11 Recensioni su

Giù al Nord

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Giù al Nord
Regia:

Molto divertente! / 12 Luglio 2014 in Giù al Nord

Avviso per chi vorrebbe vederlo: per poterlo apprezzare davvero bisognerebbe vederlo in francese, quindi a meno che non parliate/capiate ad un buon livello il francese, ne resterete un po’ delusi.

12 Febbraio 2013 in Giù al Nord

Sarà che mio cognato è di Lille e beve molto meno di mio padre. Sarà che la mia nonna adottiva, nata e vissuta per decenni nello stretto di Calais, è la persona più altera, generosa, elegante e raffinata che io abbia incontrato in tutta la mia vità. Fatto sta che stanotte ho fatto gli incubi, sognando nonna Gianna che diceva a sua figlia “la mi cicci, prendi la gamella e non spedere tutti i soldi a pranzo fuori!” e Tom che, prima di limonare con mia sorella, la guardava con occhi languidi sussurrandole all’orecchio destro “la mia pisciottina”…
Diciamo che elementi prettamente personali si sono congiunti ai simpatici luoghi comuni di questo film abbastanza divertente, impedendomi di darne probabilmente un giudizio imparziale. Tranne questo: pessimi Kad Merad e Zoe Félix, ottima Line Renaud.

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19 Gennaio 2013 in Giù al Nord

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Bene… visto che è giocato quasi tutto su una particolarità linguistica si dovrebbe essere veramente dei cretini per non vederlo in francese.
. . .
Ehm…
-.-
Uffaaaaa…. Ma perché?
Eh ma non è colpa mia, mi aveva chiesto mia madre di cercarglielo.
Uff.. cretino… allora, ok, tradotto perde credo più o meno un triplo di un quarto delle sue qualità (cioè… a occhio… mah… ah no, era facile, son ¾), però non è affatto un film francese da NON vedere per forza, non è noioso né volgare. Un direttore di posta (davvero idiota, spero non siano tutti così simpaticamente stupidi i direttori delle poste) dopo una marachella viene trasferito al nord (vicino al Belgio, per capirci). Lui crede di esser finito all’inferno, invece blablablabla.
Resta il fatto che NON tutte le donne sono gnocche – gran film, tutte gnocche innamorate di tutti sfigati, ottimo. Vai così.

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14 Agosto 2012 in Giù al Nord

Per tutta la mia famiglia questo è uno dei film più belli. Io poi ho una passione per i film francesi. Ho riso veramente tanto. E siccome l’ho visto almeno tre volte, direi che mi piace davvero!

wow / 13 Novembre 2011 in Giù al Nord

ho scoperto questo film per caso nel 2009. l’ho visto 3 volte e ogni volta mi fa ridere, sorridere e anche commuovere. gli attori sono meravigliosi, nessuno escluso. da philippe abrams al gendarme che lo ferma per strada. ho dato 8, ma nel suo genere è sicuramente da 10!

Che film allegro! / 9 Settembre 2011 in Giù al Nord

Assolutamente da vedere, e poi benvenuti al sud. Prima l’originale, inarrivabile!

/ 7 Settembre 2011 in Giù al Nord

… so che l’originale è questo, ma permettetemelo di dire non c’è alcun paragone col NOSTRO Benvenuti al Sud.
Anche se è stato scioccante scoprire che questo è ripreso pari pari, scena su scena, senza un minimo di innovazione!

2 Agosto 2011 in Giù al Nord

Il film che ha ispirato (qualcosa di più che ispirato) “Benvenuti al Sud”.
Commedia divertente e simpatica con buoni protagonisti; la parlata quasi incomprensibile (soprattutto all’inizio, poi si comincia a capire un pò) e altri pregiudizi la fanno da padroni. Sono molte le scene che ritroveremo in “Benvenuti al Sud” in cui sono riportate pari-pari. Nell’originale francese qualche punto in più x la bellezza della moglie di Philippe (la Finocchiaro è simpatica ma non particolarmente avvenente).
Tra le scene più divertenti quella al ristorante, il giro in bicicletta x distribuire la posta e nella seconda parte l’arrivo della moglie di Philippe.

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28 Febbraio 2011 in Giù al Nord

C’è sempre stata una sorta di pregiudizio italiano nei confronti dei film francesi, quel luogo comune che li vuole tutti noiosi e prolissi. In realtà questo film è uno delle commedie più divertenti che ho visto negli ultimi tempi, cosa che i registi americani (e anche italiani perchè no) ultimamente non riescono più a fare.
E proprio di pregiudizi e luoghi comuni si parla in questa pellicola. Si mette in contrapposizione la città col piccolo paese, il cittadino col provinciale. Si ride molto, e anche grazie ai doppiatori italiani (anche se sono curiosissima di sentire l’originale parlata ch’tis) che hanno dovuto per forza di cose inventarsi un dialetto francese-ch’tis-italiano che riuscisse a far ridere anche noi. E non a caso, è stato un autentico successo, campione d’incassi in Francia.

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Tutto il mondo è paese / 24 Febbraio 2011 in Giù al Nord

Quando ho visto per la prima volta questo film m’è venuto da pensare a “Pane, amore e…”: lì era un carabiniere, qui un direttore delle poste, lì il protagonista viene mandato tra i “terroni” del sud, qui tra quelli del nord (ebbene sì, i “terroni” francesi oltre a un sacco di pregiudizi si beccano pure il freddo!) ma davvero le differenze sono minime! Era prevedibile che ci rimettessero le mani gli italiani, ma io ho trovato così divertente, intelligente e ben fatto questo che non ho avuto nessuna voglia di vedere il remake di casa nostra.

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17 Febbraio 2011 in Giù al Nord

Bella commedia, molto divertente, come solo il cinema francese sa fare: con ironia e delicatezza, senza scadere nel volgare. La trama gira attorno al trasferimento di Philippe, direttore di un ufficio postale in Provenza, a Bergues, nel Nord-Pas de Calais, considerato dai francesi un luogo buio, freddo, piovoso e abitato da gente strana; gli abitanti parlano lo Ch’timi, uno spiazzante dialetto in cui la s suona sc, mentre toi e moi diventano ti e mi, dando origine ad incomprensioni surreali ed esilaranti equivoci. Diciamocela tutta: la versione italiana è divertente, ma quella originale dev’essere davvero da ridere a crepapelle; perché il doppiaggio ha dovuto tradurre lo Ch’timi in una lingua inventata, mentre nella realtà si tratta di un vero idioma.
I luoghi comuni – rovesci di pioggia, brume perenni, strade deserte all’imbrunire, formaggi puzzolenti, zero mondanità e una popolazione di cupi villici e mezzi ubriaconi – fanno da sfondo ad una storia che tratta i temi spinosi del pregiudizio e del diverso; ovviamente è una commedia, quindi si sa già che la situazione finale sarà ribaltata… E così, oggi, Bergues è diventata, da cittadina ignorata, meta di turisti in cerca di scorci suggestivi e buona cucina.

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