Recensione su La ragazza con l'orecchino di perla

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Un film di basso profilo / 6 Aprile 2018 in La ragazza con l'orecchino di perla

Parto dalla premessa che non ho letto il romanzo da cui è tratta la storia, dunque non sono a conoscenza di aggiunte o tagli rispetto al libro. Sono convinto però, a prescindere, che si sarebbe potuto fare giusto quel quid in più sufficiente a far passare il voto da 6 a 7 (il mio sarebbe un 6.5).
Inizio parlando di quel che è, a mio parere, il punto forte del film: la fotografia (per cui il film si è anche aggiudicato una nomination agli oscar). Alcune inquadrature le ho trovate molto belle, degne dell’arte vermeeriana su cui il film si focalizza; talvolta sembra che si vogliano catturare alcune scene nello stesso modo in cui Vermeer le avrebbe dipinte. E questo è apprezzabilissimo.
Parlando dei personaggi, l’incarico della recitazione sembra essere affidato quasi esclusivamente ai personaggi secondari, che mi son piaciuti di gran lunga più dei protagonisti. Ho guardato la figura di Griet in un rapporto di odi et amo, trovando molto interessante vedere Scarlett Johansson in queste vesti, ma il personaggio viene messo in gioco in modo quasi snervante: lunghi (lunghissimi!) silenzi che ruotano attorno a respiri angoscianti e continue facce colte da imbarazzo e sconvolgimento, spesso immotivatamente. A parte l’ansia, Griet non trasmette nulla, in nessuna delle relazioni che instaura con le persone che le stanno attorno.
A questo proposito mi è anche spontaneo notare come una serva così remissiva, tanto da aprire bocca una volta ogni venti minuti per tutta la durata del film, riesca a trovare lo smisurato coraggio di dare uno schiaffo alla figlia dei padroni. Un gesto non proprio coerente.
Non si tratta di una storia vuota, ma dimenticabile, a tratti insipida e sicuramente non originale. Si potrebbero nominare film a bizzeffe con la stessa ambientazione, la stessa trama e gli stessi temi trattati superficialmente.
Il risultato finale è un film molto piacevole da guardare, ma davvero non si poteva osare un po’ di più?

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