Recensione su Ghostbusters - Legacy

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SIAMO TORNATI / 20 Novembre 2021 in Ghostbusters - Legacy

Finalmente è accaduto. Un film che aspettavo da soli trent’anni. Un film che tutti noi fan aspettavamo come adoratori di Gozer. Alla fine qualcuno che si prendesse la briga di raccontarci che fine avessero fatto quei personaggi, che personalmente considero di famiglia, è giunto.

Difficilissimo per me essere obiettivo o lucido, in quanto Ghostbusters è più di un film cult. È qualcosa che ho amato nell’infanzia e che mi tiene tutt’ora al lazo, ma ci proverò lo stesso.

Ghostbusters Afterlive/Legacy è un film che se ami Ghostbusters non puoi non andare a vedere. Jason Reitman raccoglie un eredità pesantissima e partorisce un blockbuster d’autore come non si vedeva da secoli. Si, perché Jason Reitman ha il coraggio di creare un riavvio in stile Amblin, con alcune trovate che se le fa Spielberg sono geniali ma se le fa un altro sono ridicole. Reitman junior ha il coraggio di raccontare la sua storia, prendendosi tutti i suoi tempi per farlo, e approfondendo il lato umano dei nuovi e vecchi personaggi. Se sei al terzo capitolo di una saga vuol dire che il tuo pubblico ama i personaggi, e direttamente o indirettamente, vuole saperne di più.
Nei primi 20-25 minuti il film è quasi disorientante perché prende una via tutta sua, una forma nuova ed inedita rispetto alla narrazione precedente. Una delle più grandi critiche mosse a Ghostbusters 2 era quella di essere una copia carbone del primo nello schema narrativo. Jason e Gil Kenan spezzano lo schema e ne creano uno nuovo. Merito di una scrittura molto consapevole, ma comunque non esente da difetti. Anzi, le forzature ci sono e pure evidenti. Il citazionismo talvolta è fuori controllo e c’è una scena davvero di troppo e, per me, mal costruita. Credo che qualcosa sia stato escluso dal montaggio finale perché alcuni passaggi sembrano un po’ secchi e repentini. Sul finale credo ci sia una falla di logica mostruosa ma farò finta di niente.

Abbiamo tanti personaggi nuovi che per certi versi sono emanazioni dei vecchi. Le emanazioni più evidenti sono chiaramente Phoebe, nipotina di Egon e protagonista assoluta, Podcast, un baby Ray molto simpatico, e Trevor, un Baby Winston a cui va sempre spiegato cosa sta accadendo per fare il punto della situazione col pubblico. Poi abbiamo il professor Grooberson, soft mix di Venkman/Louise Tully. I personaggi più inediti per la saga sono quelli di Callie e Lucky. La prima è la figlia di Egon Spengler e mamma di Phoebe e Trevor. Il suo è davvero un buon personaggio completamente nuovo. La seconda è veramente superflua e temo sia stata inserita solo per rendere un po’ più interessante il personaggio di Trevor, anch’esso un po’ debole. Va detto che tutti i nuovi personaggi funzionano bene e ci si affeziona velocemente.

Il finale è stato un pugno nello stomaco così violento da stordirmi. Cattivo gusto ed emotività si fondono e danno vita a qualcosa di straziante. Realtà e finzione si sovrappongono e non si distinguono più i bordi. Portatevi le galosce per uscire dalla sala. Se dovessi fare un paragone lo farei con E.T. di Spielberg (e qui torna la Amblin).

Ghostbusters Legacy è un piccolo film con un cuore grande come un pupazzo di marshmallow alto quaranta metri. Un ponte che chiude i conti serenamente col passato proiettandosi verso il futuro. Nel complesso è il film più action, più horror, più emotivo dell’intera saga. Non il più buffo, ma è certamente il più autoriale.
Continuerò a guardare senza soluzione di continuità Ghostbusters 1&2 e questo Legacy più di rado perché ha un altro passo, un altro livello. Ma il film è buono e in fondo l’ho amato al netto dei difetti, e non vedo l’ora di rivederlo senza tutta quella aspettativa che lo accompagnava.

Non il gb3 che aspettavamo ma l’unico possibile.

Voto oggettivo: 6
Voto soggettivo: 7

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