ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama
Legacy prova ad azzerare la saga dei Ghostbusters e fa una sorta di remake del primo film, quello del 1984, di cui ripropone praticamente tutto, a uso e consumo contemporaneo di: 1. fan nostalgici; 2. nuove generazioni di spettatori a secco di Acchiappafantasmi (anche se non so quanto questo film possa intercettare chi non ha mai visto i lungometraggi e la serie animata degli anni Ottanta).
La seconda delle due scene post credit lascia pensare a un ulteriore sequel, quindi Ghostbusters – Legacy è una sorta di episodio pilota di un ciclo cinematografico inedito, con la presentazione dei nuovi personaggi (ricalcati su quelli originali) e un passaggio di testimone.
Il film ha tantissime buone frecce al proprio arco, a partire dal tentativo di costruire l’atmosfera generale sulla falsariga di un film d’avventura di Spielberg con protagonisti adolescenti e dalle facce dei protagonisti (Podcast è il personaggio più bello, in tanti sensi: per me, è un incrocio fra lo scout Russell di Up della Pixar e un giovane, ma meno cinico, Corey Feldman).
Purtroppo, viene sprecato tanto potenziale, soprattutto a livello narrativo.
In particolare, in questo film, manca il contesto, il “colore” e il respiro del tempo (forse, anche per colpa del ricercato effetto revival, Legacy è privo di qualsiasi connotazione “culturale”), la colonna sonora non originale è superflua e l’ambiente rurale in cui si svolge la storia è uno sfondo accessorio e inutile.
Il regista Jason Reitman ha chiamato a sé un sacco di gente e tutti sembrano aver affrontato il set con il corretto divertimento. Per esempio, Carrie Coon e Paul Rudd sono “leggeri” e buffi, autoironici in maniera calibrata.
Stupisce (negativamente) la velocità con cui l’Ivo Shandor di J.K.Simmons compare in scena e, poi, sparisce: forse che il suo personaggio aveva più spazio, ma è stato ridotto in fase di montaggio? A malapena, pronuncia una battuta, ma la sua presenza non dà l’idea di essere un cameo.
A proposito di attori noti ma poco “evidenziati”, Olivia Wilde è Gozer, ma il nome dell’attrice non è accreditato nel cast. Anche l’attore e sceneggiatore Tracy Letts, che interpreta il proprietario dell’emporio, non compare nei titoli del film.
Ovviamente, commuove il fatto che il progetto sia stato pensato come un grosso omaggio ad Harold Ramis (Egon Spengler), scomparso nel 2014, e, indirettamente, a Ivan Reitman (regista dei primi due Ghostbusters), morto a inizio 2022, pochi mesi dopo l’uscita di Legacy.
Però, questo pensiero gentile non riesce a compensare la vacuità di un film che, a conti fatti, non è mai riuscito ad appassionarmi e divertirmi.
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