4 Recensioni su

Ghost in the Shell

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Ottimo thriller fantascientifico / 10 Marzo 2019 in Ghost in the Shell

Un thriller fantascientifico appassionante e di ottima fattura: eccellente l’animazione, suggestiva la colonna sonora, ritmo serrato e trama accattivante.
Però poteva anche essere meglio. A mio parere fin troppo conciso, una mezz’ora in più gli avrebbe fatto bene, sia per poter dare maggiore sostanza alla filosofia di fondo del film (magari attraverso una caratterizzazione dei personaggio più coinvolgente), sia per fornire un’ambientazione un po’ più chiara, per far sì che lo spettatore possa immergersi di più nella storia.
Insomma, sta un po’ troppo sulla superficie, rimanendo comunque un eccellente film, anche esteticamente d’impatto.

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19 Febbraio 2014 in Ghost in the Shell

Veramente un bellissimo film.
Animazione, trama, tutto funziona.
Anche per chi non è amante del genere questo è una perla.
La limpidezza delle immagini e i disegni così veri fanno di questo un grande film.
Da vedere.
Altro non si deve aggiungere…
Ad maiora!

La rete è vasta e immensa / 9 Ottobre 2013 in Ghost in the Shell

Tratto dall’omonimo manga di Masamune Shirow, Ghost In The Shell è una pellicola del 1995 diretta dal regista Mamoru Oshii. Riflessivo e a tratti filosofico, GITS si colloca tra le opere cyberpunk più influenti nella storia dell’animazione. Non a caso film del calibro di Matrix dei fratelli Wachowski, hanno tratto ispirazione da questo vero e proprio gioiello cinematografico.
I colori cupi e dai toni freddi, le musiche quasi oniriche, sono solo alcuni degli elementi che si sposano alla perfezione con un’ambiente futuristico dove il rapporto tra uomini e macchine è separato da una linea sottile.
Notevole la caratterizzazione della protagonista, il maggiore Motoko Kusanagi, che è esaltata dal suo rapporto complesso con il suo essere. Nonostante ella sia un’unità cibernetica completa (il suo corpo, infatti, è un completo rivestimento di titanio e il suo cervello è sostanzialmente artificiale), la sua mente è talmente avanzata da permetterle di porsi continui interrogativi sulla sua esistenza e sul suo rapporto con l’ambiente esterno. E in un mondo dove l’uomo e la macchina sono ridotti ad un ibrido, dove la consapevolezza di ognuno di essere quello che dovrebbe essere a priori (uomo o macchina) è stabile sulle pendici dell’insicurezza, questo aspetto del suo carattere emana un forte impatto sullo spettatore, proprio perché terribilmente in sintonia con questo assurdo 2029.
Visione straconsigliata. A prescindere se si è o meno amanti del cyberpunk.

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trip mentale / 17 Ottobre 2011 in Ghost in the Shell

Ottimo film d’animazione. Questo sempre per dimostrare che in Giappone non fanno solo cartoni animati per bambini, cosa che non mi stancherò mai di dire. Ottima sia la veste grafica che in ogni caso è stata rifatta nel remake del film (GitS 2.0) che l’ambientazione cyberpunk. L’unica pecca del film è a volte il lasciarsi andare in prolungate discussioni a carattere filosofico che tuttavia sono l’anima (il ghost, per rimanere in tema) dell’opera. In essa, attraverso una storia ben architettata, Mamoru Oshii ci fa riflettere sulla definizione stessa di vita mettendo in atto alcune possibili situazioni limite in cui la differenza tra uomo e macchine si fa labile. Assolutamente da vedere, anche se forse è preferibile vedere prima la serie animata GitS: Stand Alone Complex che ripropone gli stessi temi in una versione molto più diluita e prepara psicologicamente ad un film che potrebbe risultare difficile da seguire se non si riesce ad entrare in un certo sistema di pensiero.

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