Recensione su Funny Games

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Critica alla fatua società del divertimento / 7 Febbraio 2014 in Funny Games

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il film è geniale perché punzecchia costantemente lo spettatore il quale diventa protagonista passivo e inerme di fronte alle atrocità che accadono. Questo effetto è prodotto dal rapporto costante che uno dei violentatori instaura direttamente con lo spettatore il quale ha la sensazione di essere a sua volta vittima del “gioco”. I due violentatori, infatti, leggono nella mente dello spettatore fino a ridicolizzarlo (la scena del telecomando che manda in rewind la pellicola); invano si cerca di trovare un senso alle violenze a cui si assiste.
La critica al modello hollywoodiano e alla spettacolarizzazione della violenza che genera assuefazione (e quindi indifferenza, la stessa dei due delinquenti protagonisti del film) è quindi ampiamente riuscita.

1 commento

  1. Stefania / 7 Febbraio 2014

    Personalmente, guardando il film, ero così inerme (come dici tu) di fronte alle vicende che mi si paravano sullo schermo che, emozioni a parte, mi sembrava di osservare un acquario.

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