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Fuga di mezzanotte

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Emozionante! / 8 Marzo 2022 in Fuga di mezzanotte

Ogni volta che lo rivedo mi colpisce al cuore.
Struggente, toccante, crudo e realistico.
Un film che deve assolutamente essere (ri)visto e non deve essere dimenticato.
9/10

capolavoro / 4 Febbraio 2018 in Fuga di mezzanotte

grande film, classica produzione anni 70 con regia ed interpretazione ai massimi livelli. Peccato per l’assenza di un blu-ray italiano. Film da rivalutare negli anni.

Un dramma incredibile ma tragicamente vero / 26 Maggio 2017 in Fuga di mezzanotte

Straordinario, realistico, crudo e terribile ma ti tiene incollato allo schermo dall’inizio alla fine. Ben fatto sotto ogni punto di vista, coinvolge concretamente lo spettatore a cui pare vivere personalmente il dramma del giovane Hayes rimasto intrappolato in un vortice atroce quanto assurdo. Tutto sembra ormai perso per sempre, gioventù, famiglia, affetti, lavoro, casa e anche la vita, ma la sorpresa finale è stupefacente e lascia tutti sbigottiti provando, però, una grande gioia….

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Quando un errore ti porta all’inferno / 29 Settembre 2012 in Fuga di mezzanotte

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

“Fuga di Mezzanotte” (Midnight Express-espresso di mezzanotte) del regista Alan Parker è un film che non lascia indifferenti, anzi, per giorni lo si porta con sè e con il senso di angoscia tremenda che lascia. La storia, che, sottolineo, è una storia vera!, ha dell’incredibile per come noi occidentali concepiamo la pena in rapporto a certi errori. E’ una storia che ha dell’impossibile. Un giovane ragazzo americano va in vacanza in Turchia con la sua ragazza e ha la grande idea di comprare due chili di hashis, ovviamente a pochissimo prezzo, e portarli oltreoceano.
La tensione è percepibile già all’inizio grazie alla colonna sonora, veramente di gran classe. La bravata, come la chiameremmo noi, qui in occidente, ovviamente non va a buon fine. Così ha inizio la sua discesa agli inferi. Viene incarcerato in una prigione turca, dove vige la legge del più forte e dove passa ogni genere di sopruso. Per quello che ha fatto la pena è poco più di quattro anni di reclusione. Per il suo avvocato un grande traguardo, perché “solitamente dalle nostre parti è previsto l’ergastolo…!”
Quando mancano 52 giorni dalla fine della sua prigionia arriva l’ambasciatore americano in carcere, che porta molta pena in questo caso, il quale gli annuncia che la corte suprema ha deciso di dargli l’ergastolo! Al meglio 30 anni!
Lui non ci sta, la tensione cresce ancora e, in una scena di innalzamento dell’odio verso le ingiustizie del carcere, uccide uno di questi uomini ingiusti e venduti. Viene trasferito nel distretto 13 dove sono rinchiusi i malati mentali. Quì la nausea prende possesso delle nostre membra e dei nostri intestini.
I pazzi malati di un carcere turco! e un ragazzo preso con dell’hashis. Ingiusto! Sentiamo il suo disagio ed entriamo in profonda empatia.
Adesso è il suo momento, deve fuggire, se non vuole finire i suoi giorni lì dento.
Riceve la visita della fidanzata (scena tra le più riluttanti ed intense di tutto il film, a mio parere) che gli da i soldi nascosti tra un album di foto.
Il climax sembra ormai raggiunto, ma le sue disgrazie non sono finite…
Uno dei miglior film sul genere carcerario che dà molto allo spettatore!

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