Recensione su Frozen - Il regno di ghiaccio

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Un pò “gelido” / 2 Gennaio 2016 in Frozen - Il regno di ghiaccio

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Sono state scritte recensioni e recensioni riguardo a questo film d’animazione che, a quanto sembra, ha formato un vero e proprio spartiacque. A questo punto, fresco di “seconda visione” e consapevole che la mie parole non aggiungeranno quasi nulla a quello che è stato già scritto, ho deciso di dire anch’io la mia a riguardo.

Partendo dal presupposto che sono un purista dell’animazione tradizionale a mano e che quella in computer grafica (salvo le dovute eccezioni) non riesco a digerirla, c’è da dire che ho apprezzato tantissimo i gelidi paesaggi, i quali si sposano perfettamente con le melodie scandinave che si possono ascoltare ad inizio film.

Per quanto riguarda il film in sé, beh… mi ha lasciato alquanto “stranito”. Si tratta di una rivisitazione de “La regina delle nevi”, la celebre fiaba di Hans Christian Andersen e dal modello originale la Disney (come del resto è sua tradizione), lascia ben poco. Ci troviamo così davanti ad un racconto sull’incapacità e sulla difficoltà di mostrare pienamente le proprie emozioni, un concetto che viene giustamente metaforizzato con l’elemento del ghiaccio e con la protagonista che ha la capacità di manipolare tale elemento: la regina Elsa.
Ed ecco che già inizia a non quadrare qualcosa: il fim non spiega come Elsa abbia ottenuto tale potere, nè tantomeno offre qualche spunto per permetterci di intuirne l’origine. Peccato per questa lacuna sceneggiativa perché, se devo essere sincero, mi sono chiesto fino alla fine come abbia fatto ‘sta povera ragazza a ritrovarsi con il ghiaccio nelle vene al posto del sangue.

Soffermiamoci poi sull’altro punto che non riesco a concepire: Anna, la sorella di Elsa. Miseriaccia, non ricordo di aver visto in nessun altro film Disney una principessa così ingenua e credulona. Conosce un uomo, il principe Hans, e non passano neanche cinque minuti che già accetta la sua proposta di matrimonio, saltando allegramente la parte relativa ai preliminari, al primo appuntamento e così via. Posso capire che anni di reclusione forzata all’interno di un castello e relativa mancanza di una vita sociale possano farti perdere la testa, ma non al punto tale da andare con la prima persona che incontri per strada! Fatto sta che Anna alla fine viene solo presa in giro da Hans, che la manda “a quel paese” senza troppi complimenti e mostrandosi più interessato a mettere le mani sul regno di Elsa che sul suo cuore.

Infine, l’altro punto che non sono riuscito a digerire di Frozen sono le canzoni. “Vabbè, ma tutti i film Disney sono pieni di canzoni!”, direte voi. Si, è vero, ma con “Frozen” ho come avuto l’impressione che la maggior parte delle canzoni siano “forzate”. Nulla da togliere a “Let it go” o “Do you want to build a snowman?” (che preferisco in lingua originale, tra le altre cose), ma il resto è come se a momenti te le lanciassero dritto sulla schiena, ad intervalli di dieci minuti tra una canzone e l’altra.

Alla fine della fiera, “Frozen” è un film Disney che è ben diverso da quelli prodotti dalla stessa major. Sicuramente è godibile e la storia raccontata è sicuramente bella, ma le enormi mancanze nella sceneggiatura e l’insopportabile faciloneria di alcuni personggi non me l’hanno fatto godere pienamente. Poi è ovvio: se ti approcci ad un film come questo non devi aspettarti qualcosa di “enorme”, essendo comunque indirizzato ad un pubblico composto prevalentemente da bambini e ragazzini.

P.S. Ho odiato Olaf fin dal primo fotogramma in cui è comparso e ho sperato in suo passaggio da neve a vapore acqueo 😀 .

1 commento

  1. blackstorm88 / 28 Febbraio 2016

    Condivido completamente il tuo punto di vista, hai centrato in pieno quello che avrei detto io.

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