30 Recensioni su

Frozen - Il regno di ghiaccio

/ 20137.1716 voti

26 Marzo 2023 in Frozen - Il regno di ghiaccio

Ho visto per caso il remake di Encanto? O, piu’ correttamente, Encanto e’ il remake di questo qui? Per la libera ispirazione de La Principessa di Ghiaccio, dovrei andarmi a rileggere la storia di Andersen e poi vedere il film sovietico di qualche decennio fa per fare un confronto serio. Forse comunque e’ un film che funziona soprattutto per le canzoni, che forse sono l’elemento che acchiappa i bambini.

Leggi tutto

altro che classico / 21 Giugno 2020 in Frozen - Il regno di ghiaccio

scialbo,noioso,infantile,superficiale,prvedibile. Anche i bambini lo hanno finito a stento in 2 giorni. DIsney oramai bada solo al commerciale.

da guardare / 23 Gennaio 2020 in Frozen - Il regno di ghiaccio

Davvero molto bello!
ho guardato questo cartone animato da adulta e mi è piaciuto un sacco! capisco perchè le bambine lo adorano! Anna è simpaticissima e dimostra come il volere bene sincero va oltre tutto e tutti, anche i pericoli più seri. Infatti va alla ricerca della sorella Elsa per riportarla a casa, il suo regno e risollevarlo. Uno dei personaggi più spiritosi e saggi è Olaf, il pupazzo di neve che aiuta Anna a salvarsi pronunciando una delle frasi celebri del film: “vale la pena sciogliersi per qualcuno!”

Leggi tutto

. / 10 Aprile 2018 in Frozen - Il regno di ghiaccio

Noioso…

L’amore scioglie il ghiaccio in ogni cuore. / 26 Dicembre 2016 in Frozen - Il regno di ghiaccio

Ho talmente sentito parlare tanto di questo film che alla fine ho deciso di vederlo.
Premetto che amo molto di piu’ l’animazione giapponese ma questo film dal punto di vista grafico e’ una meraviglia, credo che visivamente sia uno dei film d’animazione piu’ belli che abbia mai visto (le scenografie invernali, i fiocchi di neve, i colori freddi sono davvero ben realizzati), invece per quanto riguarda la storia, che riprende una fiaba di Hans Christian Andersen, e’ abbastanza usuale, molto vicina ai vecchi classici della Disney (la principessa, l’eroe umile che viene dal popolo, il cattivo antagonista, la spalla messa li’ per far ridere).
Tutti questi elementi danno vita a una fiaba ben costruita con momenti divertenti alternati a momenti commoventi e con scenografie come ho scritto sopra da stropicciarsi gli occhi.
L’unica nota negativa e’ rappresentato dai continui intermezzi musicali che io ho trovato francamente fastidiosi, anche se le voci delle due cantanti sono davvero molto belle.
Per me un ottimo film d’animazione che ho apprezzato molto, adatto anche a un pubblico di adulti magari un po’ romantici e sognatori come me.

Leggi tutto

Un pò “gelido” / 2 Gennaio 2016 in Frozen - Il regno di ghiaccio

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Sono state scritte recensioni e recensioni riguardo a questo film d’animazione che, a quanto sembra, ha formato un vero e proprio spartiacque. A questo punto, fresco di “seconda visione” e consapevole che la mie parole non aggiungeranno quasi nulla a quello che è stato già scritto, ho deciso di dire anch’io la mia a riguardo.

Partendo dal presupposto che sono un purista dell’animazione tradizionale a mano e che quella in computer grafica (salvo le dovute eccezioni) non riesco a digerirla, c’è da dire che ho apprezzato tantissimo i gelidi paesaggi, i quali si sposano perfettamente con le melodie scandinave che si possono ascoltare ad inizio film.

Per quanto riguarda il film in sé, beh… mi ha lasciato alquanto “stranito”. Si tratta di una rivisitazione de “La regina delle nevi”, la celebre fiaba di Hans Christian Andersen e dal modello originale la Disney (come del resto è sua tradizione), lascia ben poco. Ci troviamo così davanti ad un racconto sull’incapacità e sulla difficoltà di mostrare pienamente le proprie emozioni, un concetto che viene giustamente metaforizzato con l’elemento del ghiaccio e con la protagonista che ha la capacità di manipolare tale elemento: la regina Elsa.
Ed ecco che già inizia a non quadrare qualcosa: il fim non spiega come Elsa abbia ottenuto tale potere, nè tantomeno offre qualche spunto per permetterci di intuirne l’origine. Peccato per questa lacuna sceneggiativa perché, se devo essere sincero, mi sono chiesto fino alla fine come abbia fatto ‘sta povera ragazza a ritrovarsi con il ghiaccio nelle vene al posto del sangue.

Soffermiamoci poi sull’altro punto che non riesco a concepire: Anna, la sorella di Elsa. Miseriaccia, non ricordo di aver visto in nessun altro film Disney una principessa così ingenua e credulona. Conosce un uomo, il principe Hans, e non passano neanche cinque minuti che già accetta la sua proposta di matrimonio, saltando allegramente la parte relativa ai preliminari, al primo appuntamento e così via. Posso capire che anni di reclusione forzata all’interno di un castello e relativa mancanza di una vita sociale possano farti perdere la testa, ma non al punto tale da andare con la prima persona che incontri per strada! Fatto sta che Anna alla fine viene solo presa in giro da Hans, che la manda “a quel paese” senza troppi complimenti e mostrandosi più interessato a mettere le mani sul regno di Elsa che sul suo cuore.

Infine, l’altro punto che non sono riuscito a digerire di Frozen sono le canzoni. “Vabbè, ma tutti i film Disney sono pieni di canzoni!”, direte voi. Si, è vero, ma con “Frozen” ho come avuto l’impressione che la maggior parte delle canzoni siano “forzate”. Nulla da togliere a “Let it go” o “Do you want to build a snowman?” (che preferisco in lingua originale, tra le altre cose), ma il resto è come se a momenti te le lanciassero dritto sulla schiena, ad intervalli di dieci minuti tra una canzone e l’altra.

Alla fine della fiera, “Frozen” è un film Disney che è ben diverso da quelli prodotti dalla stessa major. Sicuramente è godibile e la storia raccontata è sicuramente bella, ma le enormi mancanze nella sceneggiatura e l’insopportabile faciloneria di alcuni personggi non me l’hanno fatto godere pienamente. Poi è ovvio: se ti approcci ad un film come questo non devi aspettarti qualcosa di “enorme”, essendo comunque indirizzato ad un pubblico composto prevalentemente da bambini e ragazzini.

P.S. Ho odiato Olaf fin dal primo fotogramma in cui è comparso e ho sperato in suo passaggio da neve a vapore acqueo 😀 .

Leggi tutto

Delusione Disney / 9 Dicembre 2015 in Frozen - Il regno di ghiaccio

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Senza volermi dilungare sui vuoti narrativi che caratterizzano questo film su cui diverse recensioni si sono già soffermate in precedenza, mi permetto di dire che questo è uno dei peggiori film Disney che abbia mai visto. Tolta la bellezza delle animazioni legate al ghiaccio e alla neve e la cura per taluni dettagli (la qualità dei pattern, per esempio), ho apprezzato molto poco di questo titolo.

In primo luogo, l’ho trovato pretenzioso, nel senso che, essendo Disney, sembra vivere di rendita, è come se fosse stato pensato (con una certa fretta) per essere “scusato” di ogni mancanza, sia essa narrativa che estetica. Non ricordo un altro film Disney così poco contestualizzato, sia dal punto di vista geografico (siamo in un non meglio definito Nord finnico, tale solo per via della presenza di un fiordo e di una renna, direi) che psicologico: tutto quello che accade in questo racconto sembra essere frutto del caso e, alla fine, ne sfuggono il messaggio e l’eventuale morale.

Ho trovato terribile la materialità della principessa Anna: allorché la ragazza comprende che Kristoff potrebbe salvarla, non realizza, eventualmente, di provare qualcosa per il ragazzo, ma corre da lui solo per essere salvata, per fini esclusivamente utilitaristici.
Se la Disney, negli anni, ha tentato di affrancare le sue eroine dai ruoli passivi di “pupattole” come Cenerentola o Aurora (con risultati, a mio parere, abbastanza incerti), con Frozen ha buttato palesemente ogni sforzo alle ortiche: non solo Anna sembra incarnare il prototipo della donna che non sa sentirsi realizzata senza un uomo accanto, ma anche Elsa è falsamente emancipata, perché il suo canto liberatorio durante la creazione del castello di ghiaccio sembra esprimere un desiderio improvviso in cui non pare esserci alcuna traccia precedente di maturazione (e qui torniamo ai vuoti narrativi ampiamente trattati altrove). Elsa è una povera vittima rinchiusa per un periodo lunghissimo, dall’infanzia alla piena adolescenza, e per motivi alquanto nebulosi, nella stanza di un grande castello, ma di lei non sappiamo nulla (a differenza, per esempio, di Rapunzel, costretta ad una condizione decisamente simile), né desideri, né contraddizioni, e -all’improvviso- questa ragazza dotata di poteri indefiniti, nel momento “clou” del film, affidato al brano portante della colonna sonora, parla di “indipendenza”.
Indipendenza? Da cosa? E perché? Elsa non ha mai espresso il desiderio di ritrovare sé stessa, anche se la cosa può suonare comprensibile visto che ha vissuto segregata per anni, ma il pubblico si trova improvvisamente di fronte a una ragazza che vuole il controllo sul proprio cuore e che… vuole andare a vivere da sola (“Resto qui, non andrò più via/ sono sola, ormai”, ma lo è sempre stata…).
Qualcuno le ha mai imposto altro? Dal racconto, fino a quel momento, Elsa non sembra aver mai patito il suo futuro ruolo di regina, né altre costrizioni che esulino dall’allontanamento forzato da ogni forma di socialità.

Quella di Frozen è una storia illogica non certo per via dei suoi elementi magici, ma per i suoi contenuti e propositi e, soprattutto, per i modi con cui questi sono esposti. Ci sono un paio di finti villain (anche Elsa è tale), inconsistenti e mal gestiti, messi a bella posta, come la renna compagnona amante delle carote, per “fare numero”, perché in un film Disney queste cose, si sa, non possono mancare e guai a mischiare le carte.
Non intendo soffermarmi sulla regressione generale del character design (se solo penso a quello di Olaf, per quanto simpatico, tra l’altro narrativamente inutile quanto l’infame Jar Jar Binks di Star Wars…) o sull’incredibile concentrazione di parti cantate nella metà iniziale del film, imbarazzanti, nel vuoto pneumatico dei loro contenuti (non sembrano avere alcuna funzione narrativa, non raccontano nulla, non spiegano alcunché: sembrano essere state pensate solo per mettere in bella mostra le doti canore degli interpreti).
Frozen, in questo senso, è uno dei prodotti più commerciali e privi di sostanza di casa Disney, assolutamente soprassedibile e ben poco evocativo. Ciliegina sulla torta: anche per questo, mi sono davvero stupita che il produttore esecutivo di questo pasticciaccio brutto (cit.) sia Lasseter.

Leggi tutto

Evviva i “sassi” / 28 Ottobre 2015 in Frozen - Il regno di ghiaccio

Tante canzoncine, ma la scena in cui Kristoff porta Anna e Olaf a conoscere la sua famiglia vale tutto il film!

non la dò,non la dò.. / 21 Agosto 2015 in Frozen - Il regno di ghiaccio

film disney promosso. Olaf è er mejo di tutto

Delizioso. / 25 Dicembre 2014 in Frozen - Il regno di ghiaccio

Premessa: non vado matta per i film di animazione. Ho visto molti classici disney (Re Leone, Pocahontas etc ) ma per quanto riguarda i più nuovi, praticamente zero. Non è il mio genere. Ma questo Frozen è delizioso. La trama non sarà tra le più originali, ma come si fa a non apprezzare questo film? Dal punto di vista dall’ambiente e della “grafica” è fenomenale. I personaggi sono tutti simpatici e ci si affeziona subito…adorabile!
Anche per chi, come me, non ama i film d’animazione, questo merita, davvero tanto!

Leggi tutto

27 Novembre 2014 in Frozen - Il regno di ghiaccio

Non mi aspettavo certo chissà cosa, ma la storia è telefonatissima e va proprio nella direzione che ti immagini dopo 5 minuti. Fosse stato più divertente ci si sarebbe passati anche sopra. Il pupazzo di neve era irritante, ed alla fine è sembrato solo una brutta copia di chiuchino di Shrek

Beware the frozen heart / 19 Settembre 2014 in Frozen - Il regno di ghiaccio

{N.B. Recensione completa su: http://leanimesalve.wordpress.com/2014/09/16/frozen-beware-the-frozen-heart/}

«[…]Quello delle “principesse Disney” sembrava un archetipo ormai definito da molti anni, cristallizzato in un sistema di codici ideologici ed estetici tipicamente americani e ben noti anche agli spettatori d’oltreoceano. Gli attribuiti sono tanto visivi, quanto narrativi e musicali: l’eroina è riconosciuta dal momento in cui scioglie i suoi lunghi capelli al vento, quando canta nella foresta o quando sogna qualcosa che è ben oltre la sua portata. Allo stesso modo, il suo universo morale è costruito contrapponendo personaggi buoni a cattivi estremamente riconoscibili; a parte pochissime eccezioni, infatti, streghe, stregoni, matrigne e sacerdoti vodoo si conquistano la parte di antagonisti, mentre le principesse, i loro aspiranti pretendenti e piccoli e simpatici compagni animali si identificano immediatamente come le eroine e i paladini del Bene. Sebbene nel corso degli anni tali specifiche siano state aggiornate, riviste e rielaborate per conformarsi a un’ideologia più contemporanea, l’essenza della formula Disney per le proprie protagoniste e le loro storie è rimasta pressoché intatta.

Tutto questo fino al 27 novembre 2013, quando gli studi animati Disney rilasciano sul mercato il loro 53° classico e l’ultimo tassello del brand “principesse”, ossia `Frozen – Il Regno di Ghiaccio`. Il film, realizzato in computer grafica e diretto a quattro mani da Chris Buck e Jennifer Lee, sbanca al botteghino, realizzando il maggiore incasso della storia del cinema nella sua categoria e, seguentemente, aggiudicandosi due Oscar, come miglior prodotto d’animazione e miglior canzone.
Cosa ha potuto promuovere un tale travolgente successo? Cosa ha reso `Frozen` un vero e proprio capolavoro di genere?»

«[…]Protagoniste di tutte le vicende sono due sorelle, Anna ed Elsa, che il destino ha portato essere diversissime fra loro; tanto quanto Anna è ottimista, solare, fiduciosa e sempre pronta a sacrificarsi per il bene del prossimo, tanto Elsa rifugge dalla compagnia altrui e solo nella propria solitudine è in grado di sentirsi veramente libera: terrorizzata da anni passati a nascondersi per celare il potere che la rende in grado di manipolare il ghiaccio e il freddo, è incapace di vedere un lato positivo nel proprio futuro e ciò la porta ad allontanarsi anche dalle persone che ama di più, come la sua stessa sorella. Diverse come l’estate e l’inverno, eppure, proprio come la due stagioni, indispensabili l’una per l’altra. E’ quando Anna e Elsa sono insieme che, infatti, siamo in grado di scorgere la loro vera natura: le barriere caratteriali, il rancore e la paura si abbattono, per dimostrare come anche le persone più diverse abbiano tutte bisogno della stessa cosa, ovvero di essere amate. E’ questa necessità comune, universale, che i personaggi di `Frozen` inseguiranno per tutta la narrazione, mascherata come un necessario viaggio di ricerca per salvare la cittadina di Arendelle dal suo destino “congelato”.»

«[…]La decisione di trasformare Elsa da villain principale a una protagonista che dovrà imparare ad amare ma soprattutto a controllare il proprio straordinario potere, è il vero punto di svolta che rende il suo personaggio estremamente realistico e `Frozen` una pellicola dall’inaspettata profondità. A differenza di tutte le altre fiabe, infatti, il male non è evidente o immediatamente riconoscibile, ma, al contrario, risiede e si alimenta all’interno della sua stessa eroina. Tale condizione verrà esplicata dalla sottile iconografia rintracciabile in tutta l’opera: il castello di ghiaccio costruito Elsa, per esempio, muterà colore a seconda degli stati d’animo della sua padrona – dal blu della serenità, al rosso e al giallo della rabbia e della paura – e, allo stesso modo, gli eventi climatici seguiranno il peregrinare delle sue emozioni; di rara bellezza è, in proposito, il climax finale, nel quale una terrorizzata Elsa cerca di nuovo di fuggire da Arendelle, quasi soverchiata dalla terrificante tormenta di neve che lei stessa è stata capace di creare. La doppia personalità di Elsa verrà inoltre incarnata dai due personaggi a cui ella donerà la vita dopo essere diventata regina: Marshamallow, un terrificante e inarrestabile mostro di ghiaccio, e Olaf, il piccolo pupazzo di neve amante dei “caldi abbracci”, simbolo dell’innocenza pura e della gioia dell’infanzia.

E’ così, dunque, che l’intero arco narrativo di `Frozen` inizierà e si concluderà in armonia con lo sviluppo di Elsa. Sì, Anna è un’eroina affascinante e incantevole, eppure in conclusione rimarrà sostanzialmente fedele alla propria natura: l’amore che nutre per sua sorella, infatti, mai desisterà, anche se frustrato o tradito, e le sue peripezie romantiche costituiranno una lezione importante da apprendere, ma collaterale a quella che è la sua missione principale. Al contrario, Elsa sarà protagonista di uno sviluppo completo, che la renderà un personaggio autentico e imperfetto allo stesso tempo; anche se giungerà ad abbracciare la sua vera natura, infatti, Elsa avrà ancora molto da imparare: potrà ancora nuocere alle persone e nel scegliere la sua strada avrà necessariamente bisogno del suo popolo e dei suoi cari, gli unici che le permetteranno di non rimanere mai più sopraffatta dalla propria solitudine.»

Leggi tutto

4 Settembre 2014 in Frozen - Il regno di ghiaccio

Film d’animazione che sarebbe anche abbastanza carino, grazie soprattutto al pupazzo di neve Olaf e alla renna Sven, se non fosse per i troppi stacchi musicali. Un paio li sopporto ma quando ogni 5 minuti una delle due protagoniste invece che parlare, canta, rompe un pò le balle (scusate il francesismo).
La trama ricorda la Bella Addormentata nel bosco, ma tutto sommato l’ambientazione tra i ghiacci è un bello scenario, con buoni protagonisti anche se Anna è un pò ingenua. Il film migliora un pò nella seconda parte quando finalmente vengono lasciati più in seconda piano le canzoni e si passa più all’azione dei protagonisti.

Leggi tutto

4 Settembre 2014 in Frozen - Il regno di ghiaccio

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Personalmente trovo la grafica e gli scenari ghiacciati di un’eleganza strabiliante. Ma d’altro canto, rispetto a quanto letto in precedenza, non ho trovato la trama poi così originale. Una sortilegio che uccide la protagonista che solo un atto di vero amore può salvare? A me ricorda tanto “la Bella Addormentata nel Bosco”; il ghiaccio al posto della foresta di rovi e un colosso di ghiaccio a difendere il castello invece del drago. Mah. Già visto ancho ne “l’Incantesimo del Lago”. Anche il tema “finto innamorato che ambisce al matrimonio con un reale per impossessarsi del regno” non è nulla di nuovo per la Disney. I personaggi li ho trovati poco carismatici come anche le canzoni, tremende. Penso proprio che questo film d’animazione sia una regressione per la Disney.

Leggi tutto

I dieci motivi per cui Frozen è uno spettacolo. / 28 Agosto 2014 in Frozen - Il regno di ghiaccio

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

1- La trama: per la prima volta le protagoniste sono due sorelle. Nel mondo disney si esplora spesso il solitario e il tema dell’amore ( assai presente anche in Frozen per carità) ma raramente si tocca il tasto fratelli/sorelle e quando lo si fa lo si fa in chiave negativa. Con Frozen il rapporto tra le due sorelle Elsa e Anna, viene trattato in maniera egregia, come avviene quando la sorella più piccola ha occhi solo per la sorella maggiore e viceversa e quell’amore non è possibile da battere.
2- L’umorismo: escludendo i cartoni Pixar che sono nettamente di un altro pianeta, i cartoni Disney sono sempre stati all’apice, ultimamente però avevano perso un po’ di smalto. Soprattutto Rapunzel ( dolce ma più per bambini) l’umorismo e la risata non erano necessariamente in primo piano soprattutto nell’ottica del mercato dei grandi. In Frozen si riesce a ridere sempre, anche alla fine, sommerso dalle lacrime scappa il sorriso.
3- La velocità: siamo tornati ad avere film-cartoni di un’ora e mezza, il che per me, è un vantaggio. I film d’animazione sono secondo me, ideali entro le due ore, altrimenti diventano pesanti. Il ritmo dell’intero film era incalzante e senza tempi morti, eccellenza allo stato puro.
4- La colonna sonora: non amo i cartoni animati dove si canta anche per dire che si respira, Frozen è uno di quelli, eppure magicamente mi ha lasciato una bella sensazione la musica era eccezionale e nessuno può dimenticarsi di Let it Go.
5- Rispetto per la natura: un chiaro avvertimento sull’effetto dell’uomo nella natura e nello sviluppo del mondo. Utile ai bambini, ai grandi, a tutti
nel capire che dobbiamo rispettare il paesaggio intorno a noi.
6- Olaf- una spalla comica come non si vedeva dai tempi del Re Leone o Mulan. Veramente geniale.
7- Il doppiaggio: Serena Autieri a parte per Elsa la vera stella del film è Anna e la sorprendente Serena Rossi. Merita di essere visto solo per l’incredibile bravura della Rossi di riuscire a dare al suono della voce l’espressione facciale corrispondente.
8- Principi abbasso W i biondi: finalmente dopo alcuni protagonisti mori o castani torna il vero canone di bellezza disneyano: un bel biondo. La mia categoria ringrazia!
9- La semplicità: la storia è talmente bella da non aver bisogno di aiuti esterni. La magia è in più e funzionerebbe benissimo anche senza tempesta di neve e ghiaccio dalle mani. Pura bravura artistica.
10- Amore: ogni tanto fa bene ricordarlo che grazie alla Disney l’amore “Diverso” è visto come qualcosa di cui essere orgogliosi e non di cui vergognarsi. Che tu sia una sirenetta innamorata di un umano, che tu sia una ragazza innamorata di una Bestia, che tu sia la principessa araba innamorata di uno sciattone…la Disney insegna sempre ad essere orgogliosi dell’amore che si prova. Che tu sia una sorella che ama sua sorella e ama anche un ragazzone di poche parole dal cuore d’oro. Frozen insegna questo.

Leggi tutto

5 e mezzo in realtà. / 11 Maggio 2014 in Frozen - Il regno di ghiaccio

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Sarò schietta: i troll ad Anna oltre al freddo dalla testa le hanno tolto anche l’intelligenza.
È stupida. Non ingenua, tonta, che sogna troppo ad occhi aperti, innocente come le famosissime e classiche principesse Disney (che potevano anche essere giustificate), no lei è proprio scema e sembra andare in giro con l’unico scopo di essere notata. L’incoerenza fa parte di lei, oltretutto, come il fatto che passa la vita a pregare la sorella di recuperare il bellissimo rapporto che avevano e ogni giorno le fa sapere quanto le manca ma appena trova un uomo la prima cosa che fa dopo aver (lui) fatto una gaffe è dirgli: “sei fortunato che sia io e non mia sorella, io non sono quel tipo di principessa”. Ah, bene!
Oltre al pessimo personaggio protagonista la storia fa acqua da tutte le parti: sembra un film creato di corsa, giusto per farlo. Non viene chiarito nulla, non ci si sofferma su nulla; parliamo del fatto che la povera Elsa sia costretta a restare rinchiusa per anni ed anni senza alcun contatto con le persone, persino la sorellina non può vederla più. Ma perché? Che senso ha? Per prima cosa quei guanti che indossa la aiutano a tenere sotto controllo la magia quindi potrebbe tranquillamente avere una vita sociale ed inventare una scusa sul motivo per cui deve sempre tenere i guanti. Seconda cosa era già grandina quando è capitato l’incidente… Nessuno sapeva che lei aveva questi poteri? Quindi già era abituata a tenerli nascosti.
Terza cosa, se i troll hanno rimosso il ricordo della magia dalla testa di Anna che senso aveva dividere le due sorelle in modo così drastico e per giunta senza dare alcuna spiegazione alla piccola Anna?
Cose a caso.
I personaggi secondari fanno pena, il pupazzo di neve è brutto e non fa ridere, la renna è passabile ma mi ricordava troppo il cavallo in Rapunzel ed il confronto fa perdere punti a Sven.
Parliamo di Kristoff? Evitiamo và.
Elsa è l’unico personaggio che si salva in effetti ed è ovviamente quella meno approfondita nonostante tutta la storia si regga in piedi proprio sul suo potere (totalmente inutile e senza senso anche questo).
La morale quindi va a farsi benedire, che Elsa per controllare i suoi poteri deve cercare di controllare le sue emozioni e quindi essere il più fredda e distaccata possibile viene fatto capire una sola volta molto velocemente, a parer mio doveva essere proprio il nocciolo principale sul quale doveva girare il resto della storia, invece ci si concentra troppo su Amore Vero – Amore Non Vero che riguarda Anna e che tanto non capisce perché è talmente ottusa che se il principe non le avesse mostrato chiaramente le sue vere intenzioni lei avrebbe continuato la sua folle rincorsa al matrimonio super veloce. E se altrettanto velocemente si butta nelle braccia di Kristoff a questo punto è solo per consolarsi e non perché ha davvero capito cos’è l’amore o perché prova un sentimento sincero nei suoi confronti. Assurdo.
“Solo un gesto di vero amore potrà sciogliere un cuore di ghiaccio” ok, bello ma qual è il senso di far compiere un gesto d’amore ad una persona che ha il cuore freddo non perché ha deciso di chiudersi e non provare più sentimenti ma solo perché qualcuno glielo ha ghiacciato con una magia? Voglio dire, Anna il cuore di ghiaccio non ce l’ha, in realtà, lei è piena “d’amore” (nel senso che non vede l’ora di trovare marito), di speranza e buoni sentimenti e resta così anche mentre il cuore stava ghiacciando quindi che senso ha far fare il gesto d’amore a lei? Doveva farlo Elsa magari che per tutto il film viene descritta come fredda, insensibile e prova in tutti i modi ad esserlo davvero tanto da isolarsi per non far più male a nessuno.
Insomma, la morale sarebbe stata bella se lo svolgimento avesse mantenuto un senso logico ma non è così, è tutto estremamente senza senso, tipico delle cose fatte tanto per farle senza ragionarci troppo su.
Disney, sul serio?
Ed ha vinto l’oscar! Ma io lo considero il più brutto film della Disney degli ultimi anni.
Oltretutto parliamo delle canzoni, le canzoni dei film Disney sono sempre belle, piacevoli da ascoltare e danno sempre un tocco in più al film. In Frozen persino le canzoni sono da bocciare. Sono brutte, troppe, noiose ed inutili.
Spero che l’oscar non dia il via ad una serie di brutture del genere. Questo lo considero il disastro che non era riuscito con Ribelle, adesso spero in una risalita.

Leggi tutto

15 Aprile 2014 in Frozen - Il regno di ghiaccio

Ritorno al passato per Disney con un cartoon-musical vecchio stampo. Se il film è eccezionale dal punto di vista tecnico (animazioni incredibili, la neve ricreata in maniera impressionante) lo stesso non si può dire per il soggetto che ricalca modelli di cinema già ampiamente superati, proponendo una galleria di personaggi tutt’altro che memorabili (per inciso il pupazzo di neve è uno dei personaggi più brutti dal punto di vista del design che mi sia capitato di vedere in tanti anni di cartoni e fumetti Disney).
Dopo la felice esperienza Pixar si sperava che queste favolette ce le fossimo lasciate definitivamente alle spalle.

Leggi tutto

24 Marzo 2014 in Frozen - Il regno di ghiaccio

Frozen: il regno di ghiaccio è l’ultimo film d’animazione Disney uscito nelle sale cinematografiche. Considerata un ritorno dell’azienda in grande stile, la pellicola è riuscita ad ottenere un grande successo di pubblico e a diventare il cartone animato della Disney col più elevato incasso mai ottenuto, superando classici come Il re leone.

La storia si incentra sulle vicende di due sorelle, Elsa ed Anna, e sulle sorti del loro regno.
Quando la prima, in possesso di poteri magici che non riesce a controllare, scapperà lasciando il regno nel gelo la seconda, Anna, si avventurerà in un viaggio su per le montagne alla ricerca della sorella per risolvere il problema climatico e per aggiustare il loro rapporto.
Continua su: http://mywingsofpaper.blogspot.it/2014/03/frozen.html

Leggi tutto

22 Marzo 2014 in Frozen - Il regno di ghiaccio

Andersen riproposto e ammodernato in salsa Disney, per un film che non sfigura a confronto con gli altri classici e che risulta bello e piacevole per tutta la sua durata. Frozen è una storia lineare, forse dalla trama troppo semplificata, ma indubbiamente affascinante e riuscita: le canzoni, mio cruccio in certi casi, sono frequenti all’inizio, poi più rade e non solo sono carine e ben fatte ma anche utili a narrare in poco tempo pezzetti di vita delle protagoniste; grande sfoggio tecnico e mascotte animalesche e/o inanimate eccellenti, come spesso accade, con Olaf the snowman che raggiunge nuove vette di risate. Poco approfonditi certi aspetti, magari da sostituite o tagliare del tutto, vedasi i troll e il loro ruolo superficiale ma gran nel finale c’è per una principessa più emancipata e autonoma del solito e questo rende tutta l’operazione molto apprezzabile e moderna. Bella.

Leggi tutto

Consigliato anche se… / 4 Marzo 2014 in Frozen - Il regno di ghiaccio

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

qualche canzone è forse di troppo!
Personalmente a me piacciono le canzoni nei film d’animazione ma sono un po’ troppe è più un musical. I personaggi sono molto belli e ben caratterizzati ma sopratutto simpaticissimi (vedi Olaf e Sven!!!). C’è da dire che il film è “tendente al femminile” (gli uomini sono un po’ messi da parte a parte il biondone, ho un lapsus non ricordo il nome, che resta comunque abbastanza marginale) e magari gli spettatori maschili potrebbero non apprezzare, anche se secondo me è un cartone godibile per tutti! =)
La storia è originale ma sopratutto è innovativo il fatto che invece del bacio alla fine si usi un gesto d’amore fraterno per “rompere l’incantesimo”. (Se ci fosse stato il classico bacio avrebbe perso sicuro una stellina! ù.ù ECCHENOIA STI BACI MAGICI! XD)

Leggi tutto

3 Marzo 2014 in Frozen - Il regno di ghiaccio

Bellissimo! Sono sempre meravigliosi i cartoni Disney

Troppo al femminile ! / 20 Febbraio 2014 in Frozen - Il regno di ghiaccio

Arriva a 6 solo per alcune trovate, vedi il pupazzo di neve … per il resto troppo di parte … fanno tutte le donne .. gli uomini alquanto inetti o imbroglioni

Non male / 17 Febbraio 2014 in Frozen - Il regno di ghiaccio

Piacevole e divertente, condito da ottime animazioni, così come le musiche (anzi, le canzoni). Personaggi simpatici e una storia che rovescia i canoni delle principesse Disney più “classiche”. Non una cosa fuori dal comune in questi ultimi anni, certo, ma che sembra comunque funzionare bene. Il risultato è una bella pellicola.

12 Febbraio 2014 in Frozen - Il regno di ghiaccio

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Un cartone Disney a mio personalissimo avviso abbastanza deludente che per tutto il tempo non mi ha mai fatto abbandonare l’idea che negli Studios avessero poco tempo da perdere dietro la trama e la caratterizzazione dei personaggi perché ci si doveva concentrare sui giochetti col ghiaccio in CGI.
Tanto ci penserà il fan e lo scrittore di fan fiction a riempire i buchi.

Tanto per cominciare si poteva tranquillamente evitare di dire in giro che il film si voleva ispirare alla fiaba di Andersen “La regina delle nevi”, e magari almeno per quel che mi riguarda avrebbe potuto guadagnare qualche punto. In realtà la Disney possedeva i diritti per questa storia dal 1946 ma i discendenti di Andersen, sentendo a istinto puzza di cagata, hanno posto un veto ferreo su una eventuale trasposizione cinematografica. Per aggirare l’ostacolo Disney ha fatto l’unica cosa che gli è sembrata logica: inventarsi in fretta e furia un film con una tipa che spara neve dalle mani con la scusa che tanto la Dreamworks aveva appena sfornato il delizioso Le 5 leggende e al massimo avrebbero gridato a un vago plagio a tema invernale.
Infatti con la favola non c’entra una beneamata.
Cosa che potrebbe anche starmi bene, a patto che si crei qualcosa di altrettanto sfizioso.

Fin dall’inizio veniamo gettati in un mondo di totale nulla a livello di trama, ma anche solo di mera logica narrativa. In Scandinavia, in un non meglio precisato regno di Arendelle in cui gli spaccatori di ghiaccio cantano felici (ma il canto è una cosa che invaderà il film come uno tsunami, spesso nei momenti meno opportuni), scopriamo che la piccola Elsa, primogenita ed erede al trono, è nata col peculiare potere di controllare a suo piacimento il ghiaccio e la neve. Ok, bello.
Non tanto originale ma bello.
Ma come? Perché?
Nessuno si prende la briga di spiegarci da dove arrivino questi poteri (nessun altro in famiglia ne sembra fornito, nel regno i poteri magici fanno venire subito in mente malefici e sortilegi da strega malvagia), ci viene detto solo che, molto vagamente, “ci è nata”. Come un X men, insomma. Poteri che non hanno motivo d’esistere in un regno in cui la magia sembra non esistere e gli unici esseri che hanno le capacità di interagire con questi suoi poteri (ma solo parzialmente) sono i troll di montagna. Che anche questi me li devono spiegare.
Chi sono? Che ci fanno lì?
In base a cosa prendono in simpatia e adottano Kristoff, che almeno a inizio film sembra abbastanza bene inserito nel gruppo dei rompighiaccio e niente affatto solo come asserisce di essere in seguito, quando parla degli amici che l’hanno adottato? E cosa li renderebbe tanto esperti d’amore e magia? Conoscono la magia di Elsa e sono gli unici esseri magici della zona, ne sono forse responsabili?

Il capo dei troll, Granpapà, avvisa il re e la regina di essere in grado di curare la piccola Anna (sorella di Elsa vittima di uno sfortunato incidente di gioco), ma solo perché sarebbe stata colpita alla testa e non al cuore. Ok. Diciamo che questa affermazione già mi spoilera mezzo film perché capisco immediatamente dove vuole andare a parare in un film in cui le idee non abbondano ma ci può stare (dubito che un bambino piccolo ci arrivi), ma perché poi dopo aver dovuto cancellare la neve dai ricordi della piccola Anna, per cancellare gli effetti della magia di Elsa, i genitori decidono che è l’idea dell’anno per controllare i poteri di una bambina a dir poco sconvolta per aver fatto involontariamente del male all’adorata sorellina e che è spaventata a morte da poteri che non comprende isolarla totalmente dal resto del mondo, e soprattutto rendono possibile che Anna e Elsa si allontanino tanto?
Specie se sembra che per anni bastino solo un paio di guanti a contenere i suoi poteri.
Misteriosi, poi, quei guanti… Sono guanti speciali? Magici? Non sembra proprio. Messa così sembra che una persona che può creare dal nulla palazzi di ghiaccio, pupazzi di neve parlanti e che getta l’intera Arendelle in un inverno perenne venga fermata per anni dal mistico potere della lanolina della nonna.

La svolta nella trama avviene nel momento in cui i genitori di Elsa e Anna devono allontanarsi per un impegno improrogabile (quale, come al solito, non c’è dato modo di sapere) e la nave affonda durante una tempesta, facendo di Elsa una giovanissima e sempre più terrorizzata, isolata e glaciale regina, che è costretta ad aprire le porte del suo palazzo per l’inevitabile cerimonia di incoronazione.
Cerimonia in cui riuscirà a scambiare due parole in croce con la sorella, ma basta quello: nonostante Elsa venga ritenuta una persona fredda e distante basta solo quel minuto in cui le due sorelle si scambiano un paio di convenevoli per rendere chiaro come il giorno a chiunque di noi che persona sola e disperatamente bisognosa di contatto umano e dell’affetto di sua sorella sia Elsa.
Chiaro per tutti tranne che per Anna.
Che alla festa incontrerà Hans.
Con atmosfere canterecce di duetti creati dal nulla sul modello di Giselle e Quell’altro si innamorano a prima vista e chiedono a Elsa il permesso di sposarsi immediatamente: Elsa naturalmente rifiuta al grido di “non puoi sposare qualcuno che hai appena conosciuto” (e metà delle principesse Disney che l’anno preceduta ebbero un ictus fulminante) e durante un litigio che può essere parafraso pressappoco così:
Anna: MA IO LO VOGLIO! LO VOGLIO! LO VOGLIO!
Elsa: Cerca di ragionare solo per un attimo.
Anna: VOGLIO! VOGLIO! VOGLIO!
I poteri di Elsa vengono scoperti, e il turbamento causa un vero e proprio scoppio di magia invernale che costringeranno la povera Elsa alla fuga, e l’ancor più povera Anna a lasciare tutto in mano al suo vero amore Hans (comunque questo regno passerà di mano in mano con la stessa facilità di un testimone durante una staffetta nel corso della pellicola) e correrle dietro, con l’aiuto di un Kristoff che ora provvidenzialmente raccoglie il ghiaccio in totale solitudine, mentre all’inizio tutti facevano gruppo in allegrezza.
Sulla trama mi fermerei qui.
Tanto l’idea di fondo è chiara, mi sembra un film in cui gli interrogativi si sprecano.

*

Ora, devo dire che l’ingenuità della trama forse è il minore dei problemi: il cartone animato Disney purtroppo non ha mai particolarmente strizzato l’occhio all’adulto svezzato e si è sempre concentrato su quel suo mondo di magia e incanto che riesce ancora ad affascinare tanto il piccino quanto l’adulto predisposto.
Cosa che in generale mi va benissimo.
Non ho mai preteso che Disney mi desse quello che mi dà un film di David Lynch.
Ma è importante anche e soprattutto il messaggio che deve arrivare al bambino quando va a vedere un film del genere: infantilizzato, ingenuo quanto si vuole, ma deve essere un messaggio che farà breccia nel suo cuore grazie a una trama e a personaggi memorabili e toccanti e che lo accompagnerà, si spera almeno un pochino, fino all’età adulta.
Qui i messaggi buoni fanno fatica ad attecchire perché sono obiettivamente resi male: Anna e Elsa restano separate per buona parte della loro vita, ma sono ancora disposte a credere l’una nell’altra e ad amarsi fino a compiere estremi sacrifici (quando si tratterà di correre tra le braccia del suo amato per aver salva la vita e sciogliere quella scheggia di ghiaccio che le ha colpito il cuore – l’unica cosa vagamente simile alla favola originale) o morire nel tentativo di salvare la sorella, Anna sceglierà senza un tentennamento la seconda). Ma le motivazioni per questa separazione, per questo dolore, sono a mio avviso incredibilmente inconsistenti.
I genitori di Elsa sono due infami che rivaleggiano con Gothel per sadismo.
Il peggio è che nelle convinzioni dei sovrani e della stessa Disney lo farebbero per il bene delle bambine.

Elsa è un personaggio che non dà quanto potrebbe e dovrebbe: è convincente come gelida regina di ghiaccio come io lo sarei da ministro della cultura. Il film dovrebbe spingere il bambino a credere nel fatto che non importa quando una persona cara può apparire fredda e ostile, bisogna sempre lottare per conquistare il suo amore e la sua fiducia, che sono le chiavi per sciogliere il ghiaccio e riportare una metaforica primavera nel mondo, ma quando è così palese che tutto quel ghiaccio prodotto da Elsa è solo una facciata per mascherare il dolore, quando la sua voglia di sorridere e parlare con la sorella minore è così palese il messaggio perde di importanza.
Belle mica aveva uno che le andava bisbigliando all’orecchio “Ma guarda che se poi la Bestia la ami si trasforma in un principe fighissimo, eh?” E il fatto che durante una scena che dovrebbe essere toccante Anna incominci a cantare dietro a una Elsa giustamente irritata non aiuta. Ma di nuovo, è un film in cui a momenti si canta anche sul water.

E poi c’è il voltafaccia infame di Hans: Hans, il principe dei sogni che ha solo finto di amare l’ingenua Anna a prima vista e di voler vivere felice e contento con lei a vita solo perché nella sua famiglia era il dodicesimo in linea di successione e voleva un regno a caso per gustarsi un pizzico di potere.
Mi ha sorpresa non poco, lo ammetto.
Ma non in positivo.
Una delle poche cose buone di Disney è il modo in cui almeno quando si è piccoli fa sognare cose come il vero amore, quello che ti colpisce come un fulmine ed è per sempre: ultimamente Disney sembra averne fatto un’arte del distruggere quello che ha creato nel corso dei decenni. Prima con Come d’Incanto e ora con Frozen, sembra aver fatto marcia indietro sul concetto di “vissero per sempre felici e contenti” e si siano spostati sul binario di un maggiore realismo. Fin qui, di nuovo, va tutto benissimo. Ma siamo lontani anni luce da una Merida che vuole essere libera e decidere al momento giusto chi sposare o una Tiana che impara a guardare oltre i mille difetti del viziato principe Naveen, imparando a sua volta a smussare gli angoli del suo carattere e a riconoscere le priorità della vita.
Qui abbiamo due che si innamorano fulmineamente.
Ad Anna poi dopo tutto il casino piantato per sposarlo subito perché LO VOGLIO LO VOGLIO LO VOGLIO basta un giorno in compagnia di un tizio che gira con un alce, con cui condivide carote e odore corporeo per dimenticare il principe perfetto dei suoi sogni, e solo la provvidenziale bastardaggine di Hans la salva dall’accusa di essere una sgualdrina. Perché non è che conoscersi da un paio di giorni sia molto meglio che conoscersi a un ballo.
E poi decidere che LO VOGLIO LO VOGLIO LO VOGLIO.

Per concludere, le canzoni sono veramente troppe e inserite nei momenti più assurdi, le voci italiane mi dispiace dirlo ma non le sopporto, così come gli adattamenti italiani dei testi delle canzoni (persino la deliziosa Let it go perde parecchio e preferisco la versione originale). Lo trovo inconsistente a livello di trama e fastidioso a livello di messaggio. I personaggi non sono nulla di eccezionale, anche se devo ammettere che Anna è molto più simpatica e divertente di quello che credevo e la scena in cui si sveglia con i capelli da Bellatrix Lestrange mi ha fatta ridere di gusto.
Belle le animazioni, ma è tutto lì.

Leggi tutto

21 Gennaio 2014 in Frozen - Il regno di ghiaccio

La Disney sta facendo da un po’ di anni tutta una serie di film di principessine attive che non si fanno più salvare dal principe azzurro di turno: fantastico, no? D’altra parte mi sembra che se agli albori Biancaneve, Cenerentola e Aurora erano tutte “damsel in distress”, ora tra Rapunzel, Merida e Anna ci tocca avere tante piccole Zooey Deschanel/Emma Stone/Jennifer Lawrence, cioè ragazze goffe, logorroiche e “awkward”. È un cambio di rotta che apprezzo, ma apprezzerei ancora di più personaggi a se stanti anziché una copia della copia della copia.

Preambolo a parte, il film in sé è molto carino.
Difetti: TROPPE canzoni, specie all’inizio, e tra l’altro l’unica degna di nota è Let It Go; il fatto che il potere di Elsa debba essere mantenuto segreto anche ad Anna mi è sembrato solo fatto per dovere di trama, col risultato che tutta la storia si basa sulla mancanza di comunicazione e su un equivoco più che su qualche cattivo o qualche storia d’amore epocale.
Pregi: è la storia di due sorelle, più che di una principessa che trova il vero amore, quindi yay; dopo la fuga di Elsa il film prende un bel ritmo, anche grazie al fatto che smettono di cantare per ogni minima sciocchezza; ho adorato le animazioni (non direi come al solito perché The Princess and the Frog mi ha deluso da questo punto di vista) e personaggi quali Kristoff e Olaf, anche se ho trovato l’umorismo di quest’ultimo a tratti un po’ demenziale.

Leggi tutto

Dolcissimo! / 9 Gennaio 2014 in Frozen - Il regno di ghiaccio

Questo film d’animazione non mi ha lasciato chissà quanto a bocca aperta però l’ho trovato comunque molto bello.Le animazioni,inutile dirlo,eccellenti,la Disney migliora di anno in anno. Questa “nuova location” è stata resa benissimo soprattutto il castello di ghiaccio che Elsa crea con i suoi poteri. La musica però era veramente troppa,sembrava non finire mai! Una caratteristica che rimane impressa è la sua dolcezza,l’affetto di Anna nei confronti di Elsa è tenerissimo,sarà che sono una persona sensibile ma ho adorato quest’aspetto!

Leggi tutto

Principesse Disney alla riscossa / 1 Gennaio 2014 in Frozen - Il regno di ghiaccio

Per il 53° Classico Disney, la storia è stata ispirata alla fiaba nordica “La regina delle nevi” di Hans C. Andersen (da cui nome derivano quelli di Hans, Kristoff e Anna, protagonisti del film) ambientata in una location del tutto nuova, le fredde terre della Scandinavia, mai rappresentate nei lungometraggi precedenti degli Studios.

Anche stavolta la Disney è riuscita a catturare un pubblico di tutte le età, incantando grandi e piccoli con un film che, nonostante ricalchi pienamente i canoni classici, è arricchito da dettagli e trovate innovative e moderne (tipo il colpo di scena) che non annoiano né deludono anche i più anzianotti e i cultori del genere.

Ma Frozen oltre a contenere un buon livello di canzoni (più e meno belle) e la tipica purezza d’animo Disney (che mi fa sempre commuovere), è un concentrato di estetica senza pari. Bellezza pura. Bellezza vera.

Gran parte del successo del film infatti, è dovuto alla spiazzante capacità degli animatori di cui la Disney si serve (ormai secondi a nessuno, nemmeno a quelli della Pixar), che di anno in anno stanno raggiungendo livelli di dinamismo e realisticità mai visti prima (avete fatto caso al maglione dell’energumeno dell’emporio/sauna?!) e che fanno di Frozen il lungometraggio d’animazione che è, un’esperienza magica senza precedenti. Curata sotto ogni punto di vista, dalle luci, dai colori, alle minuziosità che fanno la differenza.

Onore&Gloria alla Disney, che non delude proprio mai.

Leggi tutto

1 Gennaio 2014 in Frozen - Il regno di ghiaccio

La Disney ha creato un quasi musical (negli usa stanno magari già pensando ad una versione per Broadway?) con troppe canzoni, soprattutto nella parte iniziale che risulta troppo lunga.
Avrei preferito meno musica e più Olaf ma ho trovato molto belo il disegno anche nel normalissimo 2D.
PS alla fine dei titoli di coda del film (lunghissima ed estenuante) c’è una brevissima sequenza sorpresa ma … non vale l’attesa.

Leggi tutto

22 Dicembre 2013 in Frozen - Il regno di ghiaccio

Sarebbe stato il film di natale per eccellenza: che natale è senza un classico disney?
Il problema è che di classico non ha nulla. La storia è più psicologica che d’azione vera e propria e, detto tra noi, a me alla lunga stufano i film d’animazione così. “Brave” è stato un mezzo flop proprio per quello, perchè continuare su questa lunghezza d’onda??
E.. scusate un attimo, ma dove sono i cattivi?? I veri cattivi, quelli davvero malvagi! Non ditemi che quei 2 sfigati lì sono i cattivi perchè mi metto a ridere, sono messi lì giusto per far da vedere che c’era un nemico (da non affrontare, per altro). E’ dai tempi di Rapunzel (ergo 3 anni fa) che non c’è un cattivo decente, ma perchè?? Sono i punti di forza di un film, perchè escluderli dalla trama?
Vabbè…
La storia tutto sommato passa, è tutta incentrata sulle conseguenze dei problemi di Elsa (la moderna Regina delle Nevi?) a cui sfugge il controllo della magia finendo per congelare qualsiasi cosa suo malgrado. A causa di ciò, Elsa decide di isolarsi del tutto per evitare di far male a qualcuno. La sorella Anna, che le è molto legata e le vuole un bene dell’anima, attraversa la distesa di neve per cercarla e tentare di aiutarla.
Tutto qua. Non mi sembra proprio una favola… Anche la parte romantica è stata piuttosto tralasciata per dare spazio al rapporto delle 2 sorelle.
Di buono c’è:
-il character design di Elsa. E’ il migliore e forse l’unico ad essere davvero strepitoso. Potevano metterci lo stesso impegno per fare Anna… ma non vi sembra un po’ troppo somigliante a Rapunzel??
-la renna e il pupazzo di neve. Gli allegri aiutanti che si trovano in qualsiasi film disney e che tengono su il morale a tutti.
-la grafica del castello di Elsa. Lo voglio anche ioooooooooooooooo!!!
-la caratterizzazione dell’indole dei personaggi. Si evolvono, crescono e maturano.
-le scene in cui il ghiaccio aumenta. Rendono a meraviglia il fatto che Elsa stia perdendo sempre più il controllo sul suo potere.
-taaaanto ghiaccio che fa molto Natale

Voto 7 ma sono stata buona proprio perchè è natale.

Leggi tutto

15 Dicembre 2013 in Frozen - Il regno di ghiaccio

Molto divertente, piacevole, con una storia carina e per niente banale.
Le canzoni non sono assolutamente ai livelli dei vecchi film Disney, almeno per quanto mi riguarda non mi sono per niente piaciute – escluso qualche pezzo carino.
Devo ammettere che anche il character design non mi ha particolarmente conquistata. Molto bello quello delle due sorelle, ma gli altri personaggi? Alcuni risultavano parecchio banali e anonimi. In compenso la caratterizzazione psicologica era fenomenale.
Il voto potrebbe essere un sette e mezzo, devo ammettere di essere partita con delle aspettative alquanto basse, ma l’ho trovato gradevole e sicuramente “bello” agli occhi di un bambini, però confronto a tanti altri “capolavori”, anche recenti, non c’è paragone.

Leggi tutto
inserisci nuova citazione

Non ci sono citazioni.

Non ci sono voti.