Da qui all’eternità / 2 Novembre 2016 in Da qui all'eternità

La quiete prima della tempesta.
Storie di ordinaria quotidianità nell’esercito americano, prima dello scatenarsi della guerra.
Il nonnismo: quello dei sottufficiali nei confronti di Prewitt, che si rifiuta di tirare di boxe per la squadra della compagnia.
Il cameratismo: l’amicizia tra Prewitt e Angelo Maggio, e tra il primo e il sergente Warden.
Gli amori: quello di Prewitt nei confronti di Lorena e quello del sergente Warden verso Karen, la moglie del capitano Holmes.
Liti e vendette: il soldato Maggio, inviato alla sezione disciplina, viene seviziato dal sergente Judson, con cui aveva avuto uno screzio; la vendetta sarà quella di Prewitt nei confronti del sergente, per vendicarsi della morte dell’amico.
Questo è ciò che poteva accadere, più o meno, nel 1941, in un reggimento di fanteria americano.
Uomini che sentivano che la guerra era ormai imminente, ma che mai si sarebbero attesi un attacco come quello scatenato dai giapponesi il 7 dicembre del 1941, quando centinaia di aerei piombarono a sorpresa sulla baia di Pearl Harbor, seminando morte e distruzione.
Quello di Zinnemann è un film che ebbe grande successo in America, di pubblico e di critica. Alla notte degli Oscar del 1954 venne premiato addirittura con otto statuette, tra cui le quattro più importanti (miglior film, regia, fotografia e sceneggiatura non originale, tratta da un romanzo di James Jones).
Sicuramente buona parte del merito va alla performance degli attori, tra cui un vivace Frank Sinatra (che vincerà l’Oscar come miglior attore non protagonista) e soprattutto un Montgomery Clift ispiratissimo nel dettare i canoni interpretativi che verranno poi fatti propri ed esaltati da James Dean, quelli del giovane ribelle silenzioso.
Ma il grande successo del film (difficile da spiegarsi per un europeo) sta, con tutta probabilità, nella capacità di Zinnemann di fotografare alla perfezione un momento scioccante e drammatico della storia americana come quello che costrinse gli Stati Uniti ad entrare nel secondo conflitto mondiale.

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