Paura d'amare

Visto per la prima volta in una videoteca tra i noleggi della settimana nei primi anni 90 e fu un film di cui mi innamorai subito, visto e rivisto.
Una storia ordinaria, quella di Frankie e Johnny, la tenacia e la passione di lui, la paura e la voglia di abbandonarsi di lei li trovai cosi poetici e sofferenti.
E a distanza di anni sento ancora quella malinconia, quella paura della solitudine e di ferirsi ancora, così attuale, così intensa.
Poi mettici la New York degli anni 90, degradata, buia e sporca, con tutte quelle piccole storie sofferenti e nostalgiche mi rapiscono sempre ad ogni visione!
L’ultima frase del film racchiude il senso dell’amore, della vita e della morte, di tutti i sentimenti tra due persone che si amano…
Ho sempre adorato questo film. Triste. Bellissimo.
Grandi Pacino e Pfeiffer.
8/10

Film piacevole, che mostra un Al Pacino inedito ma in ogni caso degno di attenzione. Il ruolo di questo ex carcerato dal cuore buono che lavora come cuoco e si innamora di una cameriera, per quanto sia quasi un clichè, permette ad Al Pacino di sperimentare e di dimostrare il suo innegabile talento. Michelle Pfeiffer non è da meno nell’interpretare la disillusione di una donna che probabilmente ha sofferto troppo. La storia è sicuramente già vista, ma il finale pieno di speranza e il brio di certe scene la rendono interessante. E’ un film per i romantici, anche per quelli disillusi, che apprezzano due grandi attori catturati in uno dei loro ruoli minori.