Direi di sì, si vede che è dell’84, un’altro Burton allora. All’epoca la Bonham Carter non presenziava baldanzosa in ogni nuovo film del compagno, e chi meglio di Shelley Duvall avrebbe potuto occuparne il posto? Benché ricco di piacevoli citazionismi e di trovate tali da renderlo una piccola boccata d’aria nell’ultima filmografia del regista, il lungometraggio animato non replica il fascino genuino di questo suo precedente lavoro: esso ne costituisce l’intelaiatura narrativa essenziale sulla quale vengono poi ad innestarsi vicende altre spesso culminanti in un eccessivo divagare e non esenti da sbavature secondo me. Concludendo: imfo Burton ha raggiunto un miglior risultato in questo cortometraggio, come regista alle prime armi, che nella più recente versione animata.
Direi di sì, si vede che è dell’84, un’altro Burton allora. All’epoca la Bonham Carter non presenziava baldanzosa in ogni nuovo film del compagno, e chi meglio di Shelley Duvall avrebbe potuto occuparne il posto?
Benché ricco di piacevoli citazionismi e di trovate tali da renderlo una piccola boccata d’aria nell’ultima filmografia del regista, il lungometraggio animato non replica il fascino genuino di questo suo precedente lavoro: esso ne costituisce l’intelaiatura narrativa essenziale sulla quale vengono poi ad innestarsi vicende altre spesso culminanti in un eccessivo divagare e non esenti da sbavature secondo me.
Concludendo: imfo Burton ha raggiunto un miglior risultato in questo cortometraggio, come regista alle prime armi, che nella più recente versione animata.
(maledetti apostròfi…:))