7.5 / 29 Gennaio 2013 in Flight
L’alcol è la causa di e la soluzione a tutti i problemi del mondo – Homer Simpson
Il vizio aguzza l’ingegno – Denzel Washinghton
Siamo abbastanza vicini tutto sommato. Il ritorno di Zemeckis al cinema in carne e ossa dopo la lunga parentesi nel cartoon coincide con la “svolta” di Denzel Washinghton che abbandona i ruoli canonici (poliziotto buono e integerrimo) per prodursi (alla grande!) in un’interpretazione che brucia. Ci sta la candidatura all’oscar: la sua faccia da buono in un contesto come quello di un disastro aereo all’ombra dell’alcolismo colpisce.
La regia è quella accurata di Zemeckis, la storia è sottile e sicuramente genera qualche discussione: le qualità affogate – letteralmente – nella dipendenza, la responsabilità e la (im)maturità di una figura su cui gravano i destini di un centinaio di persone – non è un caso che il protagonista sia un pilota di aerei civili – l’incapacità di fare fronte ai propri demoni interiori, le cause – o meglio la colpa – di una tragedia che rimbalzano da una parte all’altra, alla continua ricerca di un capro espiatorio.
Inevitabile non spendere due pensieri su tutto ciò e il pregio del film sta tutto nell’armonia con cui si assemblano questi tasselli.
Non è un thriller, non è un film filosofico, non è contact e neppure via da Las Vegas ma non sfigurerebbe ad un cineforum.

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