Idea buona, ma troppe lacrime / 24 Agosto 2013 in Fino a prova contraria

L’idea con cui si parte non è male, potrebbe essere stata sviluppata meglio ma va bene così. Quello per cui si perde il tutto è la leggera ossessione (questo è un vero ossimoro, cavolo) di Clint Eastwood per le scene di lacrime, pianti, disperazione e quant’altro. Spesso tutte quelle scenette isteriche e singhiozzanti potevano essere evitate: ce ne sono state qualcosa come tre o quattro consecutive, -omettendo la ventina sparsa per tutto il film-, non permettendo per di più di seguire come si deve il filo conduttore della trama.
In più: non ho amato il fatto di sapere dal principio come sarebbe andato a finire, scena per scena. Addirittura il finale l’ho indovinato con una precisione così millimetrica da farmi domandare: sono io un genio o il film è stato ben studiato a tavolino, facendo in modo che comprenda dalla A alla Z tutte quelle scene molto di tendenza all’epoca -tra cui l'”indimenticabile” inseguimento in macchina-?!
Ultima constatazione: va bene che Clint Eastwood ha quel suo fascino particolare che alla beneamata età di 69 anni (all’epoca del film) lo faceva comunque sia apparire come un vero e proprio sex symbol, ma come fa davvero ad avere una moglie di sì e no quarant’anni e una bimba di cinque o sei al massimo? Per di più se la fa con vent’enni come con cinquant’enni senza battere ciglio: buon per lui, posso solo dire. Finirà col seppellirci tutti questo qui!

Leggi tutto