Recensione su Final Destination 2

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9 Agosto 2012

Il sequel rispetta pedissequamente l’impostazione (adolescenziale) e l’oggetto (il fato) del primo episodio (lo stile è confermato pure dall’omogeneità della scena finale, in cui si fondono dramma e banalità).
Con il primo film, inoltre, si collega sia per alcuni personaggi comuni, sia per il lungo racconto televisivo iniziale che parla della tragedia del volo 180 e di come i sopravvissuti siano morti a distanza di tempo.
Venendo però meno l’originalità del primo episodio tutto inevitabilmente si appiattisce: la trama è scontata, un’inevitabile (?) ripetizione, ancorchè le scene delle morti dei sopravvissuti siano spettacolari – e un pò macabre per il vero – così come spettacolare (nel senso di ricchezza di effetti speciali) è la scena dell’incidente stradale iniziale.

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