6 Marzo 2014 in Felice chi è diverso

Reduce dalla Berlinale, Gianni Amelio racconta il conservatorismo bigotto nell’Italia novecentesca di contro al coraggio più fiero della sfera dell’omosessualità: attraverso testimonianze e materiali di repertorio, il regista analizza e indaga senza filtri sul “chi” e sul “come” di una lotta imperitura verso una conquista degna di diritti universali. Compreso quello di poter camminare a testa alta, senza più segreti.
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