Recensione su Exodus - Dei e re

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29 Gennaio 2015

Capisco bene chi l’ha definito noioso. Ci è voluta un’ora e mezza per esiliare Mosè nel deserto, tanto che il mio fidanzato mi ha detto: se gli amici mi chiedessero un’opinione prima di andare a vederlo gli direi di entrare in sala a fine primo tempo. Dal trailer ci aspettavamo un film stile 300 tutto scannamenti e sangue, invece si tratta di un film molto più storico e dalla lenta narrazione. Tuttavia mi è abbastanza piaciuto, mi è sembrato di rivivere Sierra Faraon, un video game a cui ho giocato nell’adolescenza che avevo dimenticato completamente. La trasposizione da Esodo a film non mi è sembrata del tutto fedele, dalle videocassette che vedevo da piccola ricordo che l’esilio di Mosè è stato dovuto dal fatto che avesse ucciso una guardia durante una tortura nei riguardi di uno schiavo ebreo. Anche altri punti non erano proprio come li ricordavo. Per quanto riguarda le piaghe, belli gli effetti speciali, non c’è che dire, ma mi sarebbe piaciuto vedere più sofferenza. Il messaggio che avrebbe dovuto trasmettere è proprio la sofferenza della punizione di Dio, un dio vendicativo, crudele di cui avere timore, in grado di infliggere più dolore di quanto recato da una stirpe di re in 400 anni. Se fosse stato in grado di trasmettermi più emozioni sarebbe stato sicuramente un gran film.

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