EVA

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EVA

In un mondo futuristico in cui gli uomini vivono insieme a robot quasi perfettamente umanizzati, Alex Garel, ingegnere cibernetico, si rende disponibile a finire un lavoro cominciato tanto tempo prima: dotare un robot/bambino di una gamma di pensieri, emozioni e reazioni tipiche degli umani. Eva, figlia del fratello e dell'ex fidanzata sembra essere il modello perfetto da cui farsi ispirare. Ma le cose non sono sempre quelle che sembrano.
wigelinda ha scritto questa trama

Titolo Originale: EVA
Attori principali: Daniel Brühl, Marta Etura, Alberto Ammann, Claudia Vega, Anne Canovas, Lluís Homar, Ona Casamiquela, Sara Rosa Losilla, Jordi Díaz, Bernat Saumell, Juan Campavadal, Harris Gordon, Manel Dueso, Oscar Valsecchi, Peter Vives, Mostra tutti

Regia: Kike Maíllo
Sceneggiatura/Autore: Sergi Belbel, Aintza Serra, Martí Roca, Cristina Clemente
Colonna sonora: Evgueni Galperine, Sacha Galperine
Fotografia: Arnau Valls Colomer
Costumi: María Gil
Produttore: Aintza Serra, Sergi Casamitjana, Lita Roig
Produzione: Spagna
Genere: Drammatico, Fantascienza
Durata: 94 minuti

Dove vedere in streaming EVA

EVA: sci-fi spagnolo. / 10 Dicembre 2014 in EVA

(Sei stelline e mezza)

Il plot è abbastanza noto, avanza con uno sviluppo prevedibile e diversi passaggi sono risolti con faciloneria o perfino soprasseduti, però il film scorre con placida precisione.
La durata della pellicola è contenuta, ma consente allo script di svilupparsi ed evolversi sufficientemente bene: certo, se il conflitto finale sulla natura della protagonista avesse avuto basi più solide ed un crescendo più articolato, l’insieme avrebbe avuto maggior senso di completezza.

Forse sbaglio a stupirmi, ma quel che risulta estremamente gradevole guardando EVA è pensare che si tratta di un film europeo, nello specifico spagnolo.
Ho provato ad immaginare qualcosa del genere in Italia e non ci sono riuscita. Neppure i Manetti Bros. sono stati capaci di affrontare il genere fantascientifico (vedi L’arrivo di Wang) senza scadere, a conti fatti, nel ridicolo.

Benché gli effetti visivi siano buoni (il gatto Grigio è un po’ affettato nelle movenze, ma non è malvagio), delude l’estetica futuribile dei congegni elettronici (compaiono computer dall’aspetto obsoleto e, poi, aggeggi dal design “spaziale”, senza senso di continuità stilistica, né cifra identitaria) e quella della “ram” degli androidi, invero (scusate) goffa.

Sufficiente la prova del cast: Brühl fa il suo dovere, senza infamia né particolare lode, la Etura (vista in Cella 211 e Bed Time) idem, Lluís Homar (Gli abbracci spezzati) è un androide simpatico ma un po’ incolore (Fassbender, invecchiando, potrebbe somigliargli molto!).
La piccola Claudia Vega è convincente solo a tratti (di sicuro, non quando si stupisce).

Comunque, da vedere.

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16 Maggio 2013 in EVA

L’idea di base e il colpo di scena sanno di già visto (o letto, se preferite). Ti aspetti già quale sarà l’epilogo e l’andamento lento e poco coinvolgente della recitazione di tutti (tranne la ragazzina e il gatto robotico) non aiuta a mantenersi svegli.

Belli i paesaggi, che rendono il tutto molto più nordico che spagnolo.

Cosa vedi…? / 18 Gennaio 2013 in EVA

Delicatamente asimoviano. Di quei film che ti accompagnano quieti, con una trama scritta a passo d’uomo, come una bella passeggiata, verso un finale che costringe anche la mente a muoversi.

Eva / 13 Settembre 2012 in EVA

“Cosa vedi quando chiudi gli occhi?”. Per noi esseri umani questa domanda può essere una delle questioni più metaforiche e poetiche che ci possano venire in mente. Ma, se volete sapere un segreto o se avete un robot per casa, questa domanda, per un robot è mortale. Quindi non pronunciatela mai davanti a un robot nè davanti alla sua variante umana, l’ingegnere.

“Cosa vedi quando chiudi gli occhi?”. Io non vedo quasi mai nulla di concreto: il più delle volte mi vengono in mente mgliaia e migliaia di pensieri, a formare un turbine incontrollabile che fa fatica a dissolversi. Per questo mi piace sempre stare con gli occhi ben aperti e chiuderli solo per quel che serve a dormire.

“Cosa vedi quando chiudi gli occhi?”. Senza aver chiuso gli occhi ho visto quella che è la nuova frontiera della fantascienza, quella già battuta di recente da Another Earth, che ho adorato in maniera pazzesca. La fantascienza umanistica. Quella che si concentra maggiormente sulle persone e sulle loro emozioni piuttosto che sugli effetti speciali dovuti ad ambientazioni future.

“Cosa vedi quando chiudi gli occhi?”. Vedo un film, recitato e diretto in maniera ottima, che è capace di emozionare grazie alle storie dei personaggi che lo compongono. Vedo molte discussioni, sul fatto se sia possibile o no riprodurre artificialmente quello che tuttora ci contraddistingue in questo mondo, l’anima (per chi crede), o non so che altro (per chi non crede).

Voto: 8

Recensione anche sul mio blog nonceparagone.wordpress.com

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