Equinozio diseguale / 16 Gennaio 2022 in Equinox

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

“Equinox” è una pellicola del 1992. Sono schietto: non mi ha appassionato, perché dovrebbe essere un dramma sentimentale, ma riesce a tratti lacrimevole. Tuttavia mi è rimasta impressa una battuta: “Tutta la vita è un impegno a cercare una sola cosa e tutto il resto è superfluo”.
Verissimo. Purtroppo quell’unica cosa non si trova mai.
E’ per questo che il protagonista , nell’epilogo, si allontana da casa, congendandosi dalla fidanzata, per recarsi nel Grand Canyon. Qui si ferma sul bordo di una parete a precipizio: forse ha intenzione di togliersi la vita, forse di continuare la sua fuga, dopo che ha scoperto che aveva un gemello, ucciso in una sparatoria in un ristorante. Egli, che è già un timido, un sognatore incapace di rapportarsi con gli altri, si sente irrimediabilmente spezzato. Purtroppo la storia è discontinua e poco avvincente, nonostante o a causa del montaggio alternato che giustappone la vita dei due fratelli, i personaggi sono solo accennati e la colonna sonora disturbante. Last but not least, il topos dei similllimi tende nella produzione a diventare uno stereotipo.

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