Equilibrium

/ 20026.8254 voti
Equilibrium

Nel XXI secolo il pianeta viene quasi distrutto durante il conflitto nucleare noto come 'Terza guerra mondiale'; i pochi superstiti, riorganizzati in una sorta di città-stato chiamata Libria governata dal regime teocratico di un misterioso dittatore, 'Il Padre', hanno volontariamente deciso di sottoporsi ad un'estrema misura per cancellare ogni tipo di emozione (compresa l'aggressività), per questo ogni cittadino di Libria deve assumere la sua dose giornaliera di Prozium, un potente calmante creato allo scopo, e deve rispettare tutta una serie di restrizioni: non si possono indossare abiti colorati, non si possono possedere opere d'arte, giocattoli, libri o animali; tutto ciò che possa suscitare un'emozione è bandito, e i trasgressori vengono giustiziati sul momento e sul posto dagli implacabili agenti di polizia, i Cleric. Il sistema sembra funzionare perfettamente, ma chi lo ha ideato non ha messo in conto che qualcuno un giorno potrebbe smettere di prendere la sua dose di droga quotidiana: e se questo qualcuno fosse proprio uno dei temibili Cleric?
laschizzacervelli ha scritto questa trama

Titolo Originale: Equilibrium
Attori principali: Christian Bale, Taye Diggs, Angus Macfadyen, Matthew Harbour, Sean Bean, Emily Watson, Sean Pertwee, Emily Siewert, Maria Pia Calzone, Dominic Purcell, William Fichtner, David Hemmings, David Barrash, Christian Kahrmann, John Keogh, Dirk Martens, Florian Fitz, Francesco Cabras, Brian Conley, Anatole Taubman, Kurt Wimmer, Mostra tutti

Regia: Kurt Wimmer
Sceneggiatura/Autore: Kurt Wimmer
Colonna sonora: Klaus Badelt
Fotografia: Dion Beebe
Costumi: Joseph A. Porro, Jean Rosone, Barbara Jäger
Produttore: Lucas Foster, Jan de Bont, Bob Weinstein, Andrew Rona, Harvey Weinstein
Produzione: Usa
Genere: Azione, Thriller, Fantascienza
Durata: 107 minuti

Dove vedere in streaming Equilibrium

In equilibrio tra set e realtà / 17 Gennaio 2022 in Equilibrium

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

“Equilibrium” è un film del 2002 scritto e diretto da Kurt Wimmer. Le vicende sono collocate in una società distopica del futuro i cui tetri connotati evocano classici della letteratura come “Fahrenheit 451” (i roghi dei libri), “1984” (lo stato-padrone), “Il mondo nuovo” (la sostanza assunta dagli individui per sopire le emozioni). Le scene sono state girate quasi interamente nello Olympiastadion di Berlino, inaugurato nel 1936 da Adolf Hitler per l’undicesima Olimpiade.

La storia è ambientata a Libria, la capitale di un mondo post-atomico, governata con pugno di ferro dal regime di un carismatico e misterioso dittatore, Il Padre. Infatti, dopo uno rovinoso conflitto nucleare che ha quasi sterminato la razza umana, i pochi superstiti hanno deciso di creare un nuovo ordine e di eliminare la guerra, cominciando dalle radici, le emozioni, per estirpare dall’essere umano l’aggressività e gli istinti distruttivi ad essa collegati. Ogni cittadino è tenuto per legge ad assumere quotidianamente una droga, il Prozium (quasi citazione di un famigerato psicofarmaco) che inibisce le emozioni. I ricordi della civiltà del passato sono ugualmente vietati: libri, vecchi dischi, balocchi, ninnoli, profumi, se scoperti, devono essere immediatamente bruciati. Il loro semplice possesso può essere punito con la pena capitale.

Al fine di preservare il sistema, è stato creato il Tetragrammaton, a metà tra polizia segreta ed ordine monastico, con i suoi micidiali Cleric addestrati alle discipline di combattimento più raffinate, come il letale kata della pistola (Gun kata). John Preston è il più zelante tra i Cleric, ma un giorno, dopo che il suo migliore amico e collega, “contagiato” dalle emozioni, è stato condannato a morte, salta la razione quotidiana di Prozium per scoprire un mondo inesplorato di sensazioni e sentimenti che gli infondono il coraggio di lottare per la libertà.

La produzione cinematografica, pur essendo in parte un mélange di libri già letti e trasposti sul grande schermo, si apprezza, soprattutto per la fotografia contornata da gelide ombre e per le scene di incombente monumentalità. Questi tratti ben rendono l’atmosfera minacciosa, irrespirabile di una società ipercontrollata ed algida. L’unico calore, che si sprigiona in un mondo il cui freddo è marmoreo, è quello funebre della cremazione. I dissidenti, infatti, sono condannati ed essere arsi vivi, dopo un processo sommario. E’ un riferimento ai forni crematori del Terzo Reich, ma sarebbe un’allegoria scontata, se nella pellicola non fossero disseminati altri indizi adombranti scenari storici e mitici assai più nascosti. Il Padre ed il Tetragrammaton (in greco significa “Quattro lettere”) paiono alludere ad una coercizione molto antica. Anche la croce che campeggia sulle facciate degli edifici ricorda qualcosa di ben noto… non lo swastica invertito del nazionalsocialismo.

Il montaggio dell’intreccio spezzato da un paio di analessi memoriali, la compresenza di intimismo ed azione denotano un senso del cinema come narrazione iconica, ormai rara nelle produzioni attuali. “Equilibrium” vuole essere una riflessione sul tema delle emozioni: la domanda se esista un bilanciamento possibile pare implicare una risposta negativa, con buona pace di coloro (tra cui molti filosofi) che accettano le emozioni, solo se temperate. Dov’è, però, il confine tra misura e dismisura e quale il modo per mantenersi in limine, per non oltrepassare la soglia? E’ un po’ come il piacere degli epicurei, “un piacere da moribondi” (G. Perrotta). Si è che le emozioni, in primis l’ira, sono sovente oggetto di biasimo: il regista Wimmer affida ai bravi attori del film – anemotiva quanto basta la recitazione di Christian Bale che interpreta il protagonista, John Preston – il compito di dominare i sentimenti, lasciando affiorare una vena di asettica crudeltà. Così l’eclissi dei sentimenti è sostituita solo dal sadismo programmato dei politici e degli agenti di polizia. La realtà di oggi ci offre innumeri esempi di queste genie, accoppiate in un connubio abominevole: governanti senza alcuna compassione, soldati manciuriani.

Infine la visione del film, attraverso la monocromia di Libria, ci permette di riscoprire il potere ed i colori delle emozioni e sia pure il grigio ferrigno della malinconia (Durer docet) o il nero compatto della disperazione o il rosso effimero, come raggio di sole al tramonto attraverso una fitta coltre di nuvole, dell’amore. Ancora riviviamo il pallido grigio del senso di colpa dilavato, anche se solo per un istante, dal pianto della pioggia, finalmente contemplata dopo anni di oblio.

Leggi tutto

come sempre / 1 Marzo 2016 in Equilibrium

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

il grande fratello di orwell che finisce bene, o giusto un po’ meglio.
il negro muore, il cicciottello pure, come sempre.

Noia allo stato puro / 31 Gennaio 2016 in Equilibrium

La prima cosa che mi viene in mente vedendo il film è che sia una fusione tra 1984 e Fahrenheit 451. L’idea potrebbe anche essere buona, ma è sviluppata male ed il film è estremamente noioso e prevedibile. Neanche la presenza di Christian Bale serve a qualcosa.

l’idea c’era anche (anche se la solita) / 24 Gennaio 2016 in Equilibrium

Secondo me Christian Bale oggi un po’ si vergogna di questo film (un po’ fumettaro, un po’ grezzolone, musica e scene di quel kitch che sfonda nel ridicolo).

6.5, actually / 26 Settembre 2015 in Equilibrium

Giudizio un po’ falsato a causa del mio innato amore per ogni causa in sé Rivoluzionaria.
Scene d’azione alla Matrix (ma senza slow-motion) e futuro nel quale non c’è più guerra ma che è ben lontano dall’utopia che può sembrare.
La guerra non esiste più perché, semplicemente, non esistono più le emozioni, annullate da una droga da prendere a dosi giornaliere.
All’inizio dà un po’ a riflettere, seppure il tema sia scontato e già trattato mille altre volte, poi si perde nel becero americanismo e delle facce di un Bale mono-espressivo, che però lo fa “da copione”, quindi da bravo attore.
Alcune incongruenze, non distruggono però la trama principale, ma si potevano evitare.
Appunto degno di nota: Christian Bale deve aver impersonato lo stesso personaggio di The Prestige qui, visto che tira fuori dalla manica un po’ di tutto: pistoloni, caricatori a palate, spade…
Ah, altro appunto pure: nei panni della moglie di Bale, che appare in una sola, brevissima scena, nientepopodimenoche la “Leonessa” di Gomorra! -S’addà cagnà-

Consigliato a: E’ un film abbastanza lento, le scene d’azione sono quattro o cinque durante la sua ora e mezza di esecuzione. Vorrebbe far riflettere, ma non troppo.
Vorrebbe coinvolgere con l’azione, ma non troppo.
E dunque resteranno insoddisfatti coloro i quali saranno alla ricerca d’un film d’azione o d’un film che dia adito a profonde riflessioni.

Leggi tutto