Recensione su Equals

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Nel futuro è tutto pulito / 26 Agosto 2017 in Equals

Nel futuro mancheranno pure le emozioni, ma in compenso i servizi di manutenzione saranno impeccabili: nel film non c’è superficie che non sia immacolata. Questo remake non dichiarato dell’Uomo che fuggì dal futuro di George Lucas è ancora più sciocco del già non intelligentissimo predecessore, tra banalità antimoderna – il progresso nemico delle emozioni – e improbabilità assortite: il Collettivo per esempio sembra stranamente lassista nell’applicazione delle proprie norme sociali, visto che esami medici e terapie non sono obbligatori (forse ai capi manca anche l’emozione della ricerca del potere e del controllo?); invece preferisce impegnarsi in misteriose e completamente inutili imprese spaziali.
Il regista deve essersi dimenticato di comunicare a Nicholas Hoult che l’espressione vacua andava bene per l’inizio del film, ma che non era adatta alla parte in cui si innamora della sua bella. Il risultato è una clamorosa mancanza di alchimia tra i due protagonisti, malgrado l’impegno abbastanza solerte di Kristen Stewart.

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