6 Recensioni su

In solitario

/ 20136.424 voti

Vendée Globe / 28 Giugno 2015 in In solitario

Niente da dire sulle scene della barca, delle onde, insomma, del mare e la sua forza e quanto di “tecnico” c’è in questo film.
I personaggi però, sono deboli ed un po’ stereotipati.
A parte il passaggio repentino dall’odio all’amore della figlia del protagonista nei confronti della compagna di questi, che lascia lo spettatore un po’ perplesso, mi chiedo perché il personaggio di Frank ( fratello della compagna di Yann,lo skipper che appunto, lo sostituisce in quella che potrebbe essere la regata della sua vita) sia stato lasciato un po’ nell’angolo,quando si sarebbe potuta “forzare la mano” sulla sua frustrazione ( a causa dell’infortunio che, appunto, lo costringe a cedere il posto a Yann) ed il rapporto col cognato.
anyway, nel complesso non è male, anche se, lo ammetto, mi ha un po’ deluso.

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Molto belle le immagini / 17 Novembre 2014 in In solitario

Ma il film è un pò deboluccio !

Un film / 29 Dicembre 2013 in In solitario

di quelli che ti fa apprezzare il grande schermo per le immagini e per il tipo di riprese. La vicenda è banale in se per se ma coinvolge lo spettatore per un’ora e mezza su una barca da regata in mezzo all’oceano con situazioni a volte spettacolari.

29 Novembre 2013 in In solitario

Sia inteso, non è un film da buttare, ma un lavoro non totalmente gestito, e la conseguenza di questa cattiva gestione è principalmente un lento ritmo narrativo, lentezza non sempre densa, ma spesso opaca, quasi vuota. Il pregio principale è un protagonista molto reale, sfaccettato, complesso e a tratti ambiguo, combattuto, tutto sulle spalle di un ben più che bravo Cluzet, adagio in un ruolo che gli riesce. Regia frettolosa nonostante tutto il tempo morto, scene tagliate velocemente, lì dove sarebbero serviti attimi per far entrare. Bel pre-finale. Pessimo finale. Colonna sonora pessima, esempio del “da non fare”. Più in generale un peccato, gli spunti c’erano, il regista e lo scrittore non se ne sono accorti con prontezza.

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28 Novembre 2013 in In solitario

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Due mondi che si incontrano, due modi di affrontare la solitudine.
Yann, lo skipper, affronta l’avventura per sfida, si tratta pur sempre del vecchio gioco di chi arriva prima, ma non è mai veramente solo, grazie al suo equipaggiamento iper tecnologico può sempre mettersi in contatto con qualcuno. Manu invece è un clandestino, scappa dal suo paese completamente solo, con sé ha solo i suoi sogni e le sue credenze (confonde la malattia con il malocchio) ed una foto, null’altro.
I due uomini, costretti alla convivenza piano piano iniziano a conoscersi e a diventare quasi amici tanto che alla fine lo skipper rinuncia alla vittoria.
Ogni tanto c’è qualche cosa che non quadra ma non bisogna farci troppo caso per non perdere il gusto della visione di questa avventura epica ma soprattutto umana.

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19 Novembre 2013 in In solitario

Prima di Quasi amici c’è stato Troppo amici (troppo brutto) ed ora c’è questo In solitario, a tentare di perpetuare la formula vincente del film che ha incassato più d’ogni altro in Francia. Stessi produttori, stesso attore (che se la cava abbastanza bene), ambientazioni aventurose, mare in tempesta, tramonti infuocati, l’avventura del solitario sulle onde.Tutto fa pensare ad un altro successo. Macchè. In solitario pecca di presunzione o di ignoranza, pretende di raccontare una storia senza dare un minimo di attenzione ai personaggi che la vivono, si perde in sciocchezze ed esagera fino all’incredibile.
SPOILER
La maestra che ai bambini delle elementari propina una lezione di navigazione con studio dei venti e delle correnti e pretende di far chiamare dalla figlia tramite skype il “solitario” atleta avventuriero per chiedere spiegazioni di meterorologia….un pò come chiamare Vettel alla radio durante un gp e chiedergli di tenere una lezione di fisica agli alunni di una seconda elementare….

Altra assurdità…senza neppure un esame del sangue e solo auscultando il respiro del paziente e misurando la pressione il medico (che riceve i dati sul pc direttamente) diagnostica un’anemia microcitica…c’è da conferire un nobel per la medicina per una cosa del genere…

FINE SPOILER

Sono solo due esempi di come tirando troppo la corda si rischia davvero di far irritare lo spettatore. In solitario (che poi in soitario è una parola grossa visto che il protagonista è sempre al telefono…) tralascia la cosa più importante: dare spessore al rapporto tra il navigatore e il suo ospite. No ne approfitta per fare neppure una rflessione su un tema scottante come quello dell’immigrazione clandestina, non dà alcun senso al gesto del povero ragazzo e non fa crescere il rapporto tra i due portagonisti.
Le belle scenografie e la colonna sonora non bastano proprio…

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