Recensione su Emotivi anonimi

/ 20106.5181 voti

Siamo timidi / 23 Agosto 2015 in Emotivi anonimi

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Ci sono da un lato Angelique, che frequenta un gruppo di emotivi anonimi dove ognuno racconta i fatti suoi. E Jean-René, che fa lo stesso con uno shrink che gli assegna compiti da svolgere. La prima viene assunta nella fabbrica di cioccolato in disgrazia (non il cioccolato, la fabbrica, è disgraziata) del secondo. Elle, è una maestra cioccolatiera del porco cribbio!, solo che non lo dice a nessuno perché è timida. Prevedibile svolgimento.
L’idolo delle sparute folle belghe, Benoit Poelvoorde, cioè Jean-René, che sta metamorfosandosi sempre più in Alvaro Vitali (che culo), e un’altra caratterista, che non so chi sia ma vraisemblablement in Francia è abbastanza nota, reggono tutto il film, a botte di primi piani con i loro sguardi intensamente spersi. Perché per entrambi la minaccia viene dall’interno, dalle paure e timidezze e idiosincrasie oltre il limite dell’asocialità che impediscono loro di sentirsi normali. Loro e le loro strategie per salvarsi, mentre solo potranno salvarsi l’un l’altro. E poi è un film così intrinsecamente belga, i belgi depressi e timidi e impacciati, come a dire il ritratto di una nazione che fa il cioccolato – potevano fare lo stesso film su una fabbrica di patatine fritte, ma ancora subiamo le conseguenze dei danni causati da Chocolat. Almeno quella era figa. Hélas, la sceneggiatura smaccatamente è farlocca, tutto il rapporto di lui con lo psicologo non ha un senso, con strizzate d’occhio al favolistico e/o magico ameliemarypoppinsesco.
Poi lo guardavo e ca**o, cercavo qualcosa di non prevedibile. E un modo per scrivere la frase precedente senza apparire insopportabilmente snob. Ma non l’ho trovato 🙁 Tipo: loro due per lavoro vanno in albergo. Hanno prenotato. Guarda caso, gli daranno una camera matrimoniale o due singole come avevano chiesto? Però: a me basta che ci sia tra i coproduttori la RTBF (leggasi er-te-be-ef) e son contento. Se non lo sai (e ne avresti ben donde), la RTBF è la RAI belga. Incontournable (la quale è una parola splendida).

Lascia un commento