The Hands That Built America / 7 Maggio 2017 in Ellis
Incredibile volto rugoso di De Niro + luogo che trasuda memoria come miele da un favo = un quarto d’ora ben speso su Netflix.
Sono molto legata a Ellis Island, per via di specifici ricordi personali, e, inevitabilmente, tutto quel che riguarda quel luogo, sia in forma documentaria che di fiction, mi coinvolge emotivamente, portandomi sul baratro della scarsa obiettività.
Bella fotografia, belle musiche. Lo skyline di New York visto dall’Oceano è sempre un’incredibile scenografia “naturale”.
Recensione da Oscar
Poi ci sarebbe anche quella piccola questioncina… quel piccolo dettaglio del caso di plagio, robetta insignificante insomma 🙂 Questo per dire: non è sempre facile attribuire un giudizio di valore incondizionato, specie se la faccenda puzza di marcio che si sente per tutti i 5000 km dell’Oceano Atlantico!
@icarus: aspettaspettaspetta, di cosa stai parlando? Mi sa che non so niente: cunta, cunta… 🙂
Eh, si tratta di un caso ‘vecchio’, nel senso che se ne parla praticamente sin dalla prima uscita del corto, ma si riaccende ciclicamente, l’ultima volta, forse, proprio un paio di giorni fa, in occasione di una rassegna milanese. Ti posto il link, ma sulla rete si trova molto altro se vuoi farti una tua idea sulla vicenda.
http://www.milano.zone/2017/05/05/fiorano-quel-corto-con-de-niro-un-plagio-della-mia-storia-cronaca/
@icarus: grazie! Ora sono molto curiosa: mi documenterò sicuramente 🙂
@icarus: ho letto un po’ di cose in Rete e, stando alla documentazione diffusa anche sul web, mi sento di credere a quel che dice la Grassi : quasi mi sento in colpa per essermi emozionata con questo corto.