Boulevard dei morti ammazzati / 10 Marzo 2013 in Elefante blanco

È una vita che sguazzo in questo marciume, in questa verminosa moltitudine. La favela ormai è la mia casa, qui morirò, lo sento. Questo scheletro calcinato, che tutti chiamano l’Elefante blanco, popola ormai i mie incubi, tormenta le mie notti.
Entrino, signori entrino a contemplare la bestia dai mille volti, le vie dell’immondizia, i boulevard dei morti ammazzati, entrino ad ammirare il vero volto della miseria.
Faccio il prete, ma manderei tutti a quel paese. Sì, sono stanco, non ne posso più. Non ne posso più di gente che non vede l’ora di farsi restituire i peccati confessati, per poterli commettere ancora. Non ne posso più di mondare le anime di tutti, mettetevela da soli la mano morta sulla coscienza. Se siete capaci!

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