13 Recensioni su

Educazione siberiana

/ 20136.7333 voti

Delusione / 13 Luglio 2014 in Educazione siberiana

Completamente diverso dal libro, forse anche troppo.

Particolare e impegnativo, 6 / 19 Giugno 2014 in Educazione siberiana

Un film sicuramente da vedere, impegnativo originale e ben girato. Alcuni potrebbero ritenerlo particolare e impegnativo, come la penso io, ma senza dubbio una pellicola realistica e da comprendere. Non sottovalutatela. Il mio 6 è relativo perchè non sono riuscito a seguirlo per bene, ma merita una rivisitazione. Come sempre un grande Malkovich. Buona prova dei protagonisti.

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Visto dopo aver letto il libro: Una delusione. / 3 Aprile 2014 in Educazione siberiana

Non mi è piaciuto sia come ha cambiato la storia sia su come ha girato il film.

Giustizia è fatta… / 1 Agosto 2013 in Educazione siberiana

Per certi versi il film, visto la filosofia del nonno (grande John Malkovich), risulta interessante ma nel complesso la delusione è più forte.
Tanta publicità è stata fatta per un film che risulta noioso.
Bocciato…
Ad maiora!

19 Giugno 2013 in Educazione siberiana

Devo ammettere che la mia curiosità di vedere questo film è legata anche ad una breve presentazione di Lilin che ho visto a Quelli che il calcio… qualche mese fa. Clima spensierato, giocoso, tipico della Caballo ma c’era quasi una sorta di timore reverenziale nei confronti dell’ospite. C’era sempre l’impressione che non fosse a suo agio o che si offendesse per gli scambi ironici che circolavano in studio.
La vera storia di un “siberiano” nudo e crudo, come si dice. Di un combattente che fin dall’infanzia ha imparato a colpire, a ferire ed a farlo nel modo più doloroso. Ma un combattente un codice criminale ben chiaro in testa.
La contrapposizione tra il rispetto di una tradizione feroce e la sregolatezza criminale incarnata dai due protagonisti non è una novità. Anche se è una storia vera, non è troppo originale, ma è forte la curiosità per un personaggio nato e cresciuto in quelle condizioni ghettizzate, da cui è però uscito con un codice di comportamento ben definito, un pò come un samurai della steppa. Il contorno di vecchi padrini (grandioso Malkovich…siberiano fin nello sguardo) e maestri tatuatori (un buon Stormare) accentua ancora di più l’interesse per una comunità ai limiti.
Inoltre, la regia di Salvatores, associata ad una buona fotografia, rende più che godibile il film che, un pò come La migliore offerta di Tornatore, è un ottimo prodotto da esportazine. Ben girato, con un buon cast, non ha nulla di quella parte di cinema italiano, che mira all’intrattenimento e che risulta insopportabilmente mediocre e artefatto (vedi le serie tv tipo Pupetta con l’Arcuri….).

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C’era una volta in Russia / 17 Maggio 2013 in Educazione siberiana

Difficile non pensare a C’era una volta in America, guardando l’ultimo film di Salvatores. Come l’illustre predecessore, Educazione Siberiana narra le vicende di due amici che, pur cresciuti nello stesso ambiente criminale e secondo lo stesso codice d’onore, imboccheranno strade differenti.

E se da una parte c’è il riservato Kolima e dall’altra lo sfrontato Gagarin, in mezzo c’è tutto il mondo del clan dei Siberiani, tra lame che scattano come le fauci di un lupo, madonne che impugnano pistole e storie di amore e violenza incise sulla pelle (il tatuatore Ink è interpretato da Peter Stormrare).

A guidare i due giovani è nonno Kuzya, un John Malkovich completamente a suo agio nei panni di inflessibile mentore, custode di rigide regole che affondano le loro radici negli equilibri imposti da un mondo gelido e ostile, dove il lupo può essere tale solo se parte di un branco e capace di accontentarsi di ciò che il mondo gli ha riservato.

Ispirato dall’omonimo libro di Nicolai Lilin e sceneggiato dalla coppia Rulli e Petraglia, Educazione Siberiana non sempre riesce a trovare un equilibrio tra le sue diverse anime, a volte quasi rischiando di smarrirsi nella sua matrice di bildungsroman.

Ma a Salvatores, aiutato dalla fotografia di Italo Petriccione, va riconosciuto il merito di non cedere agli sterili minimalismi espressivi cui il cinema italiano medio ci ha abituato.

E anche se i binari narrativi non regalano grossi colpi di scena, Educazione Siberiana, grazie anche alla suggestiva rappresentazione di un folklore che emana un innegabile e oscuro fascino, offre allo spettatore uno spettacolo che vale sicuramente la pena vedere.

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Da capire / 24 Aprile 2013 in Educazione siberiana

Questo film ha due diverse interpretazioni,dettate dal pubblico, per chi non ha mai letto il libro: è un film convincente ed abbastanza scorrevole,lascia qualche interrogativo ,ma nel complesso si lascia guardare con piacevole attenzione.
Per chi ha letto il libro: (Io ho letto tutti gli scritti di Lilin,mi piace molto come scrittore) è una delusione che sale crescendo,percorrendo una via totalmente diversa da quella “letteraria”,i personaggi mischiati alla rinfusa non fanno capire molto.
Unico fatto positivo è l’interpretazione sobria e convincente di Malkovich.
Voto 5

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deludente / 16 Marzo 2013 in Educazione siberiana

ottima fotografia, bravi attori, qualche bella frase che ci fa sentire solidali con i “criminali onesti” che rispettano i deboli e si fanno gioco dei russi prepotenti e della polizia. Un po’ bigotti per i miei gusti, ma, si sa, una comunità sradicata per mantenersi compatta si fa leggi proprie e ha bisogno di valori identitari. Non può durare per sempre. Ma il duello fra chi mantiene le tradizioni (buono e rispettoso) e chi le manda all’aria (stupratore, drogato, traditore) è quanto di più banale si possa rappresentare e l’abbiamo già visto in tutte le salse.
Dicono alcuni che semplifica eccessivamente il libro di Lilin, altri che anche quello sa di operazione commerciale. Leggerlo?

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scelti dal signore / 14 Marzo 2013 in Educazione siberiana

Premetto che il libro non l’ho letto e il film mi è piaciuto e poi non so resistere alle musiche dell’est europa con la loro enorme variazione emozionale dalla gioia estrema dei violini alla massima tristezza delle suonate al piano.
Alcune cose sono state risolte un po’ frettolosamente ma nel complesso il film mi ha incuriosito e questo per me è un pregio.

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La fame viene e scompare, ma la dignità, una volta persa, non torna mai più”. / 9 Marzo 2013 in Educazione siberiana

L’importanza di una guida , quali che siano i suoi insegnamenti , assunta fra i temi centrali di un film che mi aveva attizzato parecchio ma che invece mi ha complessivamente deluso .
Le buone intenzioni preannunciate delle sequenze iniziali restano tali ed il prosieguo , sviluppato in maniera un po’ confusa, con salti temporali non sempre immediatamente comprensibili , con molte ombre e poche luci (fra le quali inserirei solo la bellissima fotografia e la grande espressività della brava Eleanor Tomlinson nella parte di Xenya) , viene per di più avvilito da un doppiaggio decisamente scadente .
Evidentemente Gabriele Salvatores è incappato in un momento di scarsa forma e mi spiace molto che John Malkowich, uno dei miei attori preferiti , ne sia rimasto coinvolto.

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3 Marzo 2013 in Educazione siberiana

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il film ha due grosse pecche: l’ingenuità e la scarsa coerenza.

La prima è definita dal fatto che “si sente” che l’argomento è trattato da qualcuno che, pur affascinato dalla materia, strepitosa, ne è estraneo: lo sguardo di Salvatores sulla questione è come quello (per dire) di un turista americano in visita a Roma per la prima volta. Quindi, ciò che egli ha deciso di mostrarci è filtrato e perfino edulcorato dal fatto che è rimasto innegabilmente avvinto dal mondo degli onesti criminali siberiani, ma lo conosce in maniera superficiale, nonostante le consulenze che, ovviamente, avrà ricevuto.
Sembra mancare, infatti, il senso di inevitabile crudeltà che sottende la vita della comunità criminale e che, nel libro a cui la pellicola assai liberamente si ispira, costituisce l’asse portante dello scritto.

La seconda è di natura etica: la prima regola dell’educazione siberiana che viene illustrata è il disprezzo totale per le forze dell’ordine , eppure il protagonista, ad un certo punto, entra nell’esercito per potersi vendicare di un incancellabile torto.
Non mi si venga a dire che, questo, fosse l’unico modo di sbrogliare la matassa.
Mi stupisce che Nicolai Lilin, l’autore del libro, che appartiene (apparteneva? Non sono pienamente istruita sulla sua biografia) alla comunità di cui celebra le inflessibili regole, abbia accettato questo compromesso narrativo.

Detto questo, nonostante uno sviluppo assai prevedibile, la storia in sé è intrigante e la resa cinematografica è abbastanza buona.
Il cast è anch’esso buono, il divo Malcovich -per esempio- ha raggiunto quella maturità interpretativa, per cui sa riempire materialmente la scena quasi senza aprire bocca, ma non mi è piaciuto affatto Fedaravicius, l’attore che interpreta il protagonista, Kolima: praticamente impalpabile, bellino e delicato, troppo poco espressivo.

Nota personale: nella sua innegabile freschezza, la scena della giostra mi ha davvero emozionata.

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La notte adesso scende / con le sue mani fredde su di me / Ma che freddo fa / Ma che freddo fa. / 3 Marzo 2013 in Educazione siberiana

Tratto dal romanzo omonimo e in parte autobiografico di Nicolai Lilin, scrittore russo naturalizzato italiano, questo è un bel film con una temperatura emotiva di meno quaranta gradi, in cui le persone sono dei pezzi di acciaio con le gambe che vivono in funzione delle antiche regole della loro comunità, immutabili ai tempi che cambiano. Grazie alla regia di Gabriele Salvatores (che ha curato anche la sceneggiatura), Premio Oscar per il miglior film straniero nel 1992 per “Mediterraneo” (quando ancora Claudio Bisio partecipava a pellicole intelligenti), si assiste a scontri tra soggetti che corrono su binari paralleli e che cercano di tirare avanti alla bell’e meglio in tempi magri. Tra tanti attori autoctoni e sconosciuti, con facce da russi-lituani-georgiani riconoscibili da un chilometro di distanza, spicca la star americana John Malkovich, ottimo come mentore e guida della comunità, sempre di poche parole ma dette con cognizione di causa, intenso nello sguardo e nell’espressione. Accanto a lui lo svedese Peter Stormare, che torna a film di qualità dopo alcuni flop (“Dylan Dog”, “Premonition”) e che come spesso gli capita interpreta un personaggio piuttosto schizzato. In questo caso il maestro di tatuaggi Ink (nomen omen), che spiega allo spettatore il significato dei tatuaggi e l’antico codice che si nasconde dietro di essi. Un po’ come le misure del reggiseno: seconda coppa b, terza coppa c… sigle incomprensibili e arcane che solo i più saggi sanno interpretare. Un po’ racconto di formazione, un po’ analisi socio-culturale, con riferimenti e scene prese da altre pellicole (rimandi al capolavoro “C’era una volta in America” di Leone, ad esempio), l’ora e cinquanta minuti di durata scorre abbastanza spedita e questo è sempre un bene. Forse si sarebbe potuto osare un po’ di più in sede di sceneggiatura, ma non chiediamo troppo agli Dei e accontentiamoci di un buon film italiano girato all’estero con attori stranieri (come anche il recente “La migliore offerta” di Tornatore). Molto buona la fotografia e colonna sonora azzeccata, che contribuiscono anch’esse ad abbassare ulteriormente la colonnina di mercurio del termometro, come se ce ne fosse bisogno.

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Sei e mezzo / 7- – / 2 Marzo 2013 in Educazione siberiana

Vi sono delle anticipazioni ma non spoiler.
Cordiali saluti.

Educazione Siberiana è il nuovo film di Salvatores tratto dal romanzo di Nicolai Lilin. Potete godervi il pazzo Lilin su DMAX ma veniamo al punto.
Il film in questione è un buon film, pensavo meglio a dirla tutta.
A chi lo consiglio ? A tutti gli appassionati del gangster movie e ai possibili curiosi.
Vi avviso però, la grinta iniziale non martella il film per la durata totale della visione. La riprende senza dubbio, la perde e la riprende ma non è un continuum. La cosa che mi ha colpito è come nei primi minuti, ci sia una scena degna dei polizieschi anni ’70 tanto che una macchina della polizia va contro un mucchio di neve in mezzo alla strada. Per la durata di due ore veniamo catapultati nel mondo del crimine, si capisce come sia Est che Ovest alla fine non siano così differenti. Tornano infatti i temi dello Stato nello Stato, la comunità criminale Siberiana è un’enclave indipendente, con le proprie leggi e regole. Il film è infatti ambientato in Transnistria, divenuta roccaforte criminale dopo la deportazione di tutti i lestofanti dell’area Sovietica ad opera del regime di Stalin ed indovinate un po’ quale clan emerge fra tutti ? I Siberiani. Torna la violenza, il conflitto intergenerazionale fra due mondi criminali ovvero quello che accetta la droga (la parte giovane), quello che non l’accetta (emblematica la figura del nonno, un vecchio risoluto, violento, un lupo, interpretato da John Malkovich), l’amore/odio fra i due protagonisti una sorta di Caino-Abele in un’ambientazione dove non c’è posto per Abele. La storia per di più ripercorre la vita di un gruppo di amici dalla fanciullezza alla maturità, il cambiamento del gruppo fra alti e bassi all’interno della comunità che si definisce “fatta di criminali onesti” poiché accetta rapine ed omicidi se compiuti nei confronti dello Stato, degli strozzini, dei banchieri, dei tutori della legge e/o più in generale dei ricchi. La resa finale è buona come buona è la contesto storico dagli anni ’80 alle soglie del 2000. E’ un buon gangster-movie ma forse l’aggiungere per forza particolari i quali allo spettatore non fottono un ca**o non fa diventare la pellicola, se non un capolavoro, ottima. Poteva esserlo, parte alla grande e l’argomento trattato “Criminalità dell’est” è uno di quelli che fa prendere punti. Magari si poteva tagliare qualcosina, per esempio una fastidiosissima figura, quella della ragazza e la storia d’amore annessa. Non ho letto il libro e sicuramente è una figura chiave (lo comprerò e vi dirò), se andrete a vedere la pellicola noterete come la presenza di Xenya sia terribile, fa perdere la grinta iniziale. Se il suo ruolo fosse stato minore sarebbe andata meglio.
DonMax

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