M / 11 Marzo 2021 in Edizione straordinaria

Veltroni costruisce questo documentario con un’idea molto buona, primo perché interessante di per sé (mettere in piedi una carrellata di edizioni straordinarie dei TG Rai che vadano così a ricostruire 60 abbondanti anni di storia italiana e mondiale), e poi perché lavorando solo sull’archivio può facilmente evitare quelli che sono i due grandi difetti del suo cinema: la melensaggine e un senso dell’immagine pressoché nullo.
Ma forse, al di là del vedere la storia recente srotolarsi davanti a noi, a colpire maggiormente è l’evoluzione del linguaggio con cui si narra la realtà, e i piccoli eufemismi e le piccole ipocrisie del gergo giornalistico (su tutti: Mandela e moglie che escono dal carcere facendo il pungo chiuso alla folla, mentre la voce di commento del servizio Rai dice che stanno salutando i presenti).
Certo, si potrebbe obiettare che l’uso dell’archivio non è dei più raffinati, e anzi a tratti è proprio facilone; e si potrebbe criticare anche un certo democristianismo nella scelta di cosa mostrare e cosa no (Armstrong presente e Gagarin assente, un tempo esagerato dedicato a Moro, l’insistenza dei servizi sui papi, l’ecumenica indifferenza per tangentopoli). Ma per una volta che Veltroni riesce a mettere in piedi un film che si lascia guardare, e che non fa venire voglia di prendere a testate il muro, vogliamo non dargli la sufficienza?

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