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La valle dell'Eden

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Il genio delle piccole sequenze / 29 Agosto 2014 in La valle dell'Eden

Non c’è che dire, John Steinbeck è stato trattato molto bene da Hollywood. Dopo il magnifico Furore di Ford è la volta di Elia Kazan che si ispira ad un altro capolavoro del cantore della valle di Salinas, piazzando una cometa di prim’ordine – il bello e dannato James Dean – e spalancando uno strepitoso cinemascope in warner color (ennesima riproposizione della scala cromatica su pellicola degli anni ’50). Questo East of Eden coglie alla perfezione il doloroso e geniale humus del libro, dove l’angelo caduto Cal riesce a toccare il cuore più del giusto Aaron e dove Caino risulta infine più umano di Abele. La regia di Kazan si distingue per alcune perle preziose disseminate qua e là, brevi sequenze immortali come quadri che fanno trattenere il respiro, pregni di poesia e passione artistica; penso ai dieci secondi o poco più in cui il padre (un perfetto Raymond Massey) guarda il treno sbuffante allontanarsi nella valle mentre poco dietro, sempre ripreso di spalle, il figlio “cattivo” si tiene a una timorosa distanza, come raccolto nei suoi pensieri. Sequenza che ha l’impatto di una foto memorabile. Così come l’incontro con la madre perduta, o il dramma fraterno che si consuma nella penombra in un giardino tra le fronde dei salici; Kazan è una meraviglia per gli occhi.

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5 Marzo 2012 in La valle dell'Eden

Se James Dean non fosse morto su quella Porsche, probabilmente non sarebbe diventato la leggenda di oggi. O forse si, visto che non era solo un ciuffo irriverente con lo sguardo da canaglia. Era un bravo attore che in questo caso sostiene con grazia la parte del fratello maledetto dal cuore tenero.
Film biblico, potente ed intenso, firmato da un ottimo Kazan, che attacca la mentalità bigotta dell’America degli anni 50 ispirandosi al famoso brano della Bibbia di Caino e Abele.
Sontuoso nelle immagini e sofferto nell’interpretazione di Dean (mi è piaciuto molto, forse anche più che in “Gioventù bruciata”) è un film che ha molto da trasmettere, più di quello che sembra e ha tutta la classe di un pezzo da novanta alla regia.

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28 Febbraio 2011 in La valle dell'Eden

Un drammone a tinte chiaroscure, una parabolona intensissima, un filmone per palati vintage, in poche parole.
Il tormento fisico di Jimmy Dean è angosciante ed altamente emozionale: la scena in cui si contorce nel soggiorno di casa, sul tavolo da pranzo, con la camera di Kazan che lo segue con inquadrature cubiste, è da antologia.

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