E tu vivrai nel terrore - L'aldilà

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E tu vivrai nel terrore - L'aldilà

Lisa è decisa a ristrutturare e rimettere in attività un fatiscente albergo in Louisiana, ignorando che cinquant'anni prima l'uccisione di uno stregone che vi risiedeva ha fatto di quel luogo una delle sette porte per l'inferno. La presenza di Lisa e degli operai addetti al restauro scatenerà l'orrore.
scimmiadigiada ha scritto questa trama

Titolo Originale: ...E tu vivrai nel terrore! L'aldilà
Attori principali: Catriona MacColl, David Warbeck, Cinzia Monreale, Antoine Saint-John, Veronica Lazăr, Larry Ray, Al Cliver, Michele Mirabella, Giampaolo Saccarola, Maria Pia Marsala, Laura De Marchi, Calogero Azzaretto, Ottaviano Dell'Acqua, Roberto Dell'Acqua, Lucio Fulci, Gilberto Galimberti, T. David Pash, Tonino Pulci, Dardano Sacchetti, Amedeo Salamon, Sergio Salvati, Fernando Arcangeli, Armando Tortorici, Mostra tutti

Regia: Lucio Fulci
Sceneggiatura/Autore: Lucio Fulci, Dardano Sacchetti, Giorgio Mariuzzo
Colonna sonora: Fabio Frizzi
Fotografia: Sergio Salvati
Produttore: Fabrizio De Angelis
Produzione: Italia
Genere: Horror
Durata: 88 minuti

Dove vedere in streaming E tu vivrai nel terrore - L'aldilà

Fiore all’occhiello del cinema horror anni Ottanta / 23 Agosto 2019 in E tu vivrai nel terrore - L'aldilà

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

S’è detto molto, tanto, bene e male di questo film di Fulci.
Lo stesso regista ammise più di una volta di non considerarlo uno dei suoi film più riusciti e la critica più agguerrita nei suoi confronti lo considera privo di una vera e propria sceneggiatura.
S’è detto tanto ma “L’Aldilà” di Fulci è e rimane, almeno per la sottoscritta, il fiore all’occhiello del cinema horror italiano targato anni Ottanta.
C’è la ghost story, c’è lo splatter estremo, c’è la casa maledetta, c’è la vendetta del presunto stregone con il pallino della pittura.
E c’è lo sguardo, il vero protagonista della pellicola, lo sguardo che sottintende terrore che di lì a poco sta per esplodere.
Un film senza logica, incoerente, visivamente mozzafiato, geniale.
Se cercate una logica nella trama e nei rapporti di causa ed effetto tra gli eventi ne rimarrete delusi, eppure il film ha un suo rigore tutto personale che non consiglio assolutamente ha chi ha una certa sensibilità e uno stomaco particolarmente delicato.
Come ripeto quello che colpisce di più è l’assoluta mancanza di logica, a Fulci interessa mettere paura allo spettatore senza avere alcuna pretesa e senza preoccuparsi della razionalità o meno della storia.
Tutto questo lo fa mostrandoci laghi di sangue, corpi putrefatti, un uomo (un giovane Michele Mirabella) divorato dalle tarantole e quanto di più terribile possa esistere.
Un grande film horror senza dubbio che esala malvagità e terrore a ogni fotogramma, in cui le immagini diventano protagoniste, ti entrano dentro e rimangono impresse a fuoco nella memoria, questo naturalmente grazie anche alla splendida fotografia, agli artigianali ed efficacissimi effetti speciali e alle musiche.
Non sarà il migliore del talentuoso regista ma per me rimane uno dei migliori horror di sempre(come dimenticare gli occhi di Emily, la sua apparizione improvvisa sul ponte, il violentissimo prologo color seppia, la rappresentazione dell’aldilà, la claustrofobica sequenza con gli zombi all’interno dell’ospedale, la cantina allagata).
Un film da vedere, soprattutto per i cultori del genere, simbolo di un’epoca in cui si sapevano ancora produrre bene le pellicole horror.

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Per stomaci forti / 10 Ottobre 2017 in E tu vivrai nel terrore - L'aldilà

L’esperienza di Fulci e l’influenza di Dario Argento permettono di concepire un Suspiria splatter e orripilante. Se Zombi 2 divenne unità di misura del gore, Aldilà si posiziona ad un gradino superiore. I contenuti di Fulci richiamano situazioni e creature che permettono di inscenare sequenze deliziosamente vomitevoli, tra ettolitri di sangue, smembramenti e scarnificazioni, minuziosamente realizzate per una rappresentazione suggestiva per gli amanti dell’orrido.
Una perla della cinematografia horror da riscoprire, quando l’Italia era patria del terrore.

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9 Novembre 2013 in E tu vivrai nel terrore - L'aldilà

Per fare un bello splatter non basta far vedere cascate di sangue palesemente finto, un minimo di sceneggiatura bisogna scriverla e, per inciso, basta veramente poco. Disastroso.. anche se con un certo gusto.

Il capolavoro del dr. Lucio Fulci. / 25 Agosto 2013 in E tu vivrai nel terrore - L'aldilà

Ecco un grandissimo esempio di splatter movie ! È il prototipo secondo me.
Se questo film non piaccia a qualcuno, è probabile che il perplesso in questione non potrebbe mai e poi mai apprezzare nessuno splatter.
Diretto da Lucio Fulci ed interpretato, fra gli altri, da Cinzia Monreale, Catriona MacColl e David Warbeck, questo film del 1981 ha parecchi pregi, non è mai stato così piacevole e meraviglioso vedere delle budella fuoriuscire da un corpo.
È un film visionario ed estremamente brutale…che si concede tutto.
Quest’opera rasenta il capolavoro, possiede un espressività cinematografica straordinaria, riesce ad essere reale, o meglio, rappresenta in modo selvaggio e fedele quella che è la nostra concezione dell’aldilà (anche a detta dello stesso Fulci).
È la raffigurazione del terrore e della morte in movimento.
La trama, anche se contiene alcuni elementi presi da romanzi (tipo il libro di Eibon) è quasi totalmente frutto della mente di Fulci che, a mio parere, fa questo nel modo giusto. E, questo, proprio perché c’era bisogno di creare una storia che si addicesse all’idea di base, che potesse generare un epilogo perfetto e, soprattutto, che si prestasse perfettamente ad alcune scene che il regista aveva in mente.
Di certo, non si può dire che il cast sia stellare (anche se è più che accettabile) però si può affermare che la recitazione è quantomeno accettabile e soprattutto mi è piaciuta Cinzia Monreale che ha reso il personaggio alla perfezione…ottima !
I truccatori, poi, sono d’eccezione…forse Giannetto De Rossi e Maurizio Trani in Italia sono i migliori (non che io me ne conosca tantissimi).
Se esiste un film Splatter che riesca ad essere sì geniale, sì tecnicamente buono (finora niente di speciale…nulla da invidiare ad altri film del genere) ma anche elettrizzante, visionario e, di conseguenza, terribilmente simile alla verità delle nostre concezioni di paura e morte (e qui allora capiamo che stiamo parlando di un grandissimo film).
Per me, questo è in assoluto il capolavoro di Lucio Fulci, è una pellicola indimenticabile, capolavoro incontestabile.
È penoso come il lungometraggio sia stato completamente snobbato dalla critica e dai critici, ma tanto si sa, quelli sono tutti solo buffoni e poco ci capiscono.
Coloro che già sono affermati, dall’alto delle loro poltrone, si divertono a giudicare con commenti pseudotecnici, mentre, quelli che studiano critica cinematografica e sono alle prime armi, si vantano, sono presuntuosi e interpretano quei ruoli alla Matt Damon in alcuni film…mi stanno proprio sul ca**o.
Di certo (anche se ho detto che sono tutti buffoni) non mi azzardo a fare di tutt’erba un fascio (è sottinteso). Ci sono sempre le eccezioni e dunque ci sono alcuni critici che valutano giustamente i film e con rispetto…perché, fondamentalmente, il modo migliore per capire se un film è buono, è comportarsi come un normale spettatore e capire quanto il film ti ha colpito ed emozionato.
Detto questo, se fosse per me, eliminerei tutti i critici e fare tabula rasa…soprattutto in Italia, un paese che non riesce a valorizzare mai nulla.
Tornando al film, ci tenevo a sottolineare anche il fatto che appartiene alla cosiddetta ” trilogia della morte” (bellissima, la consiglio a tutti…anche a chi non ama gli splatter…forse non li si ama solo per partito preso) ed è il secondo capitolo di essa (secondo me il più riuscito…il migliore in assoluto), preceduto da “Paura nella città dei morti viventi” e seguito da “Quella villa accanto al cimitero”…tutti e tre i film diretti da Fulci !
Gli altri due film badano di più al macabro, soprattutto per quanto concerne l’ultimo capitolo della trilogia che è forse quello che ho apprezzato di meno (nonostante sia comunque un ottimo film).
Il primo della trilogia, pure bada allo spettacolo e allo splatter assoluto…ma non è di certo un delirio come l’ultimo…forse lì lo splatter è solo un aggiunta…fondamentalmente conserva la maggior parte degli aspetti dei film horror normali.
Comunque, nel primo film sempre, è perlopiù la storia a farla da padrona ed è sicuramente uno dei più affascinanti di Fulci…ci sono delle scene geniali (vorrei ricordare quella della morte del personaggio Bob o quella in cui il personaggio Rose piange lacrime di sangue… sto parlando sempre di “Paura nella città dei morti viventi”, nel caso non si fosse capito).
Però, …e tu virai nel terrore! L’aldilà , (abbreviato spesso con il titolo L’aldilà, credo perché è stato riedito più volte…a proposito, il regista Quentin Tarantino ha restaurato la pellicola e l’ha distribuita nella versione integrale…è merito suo…credo che sia sempre stato molto affezionato alla trilogia della morte e ha più volte citato i film che ne fanno parte in molte sue opere) è IL film ! Che con grande efficacia riesce a scavare nella profondità della paura dell’uomo e del terrore del dubbio eterno che lo attanaglia. Per fare questo, Fulci non si serve di espedienti particolari volti a creare un film psicologico, nossignore, egli semplicemente si limita a pensare e ad immaginare l’aldilà (evidentemente lo vede più come l’inferno e le tenebre che come il paradiso), ciò che immagina, poi, lo tramuta in immagini e cerca di ritrarre il tutto nel modo più esplicito e spettacolare possibile.
È un criterio estremamente semplice…scontato…
ma credo che il cinema consista proprio in questo: ci mostra alcune cose della vita, cose che nella vita reale non sono successe e così sullo schermo possiamo vederle sotto forma di spettacolo e rimanerne estasiati. Il cinema è indubbiamente ispirato alla vita. Cedo che questo pensiero si avvicini molto allo scopo del film.
Più che scopo sono tentato da dire il fine del film…probabilmente perché cambiando l’articolo otteniamo “la fine” e si avvicina molto al termine “finale”…
l’epilogo, la fine di tutto. La fine del film…la fine dell’esistenza sulla terra.
E poi vaghiamo nelle tenebre e nell’oscurità e udiamo la voce fuori campo:

“E ora affronterai il mare delle tenebre, e ciò che in esso vi è di esplorabile”

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