È stato il figlio
/ 20127.3138 votiLa famiglia Ciraulo vive in un quartiere popolare di Palermo. Quando Serenella, la componente più giovane della famiglia, viene uccisa durante una sparatoria tra mafiosi, i Ciraulo ricevono un compenso con il quale acquistano una lussuosa Mercedes. Le cose vanno male, quando Trancredi, il figlio maggiore, prende la macchina e la danneggia.
Andrea ha scritto questa trama
Titolo Originale: È stato il figlio
Attori principali: Toni Servillo, Giselda Volodi, Alfredo Castro, Fabrizio Falco, Aurora Quattrocchi, Benedetto Raneli, Giacomo Civiletti, Gino Carista, Mauro Spitaleri, Piero Misuraca, Alessia Zammitti, Giuseppe Vitale, Nino Scardina, Mostra tutti
Regia: Daniele Ciprì
Sceneggiatura/Autore: Massimo Gaudioso, Daniele Ciprì, Miriam Rizzo
Colonna sonora: Carlo Crivelli
Fotografia: Daniele Ciprì
Costumi: Grazia Colombini
Produttore: Alessandra Acciai, Giorgio Magliulo
Produzione: Italia
Genere: Drammatico, Commedia
Durata: 90 minuti
Dove vedere in streaming È stato il figlio
Davvero un bel film questo di Ciprì. Una narrazione intuitiva, disvelata progressivamente, accompagna lo spettatore in un clima surreale che ha tutto per essere una storia veritiera del Sud-Italia. Ottime tutte le interpretazioni, in particolare quella della Quattrocchi. Nota di merito alla fotografia.
Sarò breve, sono col cellulare, ma ci tenevo ad esprimere un parere su questo film, visto che lo ha girato un mio concittadino.
Ciprì ha realizzato davvero un gran film,dove gli attori sono protagonisti assoluti della vicenda. All’inizio sembra una commedia,ma poi, a poco a poco, ti accorgi che il film cambia pelle e ti sta per sferrare un pugno in pancia.Pugno che arriva nel finale che più drammatico ed INGIUSTO non si può. Dopo i titoli di coda ti chiedi “perchè?” ti resta quell’amaro in bocca simile a quando perdi una partita con un rigore che non c’era.
Ottimi tutti gli attori, Servillo (l’unica cosa che gli si può rimproverare è la non perfetta pronuncia palermitana)e la nonna su tutti.
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Ad eccezione di tutte le prove attoriali, in egual misura eccellenti, di coloriti dettagli d’ambiente (sogno o son desta, o nella scena in cui Servillo canta, al cantiere navale, cita velatamente un certo Dancer in the Dark di Von Trier?) e di una bella fotografia, questa prova “in solitaria” di Ciprì (di cui, peraltro, finora, conoscevo solo Cinico TV) non mi ha affatto convinta: racconto esploso, eccessivamente episodico, con quadri narrativi indipendenti tra loro, fastidiosamente slegati.
La sequenza finale, però, con l’exploit della nonnetta, è quasi da antologia.
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Palermo, storia di una famiglia in cui il figlio quasi inetto in alcuni frangenti vessato dal padre, il contesto sociale poco abbiente di un quartiere popolare si trasforma in tragedia prima con la morte della figlia piccola uccisa dalla mafia e poi dal padre.
Sicuramente un film triste con l’interpretazione magistrale di Servillo e le musiche di Carlo Crivelli lo rendono interessante.
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Grottesco, amaro, Servillo grandioso come sempre.
Ma anche tutti gli altri attori non sono da meno, vedesi..la nonna…