Dunkirk

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Dunkirk

1940. Durante l'avanzata dei Panzer attraverso la Francia, soldati alleati francesi e britannici sono circondati dai pari tedeschi sulle coste della Manica: l'unica via di fuga è rappresentata da un'evacuazione via mare.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Dunkirk
Attori principali: Fionn Whitehead, Tom Hardy, Mark Rylance, Kenneth Branagh, Cillian Murphy, Barry Keoghan, Harry Styles, Aneurin Barnard, Damien Bonnard, Lee Armstrong, James Bloor, Tom Glynn-Carney, Jack Lowden, Luke Thompson, Michel Biel, Constantin Balsan, Billy Howle, Mikey Collins, Callum Blake, Dean Ridge, Bobby Lockwood, Will Attenborough, Tom Nolan, James D'Arcy, Matthew Marsh, Adam Long, Miranda Nolan, Bradley Hall, Jack Cutmore-Scott, Brett Lorenzini, Michael Fox, Brian Vernel, Elliott Tittensor, Kevin Guthrie, Harry Richardson, Jochum ten Haaf, Johnny Gibbon, Richard Sanderson, Kim Hartman, Calam Lynch, Charley Palmer Rothwell, Tom Gill, John Nolan, Bill Milner, Jack Riddiford, Harry Collett, Eric Richard, Michael Caine, Johnny Otto, Mostra tutti

Regia: Christopher Nolan
Sceneggiatura/Autore: Christopher Nolan
Colonna sonora: Hans Zimmer
Fotografia: Hoyte van Hoytema
Costumi: Jeffrey Kurland, John Casey, Cesha Ventre
Produttore: Christopher Nolan, Emma Thomas, Greg Silverman, Jake Myers
Produzione: Francia, Usa, Gran Bretagna
Genere: Drammatico, Guerra, Storia
Durata: 107 minuti

Dove vedere in streaming Dunkirk

Grande film / 1 Dicembre 2018 in Dunkirk

«Che cosa vede?» «La Patria»: questa battuta è una delle pochissime concessioni alla retorica che si trovano in Dunkirk. Nel film la guerra appare per lo più come veramente è: una fonte continua di terrore, un’occasione sia per atti di viltà che per atti di eroismo – ma è l’eroismo affabile di Mr Dawson, o quello assai laconico dei piloti della RAF. Sì, perché in Dunkirk manca il chiacchiericcio gradasso di altri film di guerra, i dialoghi sono ridotti al minimo, tanto da ingenerare quasi una distanza rispetto ai protagonisti, figure sostanzialmente anonime che vediamo agire ma nell’intimo dei quali non penetriamo veramente. Nolan preferisce che a parlare siano le immagini, e sono immagini spesso indimenticabili, come la corsa con la barella, o gli inseguimenti aerei sullo sfondo di un mare apparentemente sconfinato.

Se si può muovere una critica è nell’uso forse eccessivo dei diversi piani temporali, che a tratti risultano gratuiti e fonte di una sia pur modesta confusione. Qua e là si nota una certa ellitticità nelle riprese: il caso più evidente è quello dell’abbattimento dello Stuka verso la fine del film, che non ci viene mostrato direttamente. Stilisticamente il risultato non è disprezzabile, anche se un cinico insinuerebbe che la ragione è che si trattava di un colpo troppo difficile per risultare convincente. Eccezionale la colonna sonora. Davvero un grande film.

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ok ma / 11 Febbraio 2018 in Dunkirk

Ben fatto quanto a regia, ma quanto a trama e personaggi non è granché.

Dunkirk / 3 Febbraio 2018 in Dunkirk

uno dei pochi registi rimasti a regalare emozioni e nuove esperienze cinematografiche mai provate prima.

Vitaccia da spiaggia / 7 Gennaio 2018 in Dunkirk

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Mi rifiuto innanzitutto di credere che Harry Styles (o chiunque si chiami così) sia lì perché sia bravo. Dopo questa prima linea catchy, c’è sto tizio che corre e scappa a zig zag, inizia, e la sua pattuglia è subito rasa al suolo da cecchini teteschi. Arriva finalmente alla spiaggia, ultimo perimetro difeso dagli alleati e dove ci son già quei 400000 soldati che aspettano di essere evacuati. I morti galleggiano, giorni passano, tra discussioni sul tempo e su quanto fa il Foggia. No, non parla nessuno, ogni tanto arriva un aereo e spara a tutti e ne ammazza qualche centinaio, ogni tanto arriva una nave che dovrebbe portarli via e puntualmente è affondata dagli Ubot crucchi. Per cui è uno scontro tra due onde, del mare da un lato e degli uomini dall’altro, che puntualmente ne vengono ricacciati indietro. Sempre più spersi, sempre più disperati. Intanto, in una linea temporale lontana lontana e di un giorno solo, un signore non può prendere il tè delle 5 perché tutte le imbarcazioni civili sono state requisite per andare a recuperare 400000 soldati che ci si era persi al di là della Manica – già questo erroruccio, rischiare di vedersi annientare 400000 uomini, fa abbastanza ridere ma oh, erano stati fessi così. Cara, ho perso 400000 uomini. Oh basta là. Vabbè, parte, con il figlio e un altro ragazzetto che ha l’aria simpatica. E muore. Meanwhile, sull’ennesima tempo-linea ma di un’ora sola ti vorrei, dei piloti della RAF tutti assolutamente indistinguibili girano per i cieli lì sopra a giocare a cascarello con gli aerei nemici.
Più: il giochino dei lacci temporali, che si intrecciano nel finale incalzante con calcolata asimmetria; l’ambaradan effettospecialogico messo su da Nolan & Co, per rendere la guerra vista da dentro le sue budella, e un sacco di trucchetti tipo il nemico invisibile se non per i suoi colpi mortali o la tensione che all’infinito cresce, con la sofferenza da topi in trappola che si trasferisce allo spettatore, (im)piombato sulla spiaggia.
Meno: ok i giochini matematici, ma i personaggi rimangono incastrati nell’algoritmo, per cui è un po’ come non ci fossero; i piloti son tutti uguali, e allora è inutile prendere Tom Hardy; il ragazzetto sembrava avesse chissà quali emozioni da schiudere e bam, muore subito, e pure in modo stupido. Manco Kenneth è simpatico, Harry meno male non parla quasi mai però ci tiene a farti vedere il ciuffo ribaldo. Tecnicamente ineccepibile quanto angosciosamente riuscito e umanamente dato per disperso, coglie l’obiettivo di puntare un faro su una vicenda frankly unbelievable ma se questo è il miglior film dell’anno o io sono Wanda Osiris (il che potrebbe anche darsi, non si sa mai) o ci piacciono film diversi. Alla fine è andato tutto bene, solo qualche migliaio di morti. Per tutti gli altri un giro di tè, tazza grande.

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non convincente / 16 Ottobre 2017 in Dunkirk

Tecnicamente sembra ben fatto, forse qualche errore di computer grafica, ma andrebbe rivisto per poterlo affermare con certezza.
Purtroppo quello che stona è una certa mancanza della folla. E’ vero che il film si concentra su 4 storie che si incrociano ma in tutte lo sfondo – ovvero la grande folla di soldati in attesa del salvataggio, ma anche i numerosi inglesi partiti a salvarli, sembrano non esserci. Così come non si percepisce lo stress derivante dal continuo bombardamento aereo.

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