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Dragged Across Concrete

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DRAGGED ALONG THE END / 21 Febbraio 2021 in Dragged Across Concrete

S. Craig Zahler scrive e dirige un poliziesco Hard Boiled puro e crudo. Questo regista ha davvero qualcosa da dire, solo che per dirlo si prende tutto il vostro tempo. Si perché quando uscì il suo film d’esordio, “Bone Tomahawk”, ero riuscito ad appassionarmi alla storia tanto da perdonare quel minutaggio veramente non necessario, ben 132 minuti, riconducendolo al classico errore da opera prima. E’ difficile tagliar via qualcosa che si è scritto e girato e spesso e volentieri non si rinuncia al superfluo. Dopo aver visto “Dragged across concrete” ho capito che non si trattava di un inciampo, ma proprio una cifra stilistica di Zahler. Zhaler è verboso nella scrittura e lento nella regia. Ogni singola scena si compone di un massimo di due-tre inquadrature, talvolta anche meno, e un terzo dei dialoghi non portano avanti la narrazione.
Però i suoi film funzionano. Sono attrattivi.

“Dragged Across Concrete” gioca con la cattiveria dei buoni e con la bontà dei cattivi. Le scene più concitate sono ricche di variabili che ti lasciano davvero in apprensione. La violenza si abbatte improvvisa e feroce e le scene sono impostate con grande cura (e minutaggio).
Certo non è tutto oro. Come detto I dialoghi sono troppo spesso legnosi o inutili. C’è un certo minimalismo estetico che impoverisce l’opera.

Mel Gibson e Vince Vaughn sono una bella coppia anche se il primo ruba la scena sempre e comunque dimostrandoci ancora una volta che quando si è stati un arma letale una volta lo si è per sempre.

“Dragged Across Concrete” è un bel film ruvido e massiccio che a molti non piacerà. Personalmente l’ho davvero apprezzato e Zahler per il momento si è guadagnato un estimatore.

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Non ci resta che il crimine / 23 Aprile 2020 in Dragged Across Concrete

Bel film poliziesco poco conosciuto (in Italia arrivato direttamente su Sky).
Henry (Tory Kittles) è appena uscito di prigione e deve cercare un modo per badare alla madre (che si prostituiva mentre lui era
in carcere) e al fratello disabile.
La scena si sposta sei settimane dopo dove troviamo due poliziotti, Brett (Mel Gibson) e Anthony (Vince Vaughn), che vengono sospesi
dal servizio perchè hanno esagerato con la violenza nell’arresto di uno spacciatore.
Brett vive in un quartiere poco dove la figlia ha subito 5 aggressioni nell’ultimo mese e la moglie, ex poliziotta, è malata di
sclerosi multipla; invece Anthony sta per chiedere alla ragazza che ama di sposarlo. Hanno bisogno di soldi e Brett convince
Anthony a tentare di rapinare un criminale. Ma le cose si complicano.
Film inizialmente un po’ complicato con vari personaggi seguiti e si fa fatica a comprendere se sono storie separate o si intersecano;
beh, la seconda e lo sviluppo è molto interessante. Non ci si pone molte domande su eventuali dilemmi morali, Brett sta ormai imboccando la strada in discesa della sua carriera (se mai c’è stata una salita), un Mel Gibson che fa intravedere qualcosa del suo personaggio di Arma Letale. Anthony ha più dubbi ma sostiene in tutto il collega. Il film imbocca anche una strada di violenza con qualche scena un po’ cruda (un paio all’interno del furgone, tanto per intenderci).
Alcuni ruoli limitati come quello di Don Johnson come capo di Brett e quello di Jennifer Carpenter come impiegata della banca; nel resto del cast troviamo anche Udo Kier nei panni di Friedrich (quello che fa la soffiata a Brett) e Thomas Kretschmann nei panni di Lorentz (l’obiettivo di Brett e Anthony).

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