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Doomsday – Il giorno del giudizio

/ 20084.885 voti

Il voto sarebbe un 6.5 / 4 Settembre 2014 in Doomsday – Il giorno del giudizio

Discreto film d’azione post epidemia. La Scozia viene isolata dopo lo scoppio dell’epidemia, ma quando anni più tardi l’epidemia si ripresenta a Londra i politici decidono di mandare una squadra in Scozia per cercare un eventuale vaccino, visto che nel frattempo sono sbucati dei sopravvissuti.
Rhona Mitra protagonista un pò tenebrosa (segnata dal passato), solitaria ma non troppo (simile alla Milla Jovovich di Resident Evil). Alcuni momenti splatter, altri un pò più trash (la gente che acclama Sol come fosse una rock star sul palco, inoltre gli abbigliamenti ricordano Mad Max), il ritorno al MedioEvo in alcune zone e personaggi (purtroppo trascurabile lo spazio lasciato a Malcolm MacDowell).
Mix strano che se non si prende troppo sul serio non è male, anche se è un pò un miscuglio di vari film.

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Doomsday / 31 Agosto 2014 in Doomsday – Il giorno del giudizio

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

1997 incontra Mad Max, altro da aggiungere? Neil Marshall prende il meglio dal maestro Carpenter, tra cui la protagonista (Evidente omaggio a Snake) e diverse sequenze (Come il combattimento nell’arena), le fonde con l’estetica di Miller e da vita a un bel film come non se ne vedono più.
Abolito quasi del tutto l’uso del digitale (Hallelujah!), lo splatter e le scene d’azione sono davvero realistiche.
Notevoli le interpretazione di Malcolm McDowell e di Bob Hoskins.

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20 Gennaio 2012 in Doomsday – Il giorno del giudizio

Sono l’unico che ha riso come un matto dai due terzi fino alla fine di questa immane cagata? Mi ha divertito come pochi altri film… 5 stelle perchè mi ha comunque intrattenuto

Un film fantascientifico avvincente e citazionista / 7 Giugno 2011 in Doomsday – Il giorno del giudizio

Prima di questo film, il regista Neil Marshall si era fatto notare con un paio di pellicole molto interessanti: “Dog Soldiers” e “The Descent”. Soprattutto quest’ultimo aveva colpito molto favorevolmente l’immaginario degli appassionati del cinema horror. Dunque, erano due film che facevano ben sperare per il prosieguo della carriera del regista britannico. Quindi va da sé che per l’opera successiva di Marshall c’erano delle aspettative alte. Speranze che per fortuna hanno trovato in “Doomsday” – questo il titolo del terzo film di Marshall – una piacevole conferma. Si cambia genere però: dall’horror passiamo infatti alla fantascienza. La storia parte con un prologo folgorante che ci mostra come la Scozia sia stata devastata da una epidemia che ha costretto il governo inglese ad erigere un muro al confine dei due stati onde evitare che il virus si espandesse per tutto il Regno Unito. Dopo questo incipit, facciamo un balzo in avanti di trent’anni nella Londra del 2035 dove, a sorpresa, lo stesso virus che aveva decimato la popolazione scozzese si ripresenta minaccioso. Venuto a sapere che in Scozia esistono dei superstiti al flagello di trent’anni prima, il governo inglese organizza una spedizione per cercare di rubare il vaccino che ha permesso agli scozzesi sopravvissuti di sconfiggere il virus.
Diciamolo subito: questo film non inventa niente di nuovo (sempre che dopo cent’anni e più di cinema ci sia ancora qualcosa da inventare). Infatti Neil Marshall cita – o ruba, dipende dai punti di vista – a piene mani da molti altri film (un po’ come Tarantino, del resto), soprattutto da pellicole cult della fantascienza come “1997: Fuga da New York” di John Carpenter e la trilogia di “Mad Max” di George Miller. Dunque, niente di originale. Però il meccanismo, nell’ambito del cinema di genere, funziona alla grande. “Doomsday”, infatti, parte già dall’inizio a mille e continua così per tutti i novanta minuti della sua durata. Praticamente non c’è un attimo di tregua: azione, azione e ancora azione con un ritmo scatenato (a volte pure troppo, forse) che inchioda lo spettatore alla poltrona (o al divano, dipende da quello che preferite per gustarvi i film). Insomma, non ci si annoia mai, anche perché non ce n’è il tempo. Novanta minuti di adrenalina pura: che bello!

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