Recensione su Don't Look Up

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Don't Look Up
Regia:

Una farsa controproducente / 29 Agosto 2022 in Don't Look Up

Don’t Look Up voleva essere nelle intenzioni un apologo sul riscaldamento globale e sull’inazione dei governi che dovrebbero affrontarlo: nel film la risposta folle e sconclusionata riguarda un’enorme cometa che minaccia di distruggere la Terra, ma la metafora è trasparente. Purtroppo però il film non funziona. Ci sono infatti delle differenze tra la catastrofe climatica e l’impatto di una cometa: la prima non ha una data precisa e imminente (anche se sappiamo che ci sta già colpendo e ci colpirà sempre di più nei prossimi anni); non minaccia l’estinzione dell’umanità (anche se comporterà migrazioni, fame, impoverimento); non è ben visibile in cielo (anche se i suoi segni sono discernibili già adesso attorno a noi). Nel film, dunque, l’inazione o le azioni grottesche di fronte a una minaccia così definitiva e incombente ci sembrano tanto demenziali da risultare incredibili (come del resto esclama a un certo punto uno dei personaggi), mentre nella realtà l’inazione di fronte al riscaldamento gobale è sì scandalosa e ingiustificabile, ma comprendiamo bene perché ancora sia accettata da una parte dell’opinione pubblica. Il film è una farsa (spesso anche eccessiva), mentre la nostra realtà è una tragedia. E il rischio è che il messaggio che si voleva far passare vada perduto, proprio perché le due situaziopni non sono del tutto paragonabili.

Gli interpreti sono chiamati al compito difficile di rendere credibili personaggi che compiono azioni del tutto inconsulte o che al contrario si mantengono costantemente nobili e razionali. La parte migliore è toccata a DiCaprio, il cui professor Mindy mostra almeno qualche sviluppo psicologico (benché banale). A Timothée Chalamet è andata invece la parte peggiore: il suo personaggio è completamente superfluo.

Breve appendice dopo i titoli di coda, ma si può saltare senza danno.

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