4 Recensioni su

Man in the Dark

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Più thriller che horror / 31 Agosto 2021 in Man in the Dark

Tre ragazzi hanno preso l’abitudine di svaligiare gli appartamenti per aiutare Rocky che ha una situazione familiare un po’ difficile. Trovano un colpo facile e vincente ma così non sarà.
Un thriller ben fatto, con bei momenti di tensione. La trama regge bene.
Un finale decisamente inaspettato.
Pare che ci sia un sequel, speriamo bene…
“Adesso vedete quello che vedo io…”
Una piacevole sorpresa.
Ad maiora!
#filmaximo

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Ogni tanto… / 13 Maggio 2017 in Man in the Dark

Capita raramente di vedere film horror che superano con nonchalance la sufficienza.
Questo “Man In The Dark” (diciamo subito che “Don’t Breathe” originale è un titolo molto più “centrato”, ma evidentemente la Sony aveva paura che in Italia la gente non fosse in grado di pronunciare correttamente il titolo quando andava a comprare i biglietti) è un thriller con una discreta componente horror, data dalle scene più splatter e spinte.
Se vogliamo trovare dei difetti nella sceneggiatura, credo molto poco al fatto che un uomo cieco non riesca a sentire l’odore di gente estranea in casa sua, a maggior ragione dal momento che vive isolato in un intero quartiere abbandonato. Ma si può chiudere un occhio.
Tutto scorre senza intoppi, sostanzialmente in un unico set.
Per quanto riguarda il finale, decisamente intrigate il colpo di scena.
Sarebbe stato un 7.5, ma l’8 è un premio per l’impegno, sperando di alzare la media.

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Gran bella sorpresa! / 29 Aprile 2017 in Man in the Dark

Non sono un grande fan degli horror, ma il nome di Sam Raimi tra i produttori mi ha senz’altro incuriosito, e ne è valsa eccome la pena! Questo film in realtà più che horror lo considererei un thriller, ma ha decisamente delle tematiche abbastanza spaventose e macabre. Trama semplice, tre ragazzi, due maschi ed una femmina, vivono rubando negli appartamenti. Quando scoprono una casa isolata, dove vive un ex-marine, peraltro cieco, il lavoro sembra facile facile, e invece si ritrovano catapultati in un vero e proprio incubo di violenza, suspense e una storia appunto macabra ma anche triste che si svelerà. Il regista Alvarez è riuscito a condurre un film che pur partendo da un tema visto e rivisto, è capace di incollare lo spettatore allo schermo: con una tensione al massimo sempre, si ottengono ottimi risultati come questo film. Cast francamente, almeno su due piedi, composto da sconosciuti, Stephen Lang a parte, proprio nel ruolo del misterioso e pericoloso cieco, che però si calano bene nella parte. Consigliato ampiamente.

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CASA ALVAREZ / 9 Gennaio 2017 in Man in the Dark

Un eccellente thriller/horror che mi ha lasciato senza respiro (Don’t Breathe) per 88 minuti.
Tre topi d’appartamento prendono di mira la casa di un uomo non vedente che risiede in un quartiere fantasma. Un lavoretto facile facile se non fosse che il non vedente è tutt’altro che docile.

Quello che veramente funziona in questo film è la suspense…elemento sempre più scomodo da collocare all’interno dei thriller moderni e che viene a mancare troppo spesso ormai. Qui invece non manca mai e la potenza con cui viene rappresentata mi ha piacevolmente sorpreso.

Fede Alvarez l’avevo bollato come mediocre troppo frettolosamente…il remake de “la casa” me l’aveva fatto stare inviso. In questo suo secondo film, il regista uruguiano mostra talento da vendere nel creare quella tensione claustrofobica del sentirsi in trappola.
Effettivamente, se uno come Raimi ne tesse le lodi già da qualche anno, qualcosa vorrà dire.

Bravissimi gli attori coinvolti con un inquietante Sthepen Lang e con una futura scream queen come Jane Levy.

Personalmente l’ho trovato molto buono e divertente.

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