Donne con le gonne
/ 19916.411 votiRenzo Calabrese, medico dentista, si innamora dell’irrequieta femminista Margherita, con cui ha un rapporto assai turbolento a causa dell'emancipazione di lei. Questa situazione continua anche dopo il matrimonio, fino a quando Renzo decide di sequestrare la moglie e tenerla segregata in un casolare di campagna, costringendola al ruolo di moglie dedita totalmente ai lavori casalinghi e alla cura del marito. Accusato dalla moglie, che è riuscita a liberarsi, nonostante la strenua difesa dell’appassionato avvocato Carabba, Renzo sarà condannato e resterà in prigione per tre anni. Una volta fuori, tornerà con la moglie e, nonostante i continui litigi, essi prolificheranno e invecchieranno insieme.
Titolo Originale: Donne con le gonne
Attori principali: Francesco Nuti, Carole Bouquet, Daniele Dublino, Barbara Enrichi, Carmen Giardina, Cinzia Leone, Gastone Moschin, Ferruccio Pacciani, Didi Perego, Antonio Petrocelli, Gianna Sammarco, Patrizia Corti, Massimo Salvianti, Alessandro Partexano, Giovanni Pellegrino, Guido Alberti, Renata Attivissimo, Maurizio Frittelli, Gianni Novelli, Margherita Nuti, Giovanna Sammarco, Stefania Spugnini, Fabrizio Vidale, Luigi Frosali, Paila Pavese, Mostra tutti
Regia: Francesco Nuti
Sceneggiatura/Autore: Ugo Chiti, Giovanni Veronesi, Francesco Nuti
Fotografia: Gianlorenzo Battaglia
Produzione: Italia
Genere: Commedia, Romantico
Durata: 110 minuti
Dove vedere in streaming Donne con le gonne
Film che cade sotto il peso delle sue ambizioni: nel tentativo, encomiabile, di tracciare un ritratto di cosa stiano diventando le relazioni uomo/donna, spesso si dimentica di mantenere un certo ritmo e si dimentica di far ridere, che poi sarebbe il suo principale obiettivo.
Sorprende, però, come Nuti, ogni tanto, riesca a creare immagini di una potenza incredibile. C’è una scena in particolare che, per inventiva, sembra concepita e filmata da un autore alla Marco Ferreri. Mi riferisco alla scena in cui la protagonista, legata dal marito con una catena, cerca di colpirlo con una vanga ma, non arrivandoci, cade a terra rovinosamente.
Peccato però che, accanto a trovate come questa, ci siano momenti di una noia insopportabile, oltre a un ostentato autocompiacimento che indispone.
In generale, comunque, al film avrebbe fatto bene un minutaggio minore. Ma dubito che Nuti avrebbe rinunciato a quei momenti messi lì solo per ricordare quanto fosse innamorato di se stesso – cosa che in un comico mi piace sempre poco – quindi sospetto che, anche con un film più corto, difficilmente si sarebbe trovata una quadra.
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