Recensione su Dogville

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Di argomentazioni ed arroganza / 22 Giugno 2012 in Dogville

Von Trier certamente non è un regista i cui film si possano guardare con una ciotola di pop-corn in mano, con la speranza di passare una serata allegra. I suoi film ti smuovono dentro, ti sconvolgono, ti triturano la coscienza e ti spiattellano in faccia realtà e possibilità che nessuno vuole prendere in considerazione. Ma lo fanno e, prima o poi, si è costretti ad accettarle. La storia di Grace, che scappa da una realtà che giudica mostruosa sperando di essere giunta nella terra del latte e del miele e che, invece, si ritrova nel peggiore degli inferni,quello del perbenismo, delle “argomentazioni” e dell’aiuto che si trasforma in sopraffazione. La sua cosiddetta “arroganza”, il candore e la rassegnazione con cui affronta i soprusi a cui i cittadini la sottopongono, che cercano di convincere loro stessi di non star facendo nulla di sbagliato, arriva fino ad un limite che fa innervosire lo spettatore. Ma, alla fine, arriva il colpo di scena.
Sinceramente penso che Von Trier sfoghi nella settima arte la sua vena di follia che altrimenti l’avrebbe fatto diventare un serial killer. 🙂 Sebbene difficili, pesanti, scomode, sconvolgenti, le sue opere penetrano dritte sotto la carne come una stilettata. E io ne sono sempre più affascinata.
Unica minuscola pecca, un po’ lento, ma certo non noioso.

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