14 Recensioni su

District 9

/ 20097.0454 voti

21 Luglio 2022 in District 9

Primo tempo molto buono, messo su bene anche stilisticamente, e che introduce temi non banali. Purtroppo il tutto e’ quasi distrutto da un secondo tempo degno di un catastrofico alla Emmerich.

Film atipico sul razzismo, ma sorprendentemente riuscito / 22 Marzo 2017 in District 9

Storia di discriminazione di profughi alieni nella terra dell’Apartheid.

Quindi una storia fantascientifica, eppure paradossalmente molto più vicina alla realtà di tanti film sul razzismo, che puntano il dito contro l’ignoranza. District 9 fa leva invece sulla meschinità dell’animo umano, che pur di sfamare le proprie avidità non si fa scrupoli nel provocare sofferenza altrui.

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15 Giugno 2015 in District 9

Blomkamp è spietato: se ti deve mostrare la segregazione razziale non te ne risparmia gli aspetti più crudi. Non c’è buonismo, non ci sono cattivi dal cuore tenero, non ci sono buoni infallibili. Forse è per questo che il tutto riesce a risultare più realistico, più veritiero, quasi come fosse un documentario invece di un film, proprio per questa disillusione generale mista ad alieni e robot quasi ti viene da pensare che in città una baraccopoli aliena non è poi così impensabile.

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District 9 / 3 Settembre 2014 in District 9

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Allegoria sulla segregazione razziale davvero cruda ed emozionante. Il genere umano viene dipinto come crudele e bestiale, dove gli interessi economico-politici sono la sua principale ragione di vita.
La pellicola è pregna di un realismo davvero impressionante, le prove recitative (soprattutto Sharlto Copley) sono fenomenali e gli effetti speciali credibili e ben dosati.
L’ultima mezzora del film ti incolla allo schermo.
Capolavoro.

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Il voto sarebbe un 7.5 / 27 Gennaio 2014 in District 9

Bellissimo esordio di Neill Blomkamp che dirigerà successivamente Elysium.
Gli alieni sono sbarcati tra noi ma sono praticamente rinchiusi in un ghetto di Johannesburg; un panorama fantascientico per affrontare temi come la discriminazione razziale e la xenofobia, analogie sia con gli ebrei che soprattutto con l’apartheid (dato che il posto è lo stesso).
Wikus Van de Merwe conduce un’operazione per sfrattare gli alieni e trasferirli in un altro distretto, simile a un campo di concentramento; durante quest’operazione viene contaminato da una sostanza extraterrestre. Inizierà quindi a vedere il confronto tra umani e alieni dall’altra parte della barricata.
Buon ritmo, tema interessante e il film resta comunque avvincente fino alla fine.

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Grottesco, crudele, storico / 30 Ottobre 2013 in District 9

Perchè, malgrado il film, non credo affatto che la gente sia migliorata… Se capitasse, faremmo esattamente gli stessi crudeli, sadici, sbagli.
In sè poi il film risente poi di una prima parte molto lenta, crudele e pesante. Una seconda parte d’azione, che regge il film.
Sicuramente una bella trama su cui riflettere bene.

Una ricetta originale per i gamberoni / 5 Settembre 2013 in District 9

A proposito di questo film diciamo qui un po’ tutti la stessa cosa, ma alla fine è vero: quello che colpisce di District 9 è soprattutto l’originalità del soggetto. Blomkamp utilizza il modello “segregazione razziale” (ambientando non a caso a Johannesburg) in modo davvero curioso, creando una storia avvincente e kafkiana in stile mockumentary. I “gamberoni” fanno un po’ senso, ma sono fantastici.

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13 Gennaio 2013 in District 9

Jo’burg e la segregazione razziale: di alieni. Un’idea estremamente originale per un film di fantascienza atipico e funzionale che sorpassando la storia lascia spunti di riflessione.

20 Dicembre 2012 in District 9

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Succede che una navicella aliena enorme arriva sulla terra e si ferma su Johannesburg. E sta lì, senza dare segni di vita. Gli umani la aprono e dentro ci sono un milione di alieni mezzi morti. Allora viene creato il District 9, un vero e proprio ghetto/discarica per gli alieni. Il tutto è girato a metà tra la presa diretta e il documentario, con le interviste ad amici e conoscenti di Wickus e un sacco ma proprio un sacco di immagini finto-riprese dalle telecamere a circuito chiuso. Ma chi è Wickus? Wickus è il funzionario che viene seguito all’inizio dai documentaristi, che mentre porta delle notifiche di sfratto agli alieni, perché gli umani li odiano e sono razzisti e allora si è deciso di trasferirli in un district 10. Dicevo, mentre porta queste notifiche viene investito dal fluido alieno, e il suo dna si fonde con quello, e comincia a perdere pelle e unghie e denti e gli viene una mano a tentacolo. A quel punto le multinazionali cattive gli daranno la caccia, perché il suo dna misto permette di far funzionare le armi biomeccaniche degli alieni (i quali tra l’altro sono ghiottissimi di … cibo per gatti, che viene contrabbandato nel distretto da bande di nigeriani, i quali pure loro gli danno la caccia). I mean, so che detto così sembra una cazzata ma questo film neozelandese girato in Sudafrica ne sa, uh quante ne sa, e la denuncia dell’inospitalità degli umani verso “i diversi”, la loro segregazione, i muri, il filo spinato, gli esperimenti su di loro, ricorda la paura e l’odio mai sopito e pronto a scoppiare in tutte le società che si trovano a far fronte con l’immigrazione dell’”altro da me” from all over the world. Wickus, anzi tutti, parlano un inglese con inflessione sudafricana stupendo, per cui, soprattutto a metà film, passa la metà del tempo a dire fuck, solo che invece di fuck dice fock, per cui è tutto un FOCK! FOCK YOU, WHAT THE FOCK, GET THE FOCK OFF, e a me faceva piegare. Altrettanto ovviamente si finisce per identificarsi e parteggiare per gli alieni, coi loro occhioni gialli, e per Wickus, che passa dalla loro parte, assai più umana degli umani, trasformandosi alla fine in alieno e girando per desolate discariche a mettere insieme fiori di metallo da lasciare nottetempo sulla porta della moglie da cui non osa più farsi vedere.

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1 Giugno 2012 in District 9

Originale, interessante per trama, sviluppi e sceneggiatura, una vera grande sorpresa.

Alieni? Sì, ma con intelligenza / 27 Febbraio 2012 in District 9

E’ difficile fare un film sugli alieni ormai. L’argomento è stato trattato decine di volte, con risultati diversi. Questo film, prodotto da Peter Jackson, è il primo lungometraggio del sudafricano Neill Blomkamp e narra di un futuro in cui degli alieni (che assomigliano vagamente a dei crostacei verdi) si sono stabiliti con la loro nave sulla città di Johannesburg.
Gli umani hanno così creato un ghetto chiamato Distretto 9 in cui gli alieni vivono, una sorta di baraccopoli. Quando un dipendente della MNU (multinazionale che produce armi) scopre il segreto della potenza delle armi aliene, verrà braccato dalla sua stessa società che vuole sfruttare queste potenzialità per le armi umane.
La prima parte è impostata come mockumentary, con interviste ai dipendenti della MNU e agli abitanti della città. Ottimi effetti speciali e sceneggiatura ben scritta. Molti i riferimenti, ovviamente, alla società moderna.

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e sarebbe un sei e mezzo / 3 Maggio 2011 in District 9

A me non è dispiaciuto, è un action movie non originale, pesca a piene mani da ovunque (guerra dei mondi, cloverfield, alien nation, la mosca, alien). Il genere è il suo limite, ma come si può discutere su questo? E’ come dire di un musical che il suo limite è essere un musical.
Dunque è un action anche fracassone, ma mi sembra girato molto bene e con ottimi tempi.
E’ che quell’inizio lì faceva pensare ad altro, 20 minuti di film per raccontare come nasce una segregazione, come quest’ultima porti necessariamente a violenza, criminalità, sfruttamento, un affresco non male e crudissimo. Su tutti l’utile idiota, un uomo medio medio, decisamente limitato che è l’ingranaggio perfetto dell’oliata macchina burocratica, un funzionario che proverà sulla sua pelle cosa sia essere dall’altra parte.
Gli avi cinematografici sono scoperti, rimastica Cronemberg, ma non riesce ad andare in fondo all’evoluzione psicologica parallelamente a quella fisica, ed è un peccato.
Però nel complesso dice abbastanza: che la legalità è spesso strumento e non fine, che c’è sempre un nero più nero di te, un meridionale più meridionale di te, che gli altri vanno riconosciuti nella loro diversità, perchè la trovata migliore del film è fare degli alieni “intollerabili”, con abitudini di vita un attimello estreme, brutti da vedersi, insomma non lì per scatenare la compassione. Se gli altri ci piacessero il problema dell’integrazione non ci sarebbe neppure.

A me ha fatto pensare subito a Alien nation sopratutto per via del cibo per gatti, lì era il latte.

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3 Maggio 2011 in District 9

Mio Dio che schifo i “gamberoni”!!!

27 Febbraio 2011 in District 9

Non so dire se mi è piaciuto o meno. E’ un film diverso dai soliti film sugli alieni, ed è strutturato come se tutte le scene che vediamo fossero frutto di interviste, filmati estrapolati da videocamere di sorveglianza, una sorta di documentario insomma (o meglio un mockumentary). E’ un’idea originale, come lo è la trama, questo è sicuro. Gli alieni vengono sulla terra ma c’è qualcosa che va storto e hanno bisogno di noi per il sostentamento, e siccome non c’è fiducia di ciò che non si conosce li sbattiamo in una riserva, li teniamo a distanza come è successo per gli africani in america, per gli ebrei con Hitler: in poche parole una sorta di apartheid, di segregazione razziale, e forse non a caso è stato ambientato proprio in sud africa (luogo di nascita dell’apartheid).
Cosa non mi convince? è così originale che alla fine forse risulta troppo grottesco, e invece che una cosa voluta sembra davvero fatto con due lire. Forse è l’attore principale che non mi convince, magari i dialoghi, o il clichè già strausato della multinazionale senza scrupoli, non so, ha fatto così tanto clamore ma francamente mi aspettavo di meglio.

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