Come in un romanzo di Potok / 21 Giugno 2019 in Disobedience

Lo spettatore ideale di questo film – cioè lo spettatore che gli autori avevano in mente mentre lo scrivevano e dirigevano, quello in grado di apprezzarne al meglio i contenuti e la forma – dovrebbe essere probabilmente ignaro del tema principale della trama (e anche della sua locandina), in modo da restare sorpreso quando, quasi alla metà del film, diventa finalmente chiaro il motivo dell’imbarazzo che circonda la protagonista Ronit. E in effetti una sorpresa in più avrebbe giovato al film, che per il resto ha uno svolgimento assai lineare e abbastanza prevedibile – anche se il finale non è quello atteso, a causa di un evento imprevisto che fa deviare la storia su un binario diverso. L’interesse del pubblico rimane quindi sollecitato più dall’ambientazione ebraica che dall’intreccio – sembra quasi di stare in un romanzo di Chaim Potok, anche se qui siamo a Londra e non a New York, e in effetti il protagonista maschile in almeno un’occasione sembra incarnare un ideale assai britannico di self-control di fronte a una situazione domestica decisamente imbarazzante (il personaggio mi è sembrato comunque un po’ underwritten, non analizzato a sufficienza). Detto questo, il film risulta in ogni caso gradevole ed equilibrato. Molto brava Rachel McAdams, seguita a ruota da Rachel Weisz. La breve scena erotica potrebbe risultare per qualcuno leggermente perturbante.

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