6 Recensioni su

Disconnect

/ 20127.0123 voti

LOGOFF… / 20 Marzo 2017 in Disconnect

Quanto internet può essere pericoloso.
Quanto storie false possono provocare drammi incredibili a chi è più fragile.
Abbiamo in questo film: bullismo, debolezza, indifferenza, superficialità, ingenuità… un insieme di emozioni che provocano azioni e situazioni sempre negative.
Tutto questo con un mezzo che oggi per noi è quotidiano: internet e i social.
Film sviluppato molto bene e mai banale. Molto bravi tutti gl’interpreti.
Consigliato a tutti, anche ai bulli… Magari capiscono quanto sono piccoli di fronte alla realtà.
Ad maiora!

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Ottimo dramma moderno / 10 Gennaio 2016 in Disconnect

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Veramente una bella sorpresa questo “disconnect”! Film attualissimo, basato su quanto la figura di internet, ed in particolare dei social network, sia ormai centralissima nella vita di giovani ed adulti. Il regisista, attraverso tre storie diverse che pian piano si vanno ad unire come in un mosaico,mette in risalto il lato oscuro di queste tecnologie e l’uso improprio che se ne può fare, stravolgendo la vita dei protagonisti…

Disconnect è un film di facile presa sui giovani, ma anche sugli adulti. Il mostrare come uno strumento che usiami tutti e tutti i giorni possa ritorcersi contro noi stessi o contro i nostri cari non lascerà indifferente nessuno spettatore. Le 3 storie sono ben strutturate e, soprattutto, ben recitate da attori credibili.

La prima parla di cyberbullismo:Un ragazzo quindicenne di nome Rich viene adescato su Facebook da un profilo falso di una ragazza, creato ad hoc da dei suoi compagni di classe in vena di scherzi. Purtroppo la situazione precipiterà quando, per ricambiare il favore di una foto nuda inviata dalla ragazza, Rich ne invierà una sua. A quel punto la foto fa il giro della scuola con tutte le conseguenze sulla mente del ragazzo.

La seconda storia tratta di truffe in internet: Cindy e Dereck sono una coppia sposata ed in dolce attesa del primo figlio. Sfortunatamente la gravidanza non va a buon fine e Cindy è costretta ad abortire. Ciò spezza i cuori di entrambi, ma Dereck comincia ad allontanarsi da Cindy ed a chiudersi in se stesso senza voler elaborare il lutto. Cindy, non avendo nessuno con cui sfogarsi trova in un amico di chat la spalla su cui piangere e questo sembra farla sentire meglio. Una sera però a Dereck viene rifiutata una transazione della carta di credito per un acquisto online. L’uomo si insospettisce e si affida ad un detective privato, che scopre che la moglie è stata vittima di attacco hacker, perpetrato proprio dal suo amico di chat, che causa la completa prosciugazione del conto corrente della coppia.

La terza storia parla di sesso, videochat e minorenni: Nina è una giornalista a metà strada tra gli -enta e gli -anta in cerca di uno scoop, cosi per caso (neanche tanto) accede ad una videochat erotica maschile, dove incontra Kyle, bel ragazzotto muscoloso appena diciottenne, pagandolo per parlargli di questo suo “lavoro” . Conoscendosi meglio i due faranno amicizia e proveranno un’attrazione l’uno dell’altra e Nina convincerà Kyle a prestarsi come testimone della situazione che vive lui, sfruttato da un capoccia insieme ad altri ragazzi più giovani di lui. Purtroppo il servizio televisivo, al limite del legale farà intervenire l’ Fbi che vorrà vederci più chiaro nella faccenda.

il film ha un ritmo sempre alto e non soffre di cali di tensione, il regista affronta sapientemente un tema spinoso come questo senza pungersi, mai perdendosi in banalità gratuite e mettendo in scena dei personaggi VERI, in cui lo spettatore può rivedersi e qundi creare empatia. Il montaggio stesso è fatto bene, nessuna storia è più considerata dell’altra, tutte e tre trovano il proprio spazio senza strabordare finendo in un climax di scene di storie diverse ad ogni inquadratura, come fosse la parte centrale di un puzzle i quali pezzi vengono inseriti facilmente perchè rimasti in pochi.
Buona la fotografia, con molti primi piani insistiti ed una definizione sicuramente alta, senza aberrazioni (grazie all’ottimo bluray).

titolo sicuramente consigliato! Come opera prima non c’è veramente male.

Se gli vogliamo trovare un difetto, possiamo dire che la storia della truffa informatica è meno interessante delle altre, ma roba di poco conto, anche questa si vede senza problemi.

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11 Maggio 2014 in Disconnect

Tre storie interessanti, trattate con credibilità e spiccata attenzione per i personaggi coinvolti.
Tre storie solo apparentemente diverse, tutte legate da un filo conduttore che vede nella rete informatica e nei suoi pericoli un palcoscenico sul quale far danzare dolori e insicurezze.
Un film ben scritto, con interpreti bravi.

28 Febbraio 2014 in Disconnect

Carino, forse, ma la storia poteva essere giocata meglio sulla questione chat e social network. In fondo non sono forse le solite situazioni trite e ritrite quelle riproposte da Rubin? Già ai tempi di “C’è posta per te” siamo stati incastrati nella situazione tipica dell’amore che nasce via chat senza che i due fortunati si siano mai visti. In Disconnect lo stesso tema è girato in chiave drammatica, ma i nostri polli degli anni 10 del secondo millennio cadono nelle trappole degli anni 90.
Molto più interessante sarebbe stato analizzare l’evolversi dei rapporti sociali attraverso lo specchio di facebook, l’autoesaltazione dell’ego su internet, l’ubriacatura di immagini a cui si è sottoposti ogni giorno e che necessariamente cambiano il modo di vivere e vedere. Ma il regista ha fatto una scelta indubbiamente più cauta…

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Davvero un bel film ! / 20 Febbraio 2014 in Disconnect

Belle le tre storie che caratterizzano il film, che è girato in maniera notevole !

Connessi dalle Emozioni / 23 Gennaio 2014 in Disconnect

interessante panoramica sull’odierna società virtuale, trattata in chiave negativa illustrando i mali e i difetti di una comunicazione digitale. film corale con un nutrito cast di interpreti, apparentemente senza uno scopo, senza un vero legame affettivo, senza un filo rosso che li connetta, tutti più o meno bravi, tra nomi noti e non. pellicola distribuita nelle sale con una povera campagna pubblicitaria e una fantomatica candidatura all’Oscar millantata nelle locandine. ha sicuramente il suo valore, buon debutto per l’americano Henry Alex Rubin alla regia. gli attori riescono a convincere e a coinvolgere, scadendo forse un po’ nel finale. un film di critica sociale ma anche un commento ad oggi e un invito a cercare il contatto fisico dell’era pre-Internet.

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