20 Novembre 2013 in Dillinger

Dillinger.
Cinema in azione firmato Milius John, un avvincente gangster movie che ripercorre l’epopea criminale del Robin Hood della Grande Depressione, amabilmente interpretato da un Warren Oates al top (nonché somigliantissimo al gangster). Niente meno che il famigerato JOHN DILLINGER. Eccolo presentarsi allo sportello di una banca, baffi curati, vestito impeccabilmente. Un criminale aristocratico dal grilletto facile.

Sin dai primi minuti lo spettatore si ritrova nel bel mezzo di un avventura a metà fra il rocambolesco e il romantico, John Dillinger tanto spietato quanto buffone. John Dillinger colui il quale ammalia le donne a suon di ceffoni.
Da un lato il (neanche troppo) bello John, il tenebroso criminale dal sorriso facile e dalla battuta pronta. Una specie di self made man ed i suoi sgherri. Dall’altro lato, invece, l’ordine e la disciplina. Un poliziotto tutto d’un pezzo, un G-Man, il braccio violento della legge. Giudice, boia, giuria in una sola persona ovvero Melvin Purvis.
I due si rincorrono come il gatto con il topo e l’agente dell’FBI per acciuffarlo ricorre alle debolezze del gangster: le donne.
Anzi, la donna. Una prostituta romena che per evitare l’espulsione dagli USA (sarebbe stata portata in Romania) avrebbe offerto il nostro su un piatto d’argento. Era un fuorilegge, senza dubbio, ma durante la Grande Depressione (come oggi) chi è il vero cattivo ? I potenti e i corrotti in fondo non erano da meno. Per di più la tipa venne espulsa lo stesso.

John Dillinger, il criminale superdotato con un ca**o, più che lungo, smisurato.

Signori e signore, l’intero film è con i contro cazzi, il ritmo ed il montaggio veloce rendono la pellicola amara ed esilarante allo stesso tempo.
L’opera ricrea gli anni ’30, il contesto socio-culturale, perfino l’aspetto urbanistico è curato nei particolari.

Ve lo consiglio caldamente.

DonMax

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