Recensione su Diaz - Don't clean up this blood

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16 Ottobre 2012

L’impegno di Vicari meriterebbe tutte le stelle del firmamento: nessuno, finora, aveva mai tentato di mettere in scena, al cinema, i fatti occorsi in quei giorni di puro delirio.
Il valore di Diaz in termini divulgativi è importantissimo ed è un bene che il pubblico abbia accolto questo film tanto postivamente.
Si tratta di uno strumento utile ed importante nel meccanismo “del ricordo”: vedere, per non dimenticare, anche se dei pestaggi in strada di quei giorni molto è stato mostrato. Nulla, però, in un caso come questo, è superfluo e anche una ricostruzione fittizia è funzionale ad alimentare l’indignazione. Ed io mi scortico le mani, applaudendo l’impegno ed il coraggio di questo giovane regista romano.

Purtroppo, come ben sottolineato da altri espressisi prima di me, è la resa definitiva del prodotto a rendere Diaz un’opera poco riuscita dal punto di vista cinematografico.
Sicuramente, la parte meglio realizzata è quella dell’irruzione nella scuola: gli occupanti dell’edificio sembrano creature in trappola, in attesa che il peggio li sommerga, come un’ondata infernale. La costruzione delle sequenze e i movimenti di macchina, qui, sono particolarmente azzeccati: l’ansia ed il dolore dei protagonisti sono drammaticamente palpabili.

Per il resto, vuoi per l’indeterminatezza narrativa che lo caratterizza, vuoi per alcuni scivoloni tecnici (la bottiglia che ricorre tanto spesso è stata realizzata francamente male: eppure, grazie ad un contributo video incrociato in Rete, so che altri lavori di postproduzione grafica in questa pellicola sono stati molto curati e notevoli), Diaz rasenta la qualità della fiction televisiva media italiana, il che non è -generalmente- motivo di plauso.

2 commenti

  1. alex10 / 19 Gennaio 2014

    Mah…secondo me ci sono film che vanno aldilà dell’aspetto tecnico. Poi, fondamentalmente, a me sembra ben fatto, e lo scopo che si impone lo raggiunge di gran lunga, quindi è inutile ostentare nel criticare qualcosa che non va se poi alla fine passa totalmente in secondo piano. E’ un ottimo film, per tantissimi motivi, puntualizzare sottigliezze secondo me, in questo caso, è sbagliato.

    Parere personale mio però, sia chiaro. 😉

    • Stefania / 19 Gennaio 2014

      Non credo affatto che si tratti di sottigliezze “sparse”: si tratta di un insieme di elementi che concorrono ad un giudizio finale. In particolare, l’approssimazione narrativa pesa in maniera preponderante: non comprendo, davvero, a cosa serva un film “documentaristico” se poco dei fatti accaduti risulta chiaro, narrativamente parlando, e se la fiction (vedi, la relazione tra il ragazzo e la manifestante) ruba letteralmente spazio al documento propriamente detto.
      Diaz ha un solo grande merito: quello di aver mantenuto accesa l’attenzione generale su una vicenda ignobile e vergognosa. In questo senso, ce ne fossero…

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