Diabolik

Torna sul grande schermo il ladro creato dalle sorelle Giussani; in particolare il primo film dei fratelli Manetti è incentrato sul fumetto “L’arresto di Diabolik”.
Clerville, anni sessanta. Un ladro terrorizza la città, nessuno conosce la sua identità; il suo soprannome è
Diabolik (Luca Marinelli). Nella realtà Diabolik vive sotto l’identità di Walter Donan ed è fidanzato con
Elisabeth Gay (Serena Rossi), ignara della sua doppia vita. Un giorno Diabolik mette gli occhi sul gioiello
“Il diamante rosa” indossato dalla bella Eva Kant (Miriam Leone); il commissario Ginko (Valerio Mastandrea) tiene
d’occhio il gioiello.
Onestamente avevo letto solo qualche fumetto di Diabolik e non me lo ricordavo così spietato (forse sbagliando lo associavo più a un Arsenio Lupin); il film ha un buonissimo ritmo e buone interpretazioni dei personaggi anche se Diabolik risulterà forse più convincente nel seguito che in questa interpretazione di Luca Marinelli.
Fantastica invece Miriam Leone nei panni di Eva Kant e convincente Mastandrea nel ruolo dell’ispettore Ginko.
Intrighi, travestimenti, furti e ovviamente anche la nascente storia tra Diabolik ed Eva Kant; il film non ha
nulla da invidiare alle pellicole americane. Belle anche le scene nel rifugio dentro alla montagna.

Ero partito con grandi aspettative, sebbene il cast non mi convincesse per nulla… e purtroppo non mi sbagliavo; la recitazione é pessima, gli attori non rendono giustizia ai personaggi, la resa d’insieme sfocia nella parodia… che peccato, potenzialmente poteva essere un prodotto eccelso, ma serviva tutto quello che manca in questa prova… attori di calibro adeguato, una sceneggiatura solida ma vivace, dialoghi all’altezza… salvo musica, ambientazione e regia, tutto il resto é noia, un 4 che é già generoso…

Non amo Diabolik e non ho mai seguito i suoi fumetti, ma riconosco in questo film una discreta regia nel mettere in scena gli anni 60: i dialoghi, gli ambienti, le scene (un bacio come quelli tra Diabolik e Eva Kant non li vedevo dalle love story degli 60, appunto!)
Non voglio parlare delle recitazioni che a parte la Leone, gli altri non hanno bisogno di lodi. La scena iniziale dell’inseguimento poi, ha pochissimo di veritiero, girata a 10 all’ora è proprio sottotono.
Poi Marinelli (per quanto si avvicinasse a somigliare più possibile al Diabolik del fumetto) è una vera pianta grassa, senza spessore, senza enfasi, solo serietà e occhi azzurri.
E comunque per me è pure brutto.
La sufficienza glie la do peró… un film italiano che si salva ogni tanto.
6/10.