Detenuto in attesa di giudizio

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Detenuto in attesa di giudizio

Imprenditore italiano trasferitosi all'estero, di ritorno in patria per trascorrervi le ferie, è fermato alla frontiera e arrestato senza che gli venga notificata l'accusa. Trascorrerà giorni da incubo intrappolato nell'allucinante burocrazia del Belpaese.
scimmiadigiada ha scritto questa trama

Titolo Originale: Detenuto in attesa di giudizio
Attori principali: Alberto Sordi, Elga Andersen, Andrea Aureli, Nazzareno Natale, Michele Gammino, Lino Banfi, Luca Sportelli, Tano Cimarosa, Silvio Spaccesi, Giovanni Pallavicino, Antonio Casagrande, Gianni Bonagura, Giuseppe Anatrelli, Mario Brega, Mario Pisu, Gianfranco Barra, Nello Appodia, Fulvio Mingozzi, Antonio Spaccatini, Sergio Gibello, Nino Formicola, Mostra tutti

Regia: Nanni Loy
Sceneggiatura/Autore: Sergio Amidei, Emilio Sanna
Colonna sonora: Carlo Rustichelli
Fotografia: Sergio D'Offizi
Costumi: Marisa Crimi, Bruna Parmesan
Produttore: Gianni Hecht Lucari, Fausto Saraceni
Produzione: Italia
Genere: Drammatico
Durata: 98 minuti

Dove vedere in streaming Detenuto in attesa di giudizio

Benvenuti all’Inferno / 17 Agosto 2017 in Detenuto in attesa di giudizio

La discesa agli Inferi del geometra Di Noi (Sordi, premiato a Berlino con l’Orso d’Argento e, in Italia, con un David di Donatello) è uno dei ritratti più impietosi che Loy ha riservato alla macchina della burocrazia italiana, cieca, sorda, muta e, in sovrappiù, violenta.
Il piacere derivante dal potere meschino che trasuda da chiunque, nel racconto, abbia la possibilità di esercitarlo su un subalterno è raggelante: quando un secondino impone a Di Noi di chiamarlo “Superiore”, egli si domanda, sperduto: “Ma superiore a chi?”.
La legge non è uguale per tutti, perché è in mano al caso, all’errore, alla coincidenza, all’arte dello scaricabarile, disciplina in cui troppi eccellono sostenuti da un sistema volutamente complicato facile a bloccarsi grazie al famoso granello di sabbia.

Nota: la ricerca di Di Noi da parte della moglie, trottolante fra un ufficio e l’altro, preannuncia quella grottesca e tragicomica di Lina Sastri in Mi manda Picone (1984), però bisogna ammettere che l’imperturbabilità della consorte svedese è davvero inumana.

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6 Febbraio 2013 in Detenuto in attesa di giudizio

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Film difficile perché c’è da tenere Sordi che, guarda caso, fa il Sordi, imprigionato però tra le sbarre materiali di un contesto drammatico di errore giudiziario rientrando dalla Svezia, e precipizio conseguente nell’inferno/purgatorio delle carceri italiane. Mission accomplished, diceva la mia battaglia navale del Game Boy, il film è di Nanni Loy (che non so se avete notato ma fa rima con Boy, anzi secondo me per inciso non l’avevate notato ma questa tanto varrebbe chiuder la parentesi. Ma no. Ma sì. Sono un po’ indeciso. Ma sì. Ah, quanto mi piace essere indeciso. Ma sì) e c’è pure Lino Banfi nella parte del direttore del carcere stronzo. Anche se non dice (ahimé) ECHECCHEZZO! battendosi una mano sulla fronte. Tap-tap-tap-tap-tap-tap-tap…

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