Recensione su Genitori in Blue Jeans

Polar godibile, non manierato, scorrevole, giustamente avvincente.
Di questa pellicola, terza regia di José Giovanni (scrittore di origini corse dal passato burrascosissimo), ho apprezzato soprattutto la fase della ricerca, un domino di indizi l’uno collegato all’altro, scovati con perizia e cocciutaggine da un notevole Lino Ventura. Alle sue spalle, la minuta Marlène Jobert, tutta deliziose efelidi e capelli rossi, la cui disillusione finale ferisce realmente.

La conclusione della vicenda è amarissima. Il sapore acre della sconfitta (soprattutto morale) si acuisce se possibile ancora di più quando si realizza che della bambina ormai sola nessuno si cura, neppure la volontaria che tanto desiderava incontrarla: ella scompare, letteralmente, quando, per il resto del film, aveva rappresentato ispirazione e, come dire, busillis.