Der siebente Kontinent

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Der siebente Kontinent

Una famiglia normale, benestante, colta in frammenti di vita quotidiana. nei riti della vita di tutti i giorni: la spesa al supermercato, la sveglia sempre alla stessa ora del mattino, il lavaggio domenicale dell'auto. Tutto perfetto, tutto programmato nei minimi dettagli. Tutto così monotono. Ma delle piccole lesioni cominciano ad incrinare, lentamente ma inesorabilmente, questo edificio così ben progettato.
lithops ha scritto questa trama

Titolo Originale: Der siebente Kontinent
Attori principali: Birgit Doll, Dieter Berner, Leni Tanzer, Silvia Fenz, Robert Dietl, Georg Friedrich, Udo Samel, Elisabeth Rath, Georges Kern

Regia: Michael Haneke
Sceneggiatura/Autore: Michael Haneke, Johanna Teicht
Colonna sonora: Alban Berg
Fotografia: Anton Peschke
Costumi: Anna Georgiades
Produttore: Veit Heiduschka
Produzione: Austria
Genere: Drammatico
Durata: 107 minuti

Dove vedere in streaming Der siebente Kontinent

I film sono davvero belli quando ti fanno pensare / 17 Gennaio 2014 in Der siebente Kontinent

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

È il caso di Der siebente kontinent (Il settimo continente), film che documenta la routine quotidiana della classica famiglia medio-borghese. Routine che, al contrario della sua classica rappresentazione del film natalizio, è devastante, comincia a creare spaccature all’interno del nucleo familiare.

La figlia per ricevere le attenzioni di cui ha bisogno finge di diventare cieca, e quest’evento fa cambiare idea ai genitori su un viaggio catartico in Australia per ricordarsi dei valori etici e morali che sono alla base di una famiglia.

La costante del film è la televisione, sempre accesa, a rappresentare il danno al linguaggio – ormai irreversibile – che questa scatola infernale ha rappresentato per noi della nuova generazione fin dalle acque maternali, ma anche per i “vecchi” della generazione precedente.
L’unica via di uscita sembra essere il diventare asceti, ma ormai non è più possibile, ne è un esempio il fatto che nonostante vengano interrotte le comunicazioni col mondo esterno e vengano distrutti tutti gli oggetti e le abitudini facenti parte della routine, la famiglia continua, imperterrita, a guardare la televisione.

Un caso che il film finisca non appena la televisione di casa smetta di funzionare?

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Miasmi / 19 Marzo 2013 in Der siebente Kontinent

Cos’è questa puzza, questo tanfo che mi tormenta fin dal primo mattino?
È da tanto che la percepisco; dapprima fievole, un lieve olezzo, ma adesso sta diventando insopportabile.
Non ci è mai fregato troppo degli altri, che vadano a farsi fottere. In fondo abbiamo tanto, non ci manca niente, abbiamo tutto programmato, abbiamo chiari gli obiettivi da raggiungere; i nostri piani decennali sono a prova di bomba. Ma poi è arrivata la puzza. Prima pensavo venisse da fuori, che vaporasse dalle terre di marciume che ci circondano, poi da qualche parte della casa, della nostra bella casa. Ma ora sono arrivata alla conclusione che questo tanfo provenga da noi. Sì, parliamo, lavoriamo, compriamo, ammassiamo cose, ridiamo (poco, a dire il vero), ci nutriamo, ma siamo morti, ci stiamo lentamente decomponendo. Il marciume avanza e i miasmi sono insopportabili. Insopportabili.

Il primo film della trilogia della glaciazione, il primo lungometraggio di Haneke. Un pugno sulla bocca dello stomaco per chiunque abbia la voglia di vederlo: si rimane come impietriti, letteralmente senza parole.
La regia è asettica, chirurgica nello scandagliare la vita quotidiana di una famiglia come ce ne sono tante. Il regista coglie frammenti che non spiegano, non sono sufficienti a spiegare i motivi perché la storia evolva in questo modo. Un pianto soffocato, una richiesta di aiuto mascherata, uno sguardo assente: sono piccoli indizi, frammenti probabilmente rivelatori che qualcosa non va, che c’è un malessere profondissimo dietro la facciata di normalità. Una normalità comunque stomachevole.

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