Recensione su Demolition: Amare e vivere

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La convenzionalità di Vallée / 18 Settembre 2016 in Demolition: Amare e vivere

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

(Sei stelline estremamente stiracchiate)

Ciò che ho visto finora di Vallée non mi ha mai convinta appieno e questo Demolition non fa che confermare le mie perplessità: il regista canadese incappa in buone storie e ha sempre sottomano valenti attori, ma, a conti fatti, non riesce a “dirmi” molto.
In sostanza, alla luce dei suoi film visti fino a questo momento, lo trovo un autore che, a fronte di soggetti intriganti e buone scelte tecniche (in particolare, fotografia), confeziona film (a mio parere) banali, pronti a torcere determinate corde emotive in maniera abbastanza convenzionale.
Non nego che, a suo modo, Demolition sia un film che tenta di parlare di dolore e rinascita in maniera originale, plausibile ed intrigante, però, solo finché sublima nell’atto della distruzione il senso di smarrimento ed il desiderio di (auto)distruzione del protagonista.
Per il resto, escludendo il cast di star (bravo Gyllenhaal e inevitabilmente degno di nota il giovane Judah Lewis), ci troveremmo di fronte ad un film sentimentale buono per la programmazione estiva pomeridiana (tipo quelli tratti dai romanzi della Pilcher, per intenderci).
Hai voglia a mettere sul tavolo l’apatia dei sentimenti, l’incomunicabilità tra i membri di una coppia, la solitudine del singolo in mezzo alla moltitudine, la gabbia dorata del possesso materiale, la scoperta dell’io e dell’identità di genere, se molto di questo, poi, galleggia sulla superficie pressoché come puro contorno, nell’ottica di sviluppi narrativamente (ed emotivamente) prevedibili (es. l’amicizia tra il protagonista e il ragazzino).

Valida colonna sonora, con bei brani di Free, Heart e The Chocolate Hotband (che storia: anni fa, nello stesso periodo, ascoltavo in loop proprio “Crazy on You” e “Baby Blue” e… ho ritrovato questi due brani nella stessa colonna sonora! Ecco, lì mi sono emozionata).

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