3 Marzo 2013 in Da uomo a uomo

DA UOMO A UOMO.
Avete presente Giulio Petroni ?
No, bè neanche io. Cioè messa così suona malaccio, un po’ lo conosco. Giulio Petroni è lo stesso che fece Tepepa (recensione in questo stesso album, avete visto che magia :O ) nonché “La vita, a volte, è molto dura, vero Provvidenza?”. La caratteristica di questi film, oltre ad avere un nome pittoresco, è quella di essere le pellicole “must” per uno dei vostri registi preferiti: “Quentin Tarantino”. Veniamo al punto.
Da uomo a uomo è un gran bel film con tutti i canoni dello spaghetti western. Punizioni esemplari, giochi di sguardi, vendette e un terribile Mario Brega con una buffissima bombetta come cappello.
Sin dai primi minuti siam immersi in un ambiente crudo, duro, un clima freddo ed umido. Umido poiché piove.
Crudo perché c’è un agguato che porta alla morte di un’intera famiglia e lo stupro delle donne presenti in questa. Duro poiché vi è una vendetta ad opera dell’unico superstite (il piccolo Bill intanto cresciuto), egli anni dietro ovvero durante l’incursione, ha visto o notato piccoli dettagli. Questi gli permettono di rintracciare i quattro ed ucciderli.
Al tema della vendetta si unisce quello della collaborazione e del rapporto padre/figlio. Voi direte ma non era morto il padre di Bill ? Si ma quello che intendevo era semplicemente: Bill trova una figura paterna (se così possiamo definirla, siamo sempre nel far west dove ogni debolezza è un possibile pericolo) in Ryan un ex galeotto, veterano del west, uscito di prigione dopo 15 anni di assenza nel campo criminale. Ryan ha l’esperienza, Bill la velocità e una notevole abilità con la pistola ma spreca pallottole, preziose in questo genere di film.
Con il procedere della storia si scopre che Bll vuole vendicarsi contro gli stessi tizi ai quali Ryan chiede un “bonusi” da 15.000 $ (mille dollari per ogni anno passato in galera). Anche volendo collaborare i due sono motivati da due interessi diversi, entrambi vogliono vendetta ma non allo stesso modo.
Bella la scena dove Ryan dice a Bill: «Stavo pensando… mi piacerebbe avere un figlio come te. Perché un giorno finirò con una pallottola nella schiena, e non ci sarà un figlio che mi vendicherà».
Belle le punizioni, tremende come tremendi sono gli ultimi dieci/quindici minuti della pellicola, incertezza e pace ritrovata.

Note del Don
Se vi è piaciuto Kill Bill vedetevelo, giusto per notare il leggerissimo copia incolla fatto xD.

DonMax

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