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Dead Man Down: Il sapore della vendetta

/ 20135.747 voti

Peccato….. / 28 Luglio 2016 in Dead Man Down: Il sapore della vendetta

Niels Oplev di “Uomini che Odiano le Donne” ritrova Noomi Rapace in un thriller d’azione purtroppo poco riuscito a causa di una trama davvero poco credibile. Poco serve il buon cast, che recita anche benino, con appunto la Rapace e Colin Farrell protagonisti. Semplicemente il film non prende, se non in quelle sequenze d’azione che male non sono, ma sono poche e comunque manca un qualcosa che faccia davvero appassionare. Quanto al resto del cast, troviamo tra gli altri Dominic Cooper ed il wrestler Wade Barrett, non a caso il film è stato prodotto anche dai WWE Studios (e quasi sempre i loro film sono poco belli…)

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Carino, ma…. 6 / 24 Giugno 2014 in Dead Man Down: Il sapore della vendetta

Un discreto e misterioso Colin Farrell affiancato da una tormentata Nomi Rapace sono i protagonisti di questo thriller che non dà niente di nuovo al pubblico: una buona regia con una trama prevedibile e con pochi colpi di scena, ma che si lascia guardare nonostante tutto con interesse. Un 6 per l’impegno.

21 Aprile 2014 in Dead Man Down: Il sapore della vendetta

Piccola sorpresa, questo film che conoscevo poco o niente.
Due persone tormentate da cicatrici si incontrano: una, Beatrice (Noomi Rapace, diretta dallo stesso regista nella saga tratta dai libri di Stieg Larsson), soffre di cicatrici esteriori causa di un incidente stradale che le hanno rovinato il bel viso; l’altra, Victor (Colin Farrell), soffre di cicatrici interiori. Entrambi pensano di poter trovare sollievo dai loro tormenti con la vendetta.
Inizio un pò misterioso ma pian piano si cominciano a scoprire i misteri, soprattutto riguardanti Victor.
Buon film tra thriller ed azione conditi da sentimenti, appassionante ed avvincente.

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17 Luglio 2013 in Dead Man Down: Il sapore della vendetta

Piuttosto inutile. Nonn c’è tanto altro da aggiungere…
L’ho visto essenzialmente perchè di recente Colin Farrell azzecca buoni ruoli e perchè Noomi Rapace mi piace parecchio ma questa volta Farrell è fuori ruolo e la Rapace da un pò di film a questa parte non mi dice proprio più nulla.
Trama vista e rivista con una sceneggiatura fragile e dialoghi tirati per i capelli.
Il resto è tutto già visto.

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Un film che potrebbe sostituire la pena di morte in molti Stati. / 16 Marzo 2013 in Dead Man Down: Il sapore della vendetta

Per la regia del danese Niels Arden Oplev, famoso per aver diretto il primo capitolo della trilogia originale di Millennium, Uomini che odiano le donne, questa pellicola basata sui dialoghi e sulle scene d’azione ha due grossi problemi: i dialoghi e le scene d’azione. I primi sono di una lentezza esasperante, con intensi sguardi eterni alla Twilight maniera, battute rarefatte e banalissime e interi minuti dove non si riesce a comprendere che cosa stiano aspettando i personaggi sullo schermo prima di fare o dire qualcosa (Godot probabilmente). Le scene action invece sono caratterizzate da un movimento della macchina da presa accurato e preciso come se avessero fatto impugnare la telecamera a una scimmia ubriaca, creando un casino tale da non far capire allo spettatore un beneamato accidente di ciò a cui sta assistendo. La somma di questi due fattori ha come risultato uno dei più colossali deficit di attenzione che occhio umano possa mai provare (e sopportare), con il povero Cristo in sala che passa in letargo il 70% delle due ore scarse di durata per poi svegliarsi in quegli orgasmi di morte che sono le sparatorie, col risultato di non seguire per niente una sceneggiatura banale come uno yo-yo rotto. Lo script ha più buchi del groviera, i personaggi molto spesso fanno scelte repentine e incomprensibili usando un minimo di logica, cambiando mood a casaccio e avendo reazioni umane realistiche come gli effetti speciali di Superman del 1978. E ovviamente gli attori, se possibile, rendono ancora peggiore questo immane strazio. Colin Farrell è irritante nella sua monoespressività e con i suoi sopracciglioni perennemente aggrottati come se avesse una paresi, e il fatto di avere un personaggio stereotipato come non mai non lo aiuta (chissà cosa aveva di così urgente da pagare con questo cachet). Noomi Rapace dopo l’insulto Prometheus imbrocca un altro flop che accresce ancora di più la sua fama di miracolata, come se non ce ne fosse bisogno. Dominic Cooper e Terrence Howard fanno tappezzeria con personaggi rilevanti come l’ultimo pezzo in basso a sinistra di un puzzle da cinquemila, e quest’ultimo in particolare interpreta uno dei villain più noiosi e scontati della storia. Brevi apparizioni di Fahrid Murray Abraham e Armand Assante che dimostrano che lo sputtanamento non ha età.

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