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L'ora più buia

/ 20177.3232 voti

Resistenza / 1 Giugno 2023 in L'ora più buia

Darkest Hour, diretto da Joe Wright, è un film che celebra il concetto di resistenza al nazismo in modo straordinario. Ambientato durante i primi giorni dell’ascesa di Adolf Hitler e la minaccia imminente della Germania nazista, il film ci trasporta nell’epoca buia della Seconda Guerra Mondiale.

Al centro della storia c’è Winston Churchill, interpretato magistralmente da Gary Oldman, che si trova ad affrontare l’enorme responsabilità di guidare la Gran Bretagna durante uno dei periodi più critici della sua storia. Churchill incarna la resistenza e il coraggio di fronte all’avanzata nazista, nonostante le opposizioni e i dubbi che affronta all’interno del suo stesso governo.

Il film esplora in modo profondo il concetto di resistenza e la forza necessaria per contrastare un regime basato sull’odio e sulla tirannia. Ciò che rende Darkest Hour così potente è il ritratto di Churchill come un uomo determinato e deciso, che non si lascia intimidire dalle difficoltà o dalle pressioni politiche. La sua capacità di affrontare le avversità e di prendere decisioni audaci è un esempio ispiratore di come la resistenza e la leadership possono fare la differenza in tempi di crisi.

Il film ci ricorda l’importanza di difendere i valori fondamentali della democrazia, della libertà e dell’umanità, anche quando sembrano essere minacciati. Ci invita a riflettere su come la determinazione di un singolo individuo può influenzare il corso della storia e ispirare gli altri a lottare per ciò in cui credono.

La regia di Joe Wright cattura magistralmente l’atmosfera di tensione e disperazione di quei giorni bui, con una scenografia e una fotografia eccezionali che ci immergono nell’atmosfera di guerra. Gary Oldman offre una performance straordinaria, incarnando Churchill in modo convincente e coinvolgente, trasmettendo il suo carisma, la sua intelligenza e la sua determinazione con una maestria indiscutibile.

In conclusione, Darkest Hour è un film straordinario che celebra il concetto di resistenza al nazismo e l’importanza di combattere per ciò che è giusto. Attraverso una narrazione avvincente e una performance memorabile di Gary Oldman, il film ci ricorda l’importanza di mantenere la fede nei nostri ideali e di non soccombere di fronte all’oppressione. È un’opera cinematografica che ispira e commemora il coraggio di coloro che hanno lottato per la libertà durante quei giorni oscuri della storia.

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Churchill fuori dalla retorica / 28 Dicembre 2018 in L'ora più buia

Un Winston Churchill lontano dall’immagine monumentale comune, mostrato talvolta impietosamente in tutte le sue debolezze, dalle tendenze etiliche a un’incipiente senilità, dalle gaffe alla retorica ispirata ma pronunciata con tono monocorde. Un ritratto originale, dunque, ma guastato dalle troppe libertà che il film si prende con la verità storica, come l’episodio grottesco – e completamente inventato – del viaggio in metropolitana, o la sottovalutazione del ruolo dei laburisti di Clement Attlee nella ferrea opposizione a ogni ipotesi di compromesso con la Germania. Non troppo convincenti neanche i duetti tra il burbero primo ministro e l’ingenua segretaria.

Spettacolare l’interpretazione di Gary Oldman, trasformato anche fisicamente, da gustare rigorosamente nell’originale. Apprezzabile anche Ben Mendelsohn nel ruolo di un Giorgio VI impacciato e impettito ma pieno di buone intenzioni.

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Il voto sarebbe un 7.5 / 3 Dicembre 2018 in L'ora più buia

Splendido ritratto storico di Winston Churchill.
Siamo nel 1940, il premier britannico Chamberlain è costretto a rassegnare le dimissioni; come suo sostituto viene scelto, anche se un po’ a malincuore dal suo partito, Winston Churchill. Churchill è determinato a combattere i nazisti, mentre il suo partito spinge per trovare un accordo di pace con Hitler tramite Mussolini.
Un ottimo e irriconoscibile Gary Oldman interpreta Churchill, che oltre al problema della guerra in corso deve affrontare anche l’ostracismo del suo partito e anche l’iniziale diffidenza del Re Giorgio VI (Ben Mendelsohn). Attraverso la segretaria Elizabeth Laytno (Lily James) si da anche uno sguardo meno politico ma più popolano alla vicenda; splendida la scena di Churchill in metropolitana in mezzo alla gente “comune”.
Prima parte con Churchill e i problemi che deve affrontare mentre nella seconda ci si sofferma sul problema di Dunkerque (affrontato da Nolan in “Dunkirk”) dove si deve evacuare l’esercito britannico dalla località francese assediata (e insidiata) dai nazisti.
Il privato di Churchill viene quasi lasciato da parte anche se non troppo trascurato, con la moglie Clementine (Kristin Scott Thomas) che lo spalleggia e ci si sofferma anche su qualche momento intimo tra i due.
Un ottimo film storico che non annoia.

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Darkest hour/L’ora più buia / 8 Aprile 2018 in L'ora più buia

Potreste mai immaginare che questi due siano lo stesso attore? Io, quando uscirono le prime foto, no. È incredibile. Peccato però che questa sia l’unica cosa tale in due ore di pellicola, a volte divertente e tagliente, ma mai capace di affondare il colpo lasciandosi andare al pilota automatico e ad una retorica infinitamente più subdola e meno piacevole del suo protagonista. Un biopic che poggia tutto sulle spalle di Oldman, maestoso, e Churchill, un Gigante politico, con pochi buoni spunti (la reale assennatezza del piano di Churchill e il ribaltamento di un giudizio legato alla vittoria, prima autrice di ogni libro di storia) persi per strada, anzi in metro, e figure di contorno profonde come le figurine Panini. Menzione d’onore per una fotografia, in piena sintonia con l’oscurità e il pathos di alcune scene.
Candidato agli Oscar 2018 come miglior film, attore prot., scenografia, fotografia e costumi.

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Mai domi… / 9 Marzo 2018 in L'ora più buia

La storia della seconda guerra mondiale dal lato inglese e delle scelte che Winston Churchill, nuovo primo ministro, intraprese in quel nefasto periodo storico.
Interessante per chi, come me, non era a conoscenza dei fatti e di cosa accadde.
Stesso argomento del film DUNKIRK uscito lo scorso anno.
Quello che mi rimane, oltre ad aver scoperto un pezzo di storia, è questa frase:
“Quelli che non cambiano mai idea non cambiano mai niente…”
Sono scelte di vita… Chi si accontenta e chi invece sceglie di vivere.
Gli inglesi decisero di non accontentarsi.
Purtroppo molti lo fanno.
Peccato per loro.
Ad maiora!

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Wright prende il volo / 2 Febbraio 2018 in L'ora più buia

Ho sempre pensato che Gary Oldman avesse vissuto un po’ di rendita per la coolness del suo Dracula; ottimo attore ma esageratamente riverito. Qui però siamo all’immedesimazione più straordinaria degli ultimi decenni, con grande merito del trucco di Kazuhiro Tsuji; il suo Churchill è un capolavoro di teatralità, intenso e ruvido, imprevedibile, esplosivo (tra l’altro ben doppiato – ogni tanto va riconosciuto – dal veterano Stefano De Sando). Aggiungerei che tutto il film di Wright è davvero ottimo, con scelte di cast azzeccatissime – magnifici anche l’incartapecorito Chamberlain di Ronald Pickup e il balbettante, impettito Giorgio VI di Ben Mendelsohn – e alcune sequenze di semplice e poetica bellezza (come l’incontro tra Churchill e il re in un salotto appena illuminato). Uno sviluppo tutto sommato abbastanza canonico, tra discorsi alla radio, al parlamento, tra la gente e dialoghi famigliari già visti, per un filmico disposto con leggerezza e gusto vignettistico (i parlamentari della House of Commons), alcune valide idee narrative (la verticale di alcune riprese che in qualche occasione sottendono al campo di battaglia nei cieli) e un bel po’ di british flavour.

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Oldman interpreta Winston Churchill / 31 Gennaio 2018 in L'ora più buia

Gary Oldman è Winston Churchill. Sottotitolo più evidente dell’opera candidata all’Oscar “L’Ora più Buia”. La statuetta è già sua? Si! Il regista Joe Wright ci racconta quello che tutti noi già sappiamo, ma ce la racconta nel modo in cui tutti avremmo voluto vedere. Escludendo i costumi ed il splendido Make-up, questo film è un tocco in più, che ora come ora è a dir poco essenziale. La storia più saggia di uno dei personaggi principali del ventesimo secolo viene esposta in modo oscuro e chiuso. L’anima di questo personaggio è troppo importante per noi “altri”, è l’uomo che ricopre il valore aggiunto in una seconda guerra mondiale ormai nelle mani della “tigre” (come sottolinea lo stesso Churchill nel film). Anche qui, come in “Dunkirk” il nemico è quasi assente, e lo sfondo è oscuro proprio come il titolo della pellicola… Oscuro non del tutto, l’unica luce è su di lui Oldman, Churchill: PERFETTO NELLA PARTE. Con sei nomination passeggerà nel tappeto rosso di Los Angeles, sperando in qualche degna statuetta. Otto e mezzo.

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L’ora più buia / 30 Gennaio 2018 in L'ora più buia

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Il film è un classico film storico che descrive cosa fa un dato personaggio famoso in un momento cruciale per la sua vita. Gli attori sono tutti molto bravi, a partire da Gary Oldman a Lily James, che io ormai adoro. Detto questo però il film fa un ritratto piuttosto crudele del grande vecchio Winston che ha saputo tenere la barra dritta nella tempesta del nazismo. Churchill diventa un ubriacone, odiato da tutti, esibizionista e spesso troppo tentennante. Neppure Uk ci fa questa bella figura dato che il re e tutti i politici sembrano volere un accordo con Hitler… (Alcuni si, ma tutti? E anche Giorgio VI dopo che suo fratello era stato detronizzano anche x le sue simpatie naziste?). Mah.
Non parliamo poi della inadeguatezza dell’esercito francese e inglese. Un po esagerato, credo.
Probabilmente il regista ha deciso di dare questa sua versione, rispetto al solito nazionalismo e il film sarebbe stato da 7 se avesse spiegato meglio i vari personaggi in gioco, piuttosto che accennare e basta. Non è che tutti conoscano a memoria la storia politica inglese!

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L’ora più buia / 28 Gennaio 2018 in L'ora più buia

Vedendo questo film ripensavo a due coincidenze bizzarre. Prima di tutto l’uscita quasi contemporanea del Dunkirk di Nolan, che di questo film è quasi il contraltare in chiave bellica. Dall’altra parte a quel folgorante piano sequenza sulla spiaggia di Dunkirk che lo stesso Wright aveva costruito nel suo bellissimo “Espiazione” ormai quasi 10 anni fa. Il film in sè è il consueto biopic abbastanza didascalico come ormai ne escono tutti gli anni per fare incetta di Oscar (piuttosto sicuro per un Gary Oldman sommerso da una maschera che lo rende irriconoscibile).

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Stoicismo VS. Wikipedia / 24 Gennaio 2018 in L'ora più buia

Wright palleggia con Nolan per la propaganda post brexit, ennesimo inno stoicista quindi, cui però stavolta abbiamo possibilità di empatia e meno virtuosismi gratuiti ad attenderci, nulla comunque che una buona lettura non possa dare.

. / 3 Dicembre 2017 in L'ora più buia

L’ora più buia del titolo è il lasso temporale che vide Churchill, appena nominato primo ministro, impegnato a gestire la patata bollente della strategia che l’Inghilterra dovette adottare per uscire dall’impasse dell’egemonia tedesca. Dunque, dato il tema, il film è una pellicola riflessiva, dove all’azione sono sostituite le parole e i pensieri della fase decisionale, ben rese da una sceneggiatura che lascia spazio alla proverbiale parlantina di Churchill, efficace e sarcastica, senza scadere nella macchietta e donando di tanto in tanto alla storia scorci di umana naturalezza che rendono facile empatizzare con il protagonista. I momenti più leggeri non sono basati su battute da risata sguaiata ma imperniati su sibilline frasi sarcastiche da accogliere col sorrisetto, alla Churchill maniera. Gary Oldman, neanche a dirlo, irriconoscibile e bravissimo, un attore totalmente al servizio del personaggio, è accompagnato da un cast in forma e dal comparto tecnico di fedelissimi di Joe Wright, il regista. I costumi della solita Durran e la colonna sonora del solito Marianelli sono tutti punti bonus che arricchiscono la pellicola permettendo di raggiungere quel livello lussuoso di cinema cui Joe Wright ha abituato il pubblico. Bellissime alcune scene, cinema puro (Churchill che osserva dalla macchina la vita londinese o che fa il suo discorso illuminato da una luce rosso panico) e attentissima la costruzione dell’inquadratura e la disposizione di luci e ombre (fasci di luce naturale molto suggestivi illuminano svariate scene oppure ombre truci circondano un puntino isolato, ovvero Churchill). Un biopic circoscritto e ben riuscito, dove gli elementi del cinema spiccano tutti ad alti livelli.

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